Milano Rum Festival 2019

Come di consueto, anche quest’anno è arrivato il momento del festival dedicato al nostro “rivale” succo di canna da zucchero (cit.). Mi raccomando, non snobbate questo evento, è un’occasione in realtà per poter provare dei sapori autentici e non i soliti rum commerciali corretti al caramello E150.
Ringraziamo tantissimo l’ufficio stampa del festival per averci mandato il materiale della locandina. Buona lettura!

Al via la terza edizione del Milano Rum Festival,
per assaporare aromi e profumi indimenticabili.

Milano Rum Festival

Tutti gli amanti del rum hanno una sola data da segnare in agenda: il 13 aprile, giorno
dedicato alla terza edizione del Milano Rum Festival.
La kermesse ideata per celebrare il distillato più caliente di sempre apre i battenti per
accogliere i sempre più numerosi visitatori – tra appassionati ed operatori del settore – che amano immergersi nelle atmosfere tropicali che questo nettare sa regalare.
Come nelle precedenti edizioni, saranno presenti oltre 1000 etichette tra rum (ex-colonie
britanniche), ron (ex-colonie spagnole) e rhum (ex-colonie francesi); completano poi il
quadro diversi rum europei o asiatici.
L’edizione 2019 si concentra nella giornata di sabato, dalle 14.00 alle 24.00, nella cornice
dell’Hotel Marriott, ormai una seconda casa per tutti coloro che da anni seguono il Milano Whisky Festival e, dal 2017, anche il Rum e i White Spirits.
Come tradizione ormai assodata, i visitatori possono registrarsi preventivamente a
masterclass e seminari oppure farlo, se non ancora sold out, il giorno stesso dell’ evento.
L’ ingresso è gratuito con registrazione al momento o, nei giorni precedenti, su
http://www.eventbrite.it.
Si potrà poi acquistare il kit di degustazione – composto da bicchiere e porta bicchiere – a
euro 5.00 e, una volta all’ interno, i gettoni per poter degustare l’etichetta preferita. I
cocktail partono da 5,00 euro, mentre le degustazioni da 3,00 euro.
Come sempre, sono presenti isole food per degustare abbinamenti che esaltano al meglio i sapori dei distillati, e bar per assaggiare intramontabili cocktail o provare accostamenti più inusuali.

PROGRAMMA EVENTO
DOVE: hotel Marriott, via Washington 66 milano
QUANDO: sabato 13 aprile
ORARI: 14.00/24.00
COSTI: entrata gratuita. Bicchiere da degustazione + portabicchiere euro 5,00. degustazioni a partire da euro 3,00

Per info:
Ufficio stampa: Roberta Riva 346.8548236
ufficiostampa@rumfestival.ithttp://www.rumfestival.it

Purtroppo noi per motivi di lavoro non potremo esserci, quindi voi che ci andrete avrete l’obbligo sociale di bere anche per noi!
p.s. Consigli per gli acquisti: noi adoriamo i Clairins e gli Hampden, ma ce ne sono tanti altri degni di nota (Fiji, Bellevue, Port Mourant, ecc..)!

A presto, Davide & Sebastiano

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Roma Whisky Festival 2019

Come ogni anno vi segnaliamo il Roma Whisky Festival che si terrà nell’omonima cittadina nel mese di marzo. Noi al solito non ci potremo essere, ma non è un buon motivo per non raccomandarvelo, no? Poi si svolgerà la Bowmore Experience, fateci un pensierino! E sempre su queste pagine potrete a breve leggere una bella intervista a Pino Perrone, vi avviseremo quando sarà online!

Roma Whisky Festival

Roma, 2 e 3 marzo 2019


c/o Salone delle Fontane all’Eur
(Via Ciro il Grande, 10)

locandina Roma Whisky Festival 2019.jpg

Ottava edizione del Roma Whisky Festival, appuntamento per appassionati, neofiti e professionisti del whisky con eventi, degustazioni, masterclass, seminari sulla mixology, ospiti internazionali, quattro cocktail bar, area gourmet, stand dei migliori Cognac e Armagnac e una mostra dedicata al design e all’architettura di una distilleria scozzese

Si tiene a Roma, sabato 2 e domenica 3 marzo 2019, presso il Salone delle Fontane all’Eur (via Ciro il Grande, 10) l’ottava edizione di Roma Whisky Festival, il più importante festival di settore italiano. Imperdibile appuntamento per tutti coloro che vivono il mondo del whisky, Roma Whisky Festival si conferma un evento ricco di degustazioni, masterclass, seminari sulla mixology, incontri e, per il secondo anno consecutivo, stand dei migliori cognac e armagnac affidati a esperti del settore con l’obiettivo di creare appuntamenti ad alto contenuto di “spirito”. Ma anche, per la prima volta, una mostra dedicata al design e all’architettura di una distilleria in costruzione in Scozia. Il tutto con la direzione artistica di Andrea Fofi, affiancato dai whisky consultant, Pino Perrone, Andrea Franco e la scozzese Rachel Rennie. La passata edizione ha registrato un incremento di pubblico del 15% rispetto al 2017, con circa 4500 visitatori in due giorni, a fronte di 60 aziende di whisky e 10 di cognac e armagnac presenti, oltre alle 10 aziende extra-whisky (food, sodati, bar tools) e i 6 cocktail bar presenti. Oltre 70 i giornalisti accreditati e oltre 2000 le etichette rappresentate con whisky provenienti da: Scozia, Irlanda, Galles, Stati Uniti, Canada, Giappone, India, Francia, Italia, Islanda, Taiwan e Australia.

