Glen Grant 25y “Murray McDavid”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glen Grant

Imbottigliamento: Murray McDavid, serie “Mission Gold – Limited Release”, 1992 – 2018, 25y, ex-Bourbon Barrel

Gradazione: 55,3 %

Prezzo: circa € 220

glen

Perdonate gli scarsi aggiornamenti alla pagina, ma, come molti di voi sapranno, chi scrive appartiene alla categoria degli operatori sanitari e quindi risulta un “po’ impegnato” ultimamente. Per fortuna la sera si ha ancora la possibilità di attaccarsi alla bottiglia staccare il cervello e guardate che bella chicchetta abbiamo pescato oggi. Un Glen Grant 25enne by McDavid maturato in bourbon. Whisky “tradizionale” invecchiato in un tipo di botte “tradizionale”: bisogna riscoprire i sapori di una volta, vero? Partiamo!

N.B. Un grazie a Fabio di Lost Dram per averci dato la possibilità di provarlo!

Colore: giallo chiaro.

Naso: non è un dolcione. Verrebbe da dire che sia stata utilizzata una botte di secondo passaggio anche a guardare il colore, ma non avendo trovato info certe a riguardo non fidatevi assolutamente! Ma quindi? Quindi molto vegetale con buccia di mela renetta e radici di zenzero a cui si aggiungono a condire una bella spolverata di sale, pepe e the nero. Solo dopo esce altra frutta (papaya e ananas acerbo) seppure in maniera delicata: non aspettatevi insomma delle sensazioni di polpa matura. Oggi siamo in vena e di “voli pindarici da manicomio” ne spariamo due in una volta. In primis, inclinando molto il bicchiere, ci pare di sentire il grasso di un gruyere. Infine, per restare in argomento, il bicchiere vuoto, oltre a tanto miele,  ci ricorda gli omogenizzati alla pera per i bambini!

Gusto: corpo secco in deglutizione, non zoccoleggia e risulta pungente per una leggera punta di alcool. Fa la difficile questa ragazza, ma quando entrate in sintonia…wow! Qua la frutta spinge parecchio ed è coerente col naso, quindi ananas e papaya, a cui si aggiungono pesca e una grattatina di cocco. Anche tanta pera! Sottigliezze da pasticceria: la frutta nella nostra immaginazione è anche stata caramellata (forse anche troppo per una punta di fumo) con dello zucchero demerara.

Finale: di lunghezza media, con un ritorno di fumo che resta leggero, eppure chiaramente avvertibile. Ancora pera con l’aggiunta di caramello salato. Fame!

Abbinamento: noi lo abbiamo usato…ehm ci vergogniamo a dirlo…per innaffiare un haggis durante una cena fra amici e bevendolo poi in accompagnamento #ciaoPoveri. Non mandateci troppo a quel paese, per favore, anche se meritato.

Commento finale: nel caso servisse ricordarlo, Glen Grant è una delle distillerie più sottovalutate da chi inizia ad approcciarsi al mondo dei whisky. E’ vero, sforna il classico 5 anni destinato alla grande distribuzione (pecunia non olet!), ma è tranquillamente capace, grazie agli imbottigliatori indipendenti, di offrirci degli autentici fuoriclasse. Qua infatti abbiamo eleganza, finezza e complessità su altissimi livelli. Un whisky oldstyle, forse non per tutti, ma di cui noi ci siamo innamorati! Tant’è che buchiamo la barriera del 9!

Voto: 9,1

Grande whisky, veramente. Può aiutare anche la quarantena: doppia dose e passa il nervoso!
A tal proposito di giorni a casa, ragazzi, tenete duro! Dateci retta: #stateAcasa #beveteBene! Parafrasando un proverbio scozzese, la quarantena di oggi sono le uscite di domani. Ci mancano le serate con voi, assolutamente  però ricordate che queste rinunce, come tantissime altre, sono un favore che possiamo fare agli altri e a noi stessi.

A presto Davide & Sebastiano

 

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Glen Grant 25y Valinch & Mallet

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glen Grant

Imbottigliamento: Valinch & Mallet, 1990 – 2015, ex – bourbon 2^ fill

Gradazione: 57,5 %

Prezzo: circa € 190

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Nell’ultima recensione vi abbiamo parlato di uno Strathisla dove la botte era decisamente protagonista. A questo giro, ovviamente per puro scopo didattico (?), tiriamo fuori dal cilindro un whisky concettualmente all’opposto: un Glen Grant dei nostri amici selezionatori della Valinch & Mallet che ha maturato per ben 25 anni in una botte ex-bourbon di secondo riempimento. Questo tipo di legno sostanzialmente ha dato quasi tutto quello che doveva dare al distillato, quindi quando viene utilizzato occorre far maturare il contenuto molto a lungo. Il vantaggio? Si sentono maggiormente le caratteristiche organolettiche del whisky, scusate se è poco!
Cambiando parzialmente discorso, magari qualcuno di voi ha storto il naso leggendo il nome Glen Grant. Certo, il 5 anni base che si vende nei supermercati è un whisky commerciale, ma parliamoci chiaro: dona solidità economica alla distilleria che quindi può permettersi di realizzare delle autentiche, piccole chicche. Versiamoci questo Speysider!

Colore: giallo pallido

Naso: il Natale non se ne va: è pandorissimo e burrosissimo (si, ok è il malto, ma lasciateci un pò di poesia, per Bacco!) con una grattatina di cioccolato bianco. A stemperare e rinfrescare ci sono polpa di pesca bianca, pera abate acerba, melone bianco e carambola. C’è una punta di fumo che emerge prepotentemente con l’aggiunta di poche gocce d’acqua. Compaiono anche the nero, menta e tanto muesli !

Gusto: dolce e pulito all’inizio con arancia e miele mille fiori. Lato vegetale presente con della buccia di mela e della foglia di the masticata…ok, fa un pò tossico, ma il senso è  quello, intendiamoci! Ritorna il fumo del naso e il tutto risulta molto “condito” con sale e pepe. Cedrata? L’aggiunta di acqua lo migliora tantissimo, donando le stesse sensazioni in misura più suadente. Se poi ci aggiungiamo la comparsa di una spolverata di zucchero a velo…yum!

Finale: medio-lungo, leggermente amaricante con una punta di vaniglia e mentolato. L’aggiunta di acqua lo ammorbidisce con il ritorno del nostro amico pandoro.

Commento finale: molto buono! La botte ha avuto solo il ruolo di dare il tempo al whisky di maturare bene e con calma: se volete sentire che sapore ha un distillato “pulito” siete sulla strada giusta. L’aggiunta di poche gocce d’acqua lo migliora tantissimo e in virtù di questo lo portiamo in alto con un:

Voto: 8,9



Tasting notes
:

Nose: butter based pastry and pandoro. Canary melon, pear and starfruit give us plenty of freshness. A hint of smoke. With water: it gets smokier with black tea, muesli and mint leaves.
Mouth:  sweet with orange and honey. Apple zeste with tea leaves. Still smoke and … citrus? With water: sweeter with a sprinkle of sugar powder.
Finish: medium-long, slightly bitter with a hint of vanilla and mint. With water: sweeter with pandoro appearing again.
Comments: very good. A second fill where the main character is the malt, not the cask. Few drops of water improve it.

Score: 8,9