L’ottava edizione presenterà masterclass di noti brand e ospiti internazionali del mondo della miscelazione, che terranno seminari e talk. Noti già alcuni speaker per i seminari mixology, figure di spicco del bartending internazionale, tra cui Leonardo Leuci del Jerry Thomas Speakeasy, Gabriele Manfredi ex Oriole Bar di Londra e Filippo Sisti della rivelazione milanese Talea. Inoltre, i mini-corsi da 25 minuti sull’ABC del whisky per i neofiti curata dalla Whisky Academy del festival nella figura della Brand Ambassador Chiara Marinelli. Confermata l’area Cognac e Armagnac, l’area Cocktail Bar rappresentata da 4 note realtà romane (Jerry Thomas Speakeasy, Drink Kong, Argot Freni e Frizioni) e quella food. All’interno del salone, come di consueto, ampio spazio dedicato alle bottiglie vintage e rare, presenti quest’anno grazie alla nota casa d’aste online Katawiki. In occasione del Festival sarà anche presentato come ogni anno il nuovo imbottigliamento ufficiale in serie limitata di Roma Whisky Festival, che quest’anno vedrà il whisky scozzese Caol Ila protagonista. La manifestazione nasce nel 2012 grazie alla passione per gli eventi di uno dei due fondatori, Andrea Fofi e per quella del whisky da parte di Rachel Rennie, ma soprattutto per la mancanza a Roma di un evento sul mondo del distillato. La compagine si è allargata con l’arrivo di Pino Perrone, Emiliano Capobianco e Andrea Franco e la manifestazione è cresciuta in modo esponenziale, al punto tale da poter essere annoverata tra i Festival internazionali di maggior rilievo. 

Roma Whisky Festival 2018 2.jpg

L’ottava edizione – sottolinea Andrea Fofi –vuole essere l’edizione delle conferme nonché del preludio a futuri cambiamenti che apporteremo negli anni a venire per rafforzare il Brand RWF sul mercato. La crescita della manifestazione, considerata ormai tra le più importanti a livello internazionale, è evidente e ne siamo fieri e felicissimi. Non possiamo non riconoscere lo sforzo e la fiducia riconosciutaci dalle aziende partecipanti e dal pubblico numerassimo che ci segue durante tutto il corso dell’anno nei nostri eventi e attività di formazione. Fiducia che di anno in anno tentiamo di ripagare attraverso la proposizione di nuovi contenuti: quest’anno ad esempio vi sarà, la Bowmore Room Experience, una mostra dedicata all’architettura e al design nel mondo del whisky presentata dallo studio di architettura Threesixty Architecture di Glasgow, impegnato nella progettazione di una nuova distilleria a Edimburgo. Ma anche la presenza di nuovi ospiti internazionali, momenti di intrattenimento e attività promozionali e di comunicazione sempre più importanti“.

Per informazioni: 
www.romawhiskyfestival.it
info@romawhiskyfestival.it
tel. 06 32650514
Facebook: www.facebook.com/romawhiskyfestival/
Instagram: www.instagram.com/romawhiskyfestival/
Youtube: www.youtube.com/channel/UCdGmDG9ZykmouyUE3q0Q4bA

Ufficio Stampa:
Carlo Dutto
carlodutto@hotmail.it
cell. +39 348 0646089

 

Noi ringraziamo tantissimo il sempre gentile Carlo Dutto per il materiale inviatoci e ci sentiamo a breve per leggere l’intervista a Pino Perrone!

A presto, Davide e Sebastiano

Interview with “Whiskydo”

whiskydo2

We are pleased to present on our pages a new website, Whiskydo.com, a platform that will soon give you the opportunity to search for a whisky event anywhere in the world
and possibly buy its tickets. As simple as that!! In addition, you can register YOUR event/festival to attract more visitors. Absolutely amazing… maybe a bit crazy! Really!
Now it’s time to turn the floor over to Valentina Malcevschi, co-founder of the project, who willexplain exactly what Whiskydo is and how it works.

Hi Valentina! First of all, can you introduce yourself and your team to our readers? Hi everybody! Thank you for this opportunity, it’s a real pleasure to share what we’re doing with you. Our team is made up by Valter and Giovanni, our web developers, Matteo and Fabian by Glueglue design, working on the design of the website, Michele, SEO specialist and me and my husband Andrea, the founders of the project. We got into whisky after a wonderful whisky trip through the Speyside country and were whisky-obsessed ever since. Andrea is the content manager at Whiskydo, while I’m the project coordinator and brand manager, dealing mainly with the marketing and communication side of it.

Whiskydo: a simple and powerful name at the same time. How did it come out? We first thought of Whiskyhub as a name for the project, because we wanted to communicate the aggregating function of it… then our creative team came out with a different idea, with something straightforward and catchy and Whiskydo was the answer. It focuses on the DO word and we like to think of this as an invitation to turn whisky culture and history into present innovating projects and ideas. The logo follows the same line: Matteo and Fabian took the still silhouette and integrated it in the name itself. We thought of something as old and simple as the spirit still and dragged it into a digital dimension.

Let’s get straight to the point. What’s Whiskydo all about? How whisky enthusiasts or whisky events organisers can use it?
That’s all very simple: we want to connect people offering whisky culture (masterclasses, tastings, festivals, courses…) with anybody looking to quench its thirst for it. The whisky world is in full swing and there’s a lot going on all over the world: we want to aggregate the offer and let whisky people easily find what they’re looking for, wherever it may be. Scanning the web in search of the right event can be a real struggle these days… there’s a lot to choose from, but the good stuff is often hidden away. We want to do the search and tidy everything up: the whisky curious will find every kind of events on Whiskydo, thoroughly organised and showcased. The search on Whiskydo will be easily done, through specific whisky-related keyword (i.e. blended, single malt, Lowland, Pot-Still…), event date or through a map, so that you’ll easily know what’s going on in your area. Once you find the right event, you will also be able to book it and pay for the ticket through Whiskydo (it’s up to the event organiser to activate this function).

vale
Whiskydo beta version

That’s a cool idea. So you’ve got global aspirations… but you’re based in Italy right?
Yes, we’re very proud to be based in a small village on the Italian Alps, in Grand Saint Bernard Valley; this location has been a true inspiration for us… we’re looking at the whisky world from the heights of Europe! You know, we’re like eagles hunting for hidden whisky pearls… to bring them back to our Whiskydo nest! Anyway, we’re definitely looking global: we want everybody to easily find the right whisky event and get simple access to the information about it. That’s why we’re using English. A lot of festival sites don’t use English: it’s difficult for someone who doesn’t speak German or Finnish to learn something about their events. So we want to make it simple and enjoy the whisky.

Can users add their own events from the website?
Yes, anyone can add an event, be it a private tasting or a big festival. You’ll get your own organiser account and you’ll be ready to publish your event for free. That’s an open and straightforward approach we really rely on. We also offer the possibility of selling tickets for the event through Whiskydo: that’s an option the organisers have. There’s a fee on this but we feel we’re providing a unique service; hope it will be useful for the whisky community.

How can be tickets purchased on Whiskydo?
Tickets can be bought through your Whiskydo account. We use the most reliable payment gateways, so people can pay through Paypal or credit card. You’ll get booking confirmation and tickets by e-mail and you’ll be ready for the event.

Whiskydo offers a map search feature. Tell us about that.
That’s the core of the search. When you add an event, it will be automatically displayed on our map. People interested in events in your area will easily find it. I think it’s a whisky enthusiast dream come true: all the events on a single map! Wow, a world of whisky experiences to choose from!

Whiskydo is addressed to the world. Did you find any obstacle in your event search
mission? Where do you plan to start off?
Whisky is a global phenomenon these days and we want to be a part of that. In this first stage, you’ll probably see mainly European events on the website, because we’re physically in Europe, but that’s just the beginning. We’re already working with the Australian and the Irish so… Well, it has been difficult to locate and “understand” all the events with no English website or advertising, but that’s our job you know. That’s really what we’re all about. Anyway, we found a lot of solidarity and help in doing what we’re doing: the whisky community is proving really friendly and supportive and we love to be a part of this.

You told me you’re planning to work on distillery tours in the future… Well, that’s one of our dreams. We are beginning with festivals and smaller events but we definitely plan to move on to whisky travels and distillery visits. We’d like to let Whiskydo users find and book distillery tours through our service in the future. We want to make people move from the basic visit to more premium experiences: that’s something we could do to support both distillery and whisky tourism growth anywhere in the world. Whisky travels are just another part of this effort. Think about it: book your whisky travel, distillery tour or whisky course on the same website… no waste of time and a comprehensive offer at hand!

Are you also planning a Newsletter to keep people informed about the events they’re interested in or events in their area?
Yes sure. We’re working on a system of alerts to keep users informed. That’s a feature we really want to develop and constantly improve, so that people can be aware of newly added events in real time. We want the user to set the preferences (i.e. a specific brand name or area) and we’ll do the rest, sending the right info to the right user.

Whiskydo is also Whiskydo Magazine. Why a Whiskydo blog?
We want to create a place to share whisky culture and experience. Anyone with something interesting to say will find the right place to say it on Whiskydo magazine: be it a distillery owner, brand ambassador or unknown blogger… we focus on the quality of the information. We think that sharing knowledge is part of the fun. That’s our whisky culture hub!

We see you’re really working on something special. Well, in the end, why people should choose Whiskydo instead of another event booking platform?
Simply because we’re not just a booking and ticketing platform. We’re about whisky culture and experience and we’re solely and entirely dedicated to whisky. We want to give whisky people a simple, safe and quick way to book and sell whisky events, but that’s not all we are. We want to add a whisky soul to it and work for the
promotion and development of this great spirit and its industry.


 

Our thanks to Valentina and to all the staff at Whiskydo for their time and passion. But above all, a big thank you from all the whisky world people: you’re making us a precious gift!

Davide & Sebastiano

p.s. Thank you to Andrea for the translation, of course!

 

 

Degustazione “SWMS” 28 gennaio: resoconto

Come vi avevamo anticipato, lunedì 28 gennaio, presso le mura amiche dell’Irish Pub Mulligans di Milano, si è svolta la prima degustazione dell’anno della Scotch Malt Whisky Society e noi eravamo lì presenti. Tema della serata sono stati 4 imbottigliamenti, cit.,  “Around 30 years old”. Ehi, ma nella foto sotto le bottiglie sono 5, why?

1

Questi in effetti erano i 4 whisky ufficiali:

50.103  28yo 1990  57.7% 2nd fill Bourbon barrel from Lowland
39.169  29yo 1989  52.9% 2nd fill Toasted hoghshead from Speyside
35.226  32yo 1986  45.8 % 1st fill Oloroso finish from Speyside
72.68    33yo  1984  52.1% 2nd fill Bourbon barrel from Speyside

E già qua potevamo ritenerci più che soddisfatti, ma, per far cifra tonda (?), ai 4 whisky previsti ne è stato aggiunto un quinto. Ragazzi, che dire…male non è decisamente andata! Ne parlavamo con un ragazzo che era seduto di fianco a noi. Di solito il primo whisky nelle degustazioni è sempre il più semplice, tranquillo, lo sfigatino del gruppo. Un NAS o un dieci anni quando va bene. Qua si partiva con un Longmorn di 25 anni single cask, nonsosecisiamospiegati. In molte degustazioni sarebbe stato servito per ultimo o penultimo, qua abbiamo iniziato con questo, chapeau!
Come noterete, vi abbiamo riportato anche le note ufficiali degli imbottigliamenti, veramente ardite e al contempo poetiche. Ma come fanno? I brand ambassador ci hanno spiegato che la SMWS disponde, per la stesura delle suddette, di un team di circa 30 persone, che si alternano a gruppi di 7 per ogni singola bottiglia. Poche storie: tante bocche e tanti nasi a disposizione creano delle tasting notes con uno spettro ampissimo.
Ora però andiamo a spulciarli. Giusto una precisazione: non abbiamo dato un nostro parere al “finale”, in quanto le bottiglie erano state giustamente aperte da poco e quindi avevano subito poca ossigenazione.

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7.194 Longmorn 25yo 1992 53.4% Refill Ex-Bourbon Hogshead from Speyside 

Colore: giallo chiaro.

Naso: morbido e dolce, dove la parte del leone la fa un’accoppiata di miele e rose. La frutta gialla matura non manca, seguita da sensazioni di toffee e, arriva la castroneria, di orsetti gommosi della Haribo.

Gusto: tipico Longmorn (quindi buonissimo), frizzante e leggermente pungente con note di limone e dragoncello, frizzante pungente. Si ammorbidisce col tempo mostrando banana e melone.

Commento finale: al naso, in un contesto alla cieca, non avremmo mai indovinato cosa avevamo nel bicchiere. In bocca, al contrario, risalta tantissimo la distilleria d’origine. Un whisky didattico per questa dicotomia, ma soprattutto un ottimo inizio!

Voto: 8,5

An attractive nose – subtle peach, fruit pastilles and apricot jam; then so much sweet, floral, honey, nectar stuff you could be a bee; leather and sanded wood come later. The gentle, sophisticated palate gives smooth caramel, jam tarts and sherbet straws – the apricot jam is now on croissants. Very attractive notes of oak, liquorice and bitter lemon enhance the finish – a pleasure in the mouth and still a pleasure after it’s gone. The reduced nose finds flower petals, strawberry and chocolate-dipped marshmallows on a wooden platter. The palate is softer and sweeter – butterscotch, honey and ripe melon – lip-smacking, tasty and more-ish.


 

50.103 Bladnoch 28yo 1990  57.7% 2nd fill Bourbon barrel from Lowland

Colore: giallo chiaro.

Naso: non sappiamo come definirle meglio, si avvertono note “sporche e chiuse”. Cerchiamo di fare degli esempi per spiegarci meglio: un libro bagnato, un locale chiuso, e dei funghi appena colti rendono l’idea? Noci e porridge chiudono il cerchio.

Gusto: esattamente il contrario, risultando fresco e balsamico, con zenzero, foglie di menta e pompelmo rosa. Anzi, ci ricorda un tipo di crema pasticcera al limone, di scuola francese, che viene preparata senza l’utilizzo di farina, risultando quindi leggera ed estremamente aromatica. Tanto coriandolo!

Commento finale: è la nostra preferita delle Lowlands e una delle nostre “distillerie feticcio” in generale. Non potevamo certo rimanere delusi. Veramente ottimo come aperitivo!

Voto: 8,7

Aromas carried a funky complexity that darted between the stone fruits of marsanne wine and the sweet earthiness of porcini mushrooms. Chestnuts and hazelnuts merged with porridge and soft leather before lychee-laden fruit pulled the cork on a bottle of gewurtztraminer wine. Soft and juicy honey baked pears came served with coconut and Turkish delight, dusted with dark chocolate shavings and a squeeze of fresh lime. Gentle floral notes returned with lavender and violets that seamlessly blended into blueberry muffins topped with milk chocolate. A delightfully waxy mouthfeel persevered to the finale with the tingle of fresh ginger, sweet baked apples and a buttery finish.


 

39.169 Linkwood 29yo 1989  52.9% 2nd fill Toasted hoghshead from Speyside

Colore: giallo chardonnay 2015 (si, ok,  a questo punto della serata l’alcool cominciava a farsi sentire!).

Naso: solo leggermente floreale. Infatti la rosa che noi apprezziamo tanto nei Linkwood qua è coperta dalla botte “toasted”. Odori di fumo, tostato per l’appunto, e solo in sordina i fiori. Le note ufficiali parlano di lenticchie ed è azzeccatissimo. Ci pare di sentire anche del melario!

Gusto: sensazioni di forno gradevoli come torta margherita e liquirizia, che vanno a braccetto con altre derivanti dalla botte come pane e caramello bruciacchiati. Purtroppo causa deformazione personale non riusciamo ad apprezzare appieno questo ultimo lato, come potete immaginare. Per fortuna cedro e arancia addolciscono il tutto.

Commento finale: il whisky che ci è piaciuto di meno, per il motivo riportato sopra. Ma potete benissimo capire come questo sia, ahimè, una nostra mancanza!

Voto: 8,3

A yummy rummy, sweet and fruity aroma of French bean vanilla ice cream with lychees, Frangelico and liqueur soaked chocolate Maraschino cherries. Delicate but full of flavours at the same time, honey on burnt toast, rocky road crunch bars with a late burst of a fruit juice made with a blend of orange, lemon, grapefruit, tangerine and lime. With water we were standing next to a potted flower display, some chewing Manuka honey lozenges whilst others enjoyed rum and raisin ice cream. After twenty six years in an ex-bourbon hogshead we transferred this whisky into a second fill toasted hogshead.


 

35.226 Glen Moray 32yo 1986  45.8 %  1st fill Oloroso finish from Speyside

Colore:  ambra.

Naso: caldo e invitante. Composta di castagne, arancia rossa matura e morbido cuoio sono i protagonisti iniziali, cui seguono legno, profumi di panetteria e un tocco di cera. Lacca per i mobili!

Gusto: corpo morbidissimo. Marmellata di fragole e arance, con tante mandorle e cioccolato al latte. Non stucchevole però, grazie ad un pizzico di sale e di acidità di uva spina. Una bevibilità assolutamente pazzesca, complice anche la gradazione non elevata. Fossimo ricchi, sarebbe la bottiglia perfetta da far sparire in pochi minuti ogniqualvolta avessimo ospiti a cena!

Abbinamento: assaggiandolo ci è venuto in mente subito una bella rib-eye irlandese frollata 45 giorni. Sì, ok, lo ammettiamo: l’avevamo mangiata pochi giorni prima e il ricordo ci ha aiutato!

Commento finale: ha i tipici profumi e sapori dello sherry, ma in maniera elegantissima. Il rischio con gli sherry bomb è che comunque risultino tutto sommato sgraziati con magari delle sensazioni astringenti e leggermente fastidiose. Ma non è questo il caso. Buonissimo!

Voto: 8,8

This begins with a beautifully delicate floral aspect. Notes of hawthorn, meadow flowers, pine resin, elderflower champagne, apple pie and earth all converge. Then it’s soot, green fruits, lemon balm, gooseberry compote, rancio and fresh brown bread. A total delight! With water there is a champagne like effervescence along with wax, furniture polish, aged pinot noir, herbal liqueurs, dried mango and an old ink pot. On the palate it opens with a saline oloroso note mingling with fruit scones, spun sugar, treacle sponge, salted peanuts, hazelnut spread, Dundee cake and lemon jelly. A little water evolves things towards orange bitters, molten toffee crisp, a meaty earthiness and finally notes of red fruit teas, orange marmalade, cola cubes and strawberry wine. Transferred at 30 years of age into a first fill oloroso hogshead.



72.68 
Miltonduff 33yo  1984  52.1%  2nd fill Bourbon barrel from Speyside

Colore: giallo paglia.

Naso: balza subito in prima linea la miscela orientale detta “5 spezie” e del thè nero, cui seguono una bella polpa di pera e albicocche disidratate. Non manca anche un bel bouquet estivo, erba e fiori!

Gusto: Cioccolato al latte e ancora spezie, sorpattutto cannella. Zucchero di canna integrale, tanti fichi neri e chiude con una punta di acido da frutto della passione. Possiamo dirlo? E’ un mix di sapori da “nord Europa” che abbiamo straadorato! In deglutizione  ci ricorda certe bagne al thé!

Abbinamento: la moglie di Mauro ha omaggiato la platea con un ottimo panforte fatto da lei stessa. La qualità dell’impasto ha strappato un deciso “ok” da parte del nostro pasticciere. E anche il matrimonio con il Miltonduff era perfetto. Avanti così!

Commento finale: se il whisky precedente l’abbiamo premiato per la sua bevibilità, qua invece premiamo la complessità. A nostro avviso il migliore della serata!

Voto: 9,0

The key note on the nose was perfumed, floral and summery (meadows, hedgerows, nosegays) but we also got old-fashioned confectionery, Christmas cake, tea chests and deep leather sofas. It was fruit that first jumped out of the palate – pear and passion-fruit, blackcurrant sorbet and figs in syrup; then marshmallow and chocolate sweetness arrived, leaving deeper notes of cinnamon, leather and tobacco on the finish. The reduced nose – jam donuts, Black Forest gateau, pears Belle Helene, Amarena cherries and fruit and nut chocolate. The palate now balanced perfumed sweetness (fruit crumble, blackberry yoghurt) with menthol and tobacco tannins on the after-taste.


 

Una mega ed estenuantissima (averne!) sessione che si è felicemente conclusa! Un enorme grazie agli ambassador Mauro e Alessandro Leoni per averci permesso di partecipare. Ci hanno fatto scoprire, oltre che dei grandissimi whisky, anche particolari e aneddoti della SMWS che ignoravamo. Una considerazione personale: siamo ghiotti di 2nd refill dal lungo invecchiamento, e qua sapevamo di cascare bene. Vi lasciamo con un piccolo spoiler: alla prossima degustazione della SMWS ci saranno altre…bottiglie costiere non esattamente giovani!

Tornando a noi, per ora non possiamo anticiparvi nulla, ma vi lasciamo con una anticipazione: tenetevi liberi per metà marzo, fidatevi! #AnteprimeMondiali

A presto, Davide e Sebastiano

 

Degustazione “SWMS” 28 gennaio

Innanzitutto buon 2019 a tutti, siamo riusciti a sopravvivere a questo periodo di grandi abbuffate e rieccoci di nuovo qua!
Per oggi non recensiremo whisky, ma scriviamo per segnalarvi un evento di quelli che non potete assolutamente perdere. Parliamo della prima degustazione del 2019 organizzata dalla SMWS Italy e si svolgerà presso il Mulligans di Milano, sede più che nota negli ambienti whiskayoli (ciao Giuseppe!), lunedì 28 gennaio, ore 21!
Il titolo della serata sarà “Around 30 years old”. Why? Beh, dai numerini riportati sulle bottiglie sotto potete farvi una idea: eh sì, il più giovane parte dai 28 anni.
Andiamo però a vedere nel dettaglio l’elenco dei whisky, con tutte le distillerie “coperte” dal caratteristico codice numerico della SMWS:

50.103  28yo 1990  57.7% 2nd fill Bourbon barrel from Lowland
39.169  29yo 1989  52.9% 2nd fill Toasted hoghshead from Speyside
35.226  32yo 1986  45.8 %  1st fill Oloroso finish from Speyside
72.68    33yo  1984  52.1%  2nd fill Bourbon barrel from Speyside

smws

La degustazione sarà tenuta dai due Brand Ambassador italiani della SMWS, ovvero Mauro e Alessandro Leoni, che, dobbiamo dire, hanno portato a casa delle bottiglie a dir poco interessanti.

Al link sottostante avrete la possibilità di registrarvi per partecipare all’evento:

https://www.smws.com/whisky-around-30-years-old-milan

Mentre QUI troverete il collegamento alla pagina Facebook.

Prima di concludere, volete un altro motivo per non mancare? Siccome la degustazione inizierà alle ore 21.00, ci si può “fare il fondo” con i piatti della cucina del Mulligans,
nonsosecisiamocapiti!
Purtroppo a tutte queste tentazioni noi non sappiamo resistere e quindi saremo presenti e ben felici di esserlo! Venite a salutarci, mi raccomando!

A presto, Davide & Sebastiano

P.s. già che siamo in argomento, stiamo lavorando per ripartire anche noi con le degustazioni: a breve arriveranno le date!

P.p.s. chiediamo scusa ai nostri lettori per gli scarsi aggiornamenti dell’ultimo periodo, ma siamo senza un PC funzionante e ci stiamo appoggiando a mezzi decisamente di fortuna. Never give up!

 

A Tutta Torba 2018

Vi segnaliamo l’ irrinunciabile appuntamento romano per gli amanti della torba! Fra l’altro cade nel mese di dicembre e cosa c’è di meglio di un buon whisky per scaldare i nostri cuori gelati dalla neve? Ma una bella sezione dedicata ad una delle nostre distillerie preferite, Bowmore! Leggete sotto e capirete cosa intendiamo!  

A TUTTA TORBA 2018 logo.jpgWhisky torbati
terza edizione
Roma, domenica 2 dicembre 2018

h. 15:00 – 24:00
c/o Chorus Cafè
(via della Conciliazione, 4)

A Roma la terza edizione di “A tutta Torba!”, giornata organizzata da Roma Whisky Festival dedicata interamente ai whisky torbati con centinaia di etichette in degustazione, un collector’s corner, il Bowmore Cocktail Bar tutto al femminile e la novità della ”Bowmore Room Experience”

Ingresso gratuito previa registrazione con gettoni per consumazioni
Si tiene a Romadomenica 2 dicembre 2018, presso il Chorus Cafè (via della Conciliazione, 4), a partire dalle ore 15:00 e fino a mezzanotte, la terza edizione di “A Tutta Torba!”, evento dedicato interamente ai whisky torbati, con centinaia di etichette ed espressioni per tutti i palati, bottiglie vintage e rare da assaggiare al collector’s corner, un’area cibo affidata allo street food romano del Maritozzo Rosso. L’evento, organizzato dalla direzione artistica di Roma Whisky Festival, il più importante festival di settore italiano – la cui ottava edizione si terrà a Roma il 2 e 3 marzo 2019, è aingresso gratuito e con gettoni a consumazione, previa registrazione sul sitowww.romawhiskyfestival.it o in loco.

Appuntamento da non perdere sarà quello con la miscelazione e in particolare al Bowmore Cocktail Bar, partner esclusivo della manifestazione, con i cocktail inediti preparati a base Bowmore Nr1 e 12yo da quattro note barladies romane: Solomiya Grystychyn del Chorus CafèGiulia Castellucci diCo.So. Cocktail & SocialMichela Scalzo di Freni e Frizioni e Roberta Martino del PalazzaccioSpazio anche al food, con le eccellenze del Maritozzo Rosso, tipico maritozzo dolce romano farcito con le eccellenze della gastronomia romana e non solo e da abbinare ai propri torbati preferiti. Non mancherà poi come tutti gli anni, in collaborazione con lo shop Whisky & Co, la possibilità diacquistare numerose bottiglie presenti. Non mancherà anche in questa edizione il collector’s cornercon una trentina di bottiglie rare di whisky tra cui spiccano un Ardbeg 1974 Spirit of Scotland – 500 Years of Scotch Whisky, Limited Edition; un Bowmore 1980 – 21YO Dun Bheagan Collection; unTalisker 25YO imbottigliato nel 2007 e uno Springbank 15YO Sherrywood – Tim Nichools & Markku Sauvala selection. Bowmore sarà inoltre presente con una release 19yo invecchiata in botti di quercia francese ex-Chateau Lagrange, in vendita unicamente per il mercato di Amazon, oltre alle release Small batch, 12yo, 15yo, 25yo e 19yo.

A Tutta Torba – sottolineano i direttori artistici di Roma Whisky Festival – giunto ormai alla sua terza edizione si conferma sempre più un momento di incontro per i whisky lovers italiani amanti dei torbati. Anche per questa edizione intendiamo offrire al nostro pubblico l’opportunità di assaggiare centinaia di etichette in uno dei “salotti” più belli della Capitale, una giornata all’insegna del buon bere fumoso… Assoluta novità per questa edizione sarà però la Bowmore Room Experience, uno spazio sensoriale dove il visitatore verrà catapultato all’interno della distilleria tra immaginisuoni,profumi e tasting”. Si ringrazia per la partecipazione straordinaria Bowmore, del gruppo Martini & Rossi. Partner dell’iniziativa Whisky & Co, Bartales, Maritozzo Rosso e Chorus Cafè.

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Roma Whisky Festival 
(prossima edizione 2 e 3 marzo 2019 nella ormai consueta location del Salone delle Fontane all’Eur) si consacra ormai da anni come uno degli appuntamenti internazionali più importanti di settore, un evento che promuove la valorizzazione e la diffusione della cultura del whisky attraverso un approccio basato sull’interazione tra business, formazione ed entertainment.


Per maggiori informazioni:
www.romawhiskyfestival.it
info@romawhiskyfestival.it
tel. 06 32650514


Ufficio Stampa:
Carlo Dutto
carlodutto@hotmail.it
cell. 348 0646089

Dal nostro quartiere generale per ora è tutto!
A tal proposito gli aggiornamenti al sito riprenderanno dalla prossima settimana: per ingannare l’attesa vi aspettiamo per due chiacchiere davanti ad un bicchiere di whisky questo sabato e domenica al Marriott Hotel: Milano Whisky Festival is incoming! 

Davide & Sebastiano 

Whisky Revolution 2018: resoconto

logo

Eccoci qua, come promesso, a farvi un corposo reportage dell’ultimo evento nato in Italia dedicato al nostro amato distillato: il Whisky Festival Revolution.
Ideato dai ragazzi del Blend Bar di Castelfranco Veneto, è stata una kermesse della durata di 3 giorni, da sabato 22 a lunedì 24 settembre, svoltasi nell’omonima cittadina presso l’Hotel Ristorante Fior.
La formula era semplice: aggiungere alle classiche sbicchierate agli stands e alle varie masterclass un qualcosa di più moderno, più rivolto ai giovani. E in tal senso il programma era veramente fitto.
Innanzitutto le “Tasting notes live con i blogger”, ovvero ci si trovava insieme ai suddetti, me compreso ahivoi, a scrivere insieme le note di degustazione di una bottiglia presa a caso. E’ sempre affasciante e divertente notare come ogni naso e ogni bocca dei partecipanti ragioni in maniera diversa, apportando una propria palette sensoriale.
Un commento personale: mi sono divertito a tenere la mia degustazione live, complice un pubblico decisamente “amico” e una bella bottiglia di Balblair, gentilmente offerta da Roberto del gruppo Meregalli. A breve pubblicheremo le tasting notes!
Simile la formula “Degustazione alla cieca”, dove, come avrete intuito, si cercava di intuire tutti insieme quale whisky fosse stato servito ai commensali presenti.
Questo taglio più fresco e giocoso è stato confermato anche dall’evento “Brunch in Piscina” che si è svolto la domenica a mezzogiorno.  Siamo in Veneto, una breve parentesi a prosecco era dovuta anche solo per far gli onori ai padroni di casa e col risotto ai finferli ci stava alla grande (ne è avanzato per caso?).
Claudio Riva, durante il brunch in piscina, ha battezzato a whisky il nuovo clan di Treviso, il quale va ad aggiungersi agli altri tre del Veneto. E’ importante che gli appassionati aumentino, vedremo poi il perchè! Un grazie all’importatore Beija flor per aver fornito…ehm…i liquidi per la cerimonia!
Sempre a proposito di cibo, il ristorante dell’hotel aveva preparato un menù studiato apposta per l’evento, con piatti deliziosamente abbinabili a dei whisky. Troverete delle foto sulla nostra pagina FB, in ogni caso veramente tutto molto buono. Ah, il fois gras con il petto d’anatra ci ha toccato il cuore!
Prima di potersi andare a divertire, c’è stato un “Talk Show”, dove esperti, appassionati e personalità del mondo del whisky si sono confrontati per un divertente scambio di idee e opinioni.
Finiti gli obblighi sociali, non poteva mancare un mondano “Cocktail party” in piscina, con una carta preparata da Valentina Crucil, curatrice della pagina “La ragazza che beve”. Veramente azzeccate le miscelazioni! Non è mancata neppure la musica con gruppi di jazz, ambient e simili ad allietare gli ospiti durante le serate.
Molto carina la presenza di uno stand durante tutto il festival dove si potevano acquistare delle magliette, fra l’altro di buona fattura, rappresentanti le varie zone whiskose della Scozia, alias Lowlands, Speyside, Islay ecc ecc.
Ma non parliamo delle bottiglie presenti? Arriveranno anche le loro schede, tranquilli! Solo un’anticipazione: al nostro stand spiccavano un Kilkerran 11yo sherry e un Longrow 14yo sherry entrambi a gradazione piena. Dei fuoriclasse!

stand

Un episodio a parte al di fuori della programmazione: lunedì mattina siamo andati a visitare il Blend Bar vicino alla piazza principale di Castelfranco. Ragazzi, un bar così farebbe impallidire molti locali a Milano, per non parlare della nostra Varese. Impressionante bottiglieria fra whisky OB, selezioni di Cadenhead e anche roba d’oltreoceano (Chichibu e Karuizawa, tanto per intenderci). La carta cocktail è poi qualcosa di pazzesco, con percorsi misti che spaziano dalla presentazione classica a rielaborazioni sensoriali, non so come meglio definirle, assolutamente stupefacenti. Personalmente mi sono innamorato della carta giapponese, strano eh? E l’ambiente, dove si passa dall’informale nella sala principale al raccolto con poltrone e tavolini nelle sale adiacienti, non è di certo da meno. Complimenti veramente!

botti

Tornando al discorso del festival, va detto purtroppo che l’afflusso dei visitatori, soprattuto al sabato, è stato un po’ deludente. Abbiamo visto che paradossalmente sono mancati soprattutto i cosidetti “giovani”.
Vi facciamo un esempio a nostro avviso molto illuminante: andiamo a guardare il pubblico femminile. Le ragazze presenti erano tutte nella veste di morosa/fidanzata/amica trascinata dal proprio partner. Ergo, non si sono visti i gruppetti di ragazze entrate al festival con le amiche anche solo per il fatto che è di tendenza, cosa che invece è normalissima in altre location. Milano in primis. E tenete conto che siamo in Veneto, dove, come è noto, anche il pubblico femminile può vantare…ehm…elevati gradi di assorbenza di alcolici. Ora poniamoci due domande.
Questo cosa vuol dire? Semplicemente che, dal punto di vista diciamo culturale, questa regione d’Italia rappresenta ancora un territorio vergine per il whisky. Non appare ancora come una cosa “figa”.
Cosa si può fare? Per fortuna, tante cose! Ci permettiamo di suggerirle non per supponenza, assolutamente, ma perchè abbiamo visto una grande passione da parte di tutti gli organizzatori e ci piacerebbe che questa cosa venga ricompensata come merita.
Innanzitutto la sede: siamo onesti, Castelfranco Veneto è una chicca dove, per chi viene dalla città, si può veramente “respirare”. Questo suo pregio è contemporaneamente anche il suo difetto, ovvero la scarsa densità di popolazione e quindi di potenziali clienti.
In secondo luogo, e qui mi sono trovato in sintonia con Roberto, occorre coinvolgere i locali della zona, birrifici, cocktail bar ecc. ecc. in modo tale da pubblicizzare l’evento ai loro abituali clienti.
Infine, cercare di stringere più accordi possibili con altri espositori e rafforzare gli accordi con quelli già venuti per invogliarli a ritornare. La cosa non deve essere vista come una maggiore concorrenza sul posto, ma un “far fronte comune” per attirare quante più persone possibili.
Oddio, ma questo è un problema ben noto di chi scrive, anche una maggior presenza di cibo durante il festival non farebbe male, con postazioni sia per il dolce che il salato.
Vedremo l’anno prossimo cosa succederà, le potenzialità ci sono e sono tante, ora tocca all’alunno sfruttarle!

A tal proposito, voglio ringraziare tantissimo i ragazzi del Blend Bar di Castelfranco. Sono stati veramente supergentili, disponibili e alle volte con il dono dell’ubiquità per garantire a tutti la loro presenza e il loro appoggio.
Un grazie anche a Maurizio di Beija flor,  che ci ha ospitato presso il suo stand, e a tutti i compagni della ciurma, ovvero i Facili Giacomo&Jacopo, Scott Fraser di Tomatin, Jenna di Cadenhead, David Allen di Springbank e Will Pitchforth di Bladnoch. Ci siamo decisamente divertiti insieme, niente da dire!
E posso forse non salutare Federico Bosco di Cigarslover e Giuseppe Napolitano, alias IlBevitoreRaffinato, dopo aver condiviso con loro altrettanti momenti di risate? Sono la versione alcolica di Peppone e don Camillo, poche storie. O Andrea di Monkey Club? Gettate un occhio ai suoi eventi, datemi retta, il ragazzo ha roba interessante!
Un grosso saluto a Marco Maltagliati, anche se ha cercato di fregare a chi scrive l’ultima fetta di torta a colazione, ma cercheremo di perdonarlo! Ammirazione invece per Nicolò Veronese e Matteo Zampini, che hanno condiviso con noi le gioie (!?) di una bella birra geuze post lavoro!
Un grazie a tutti gli amici che sono venuti a trovarci anche da lontano, in primis Matteo e Martina. Lo sappiamo, l’avete fatto solo per il bere, ma ad una certa età un uomo deve imparare a non formalizzarsi e a guardare il risultato, no?
Un grazie anche a mia moglie Veronica che mi ha accompagnato in questa “trasferta”. Purtroppo non le è stato possibile seguire tutto il festival: avremo possibilità di rifarci!

Detto questo, vi informiamo che troverete sulla nosta pagina FB le altre foto dell’evento, taggatevi, cliccate, fate quel che volete, basta che le vediate!

A novembre, invece, vi aspettiamo ancora per scambiare due chiacchiere davanti a un bel bicchiere di whisky al Milano Whisky Festival, stesso luogo (Hotel Marriott) e stesso bar (stand Beija Flor). Per gli eventi presso la pasticceria, non disperate, stiamo lavorando per voi!

Prox articolo su queste pagine: il resoconto della degustazione live!

A presto, Davide & Sebastiano