Degustazione “Kilchoman 2017”

Giovedì 16 novembre, come sapete, abbiamo avuto il piacere e l’onore di ospitare Peter Wills, figlio del proprietario di Kilchoman, Anthony Wills. E’ stato un evento di una portata non indifferente e infatti il locale traboccava di giovani virgulti assetati di conoscenza e sapere. Mi scuso fin d’ora con tutti coloro che non hanno potuto partecipare, ma non era rimasto neanche lo spazio per un capello. D’altro canto chi era presente penso proprio che possa confermare!

Kilchoman Range

Ad affiancare Peter come traduttore c’era Jacopo dei WhiskyFacile, mentre l’amico Giacomo, sempre dei Facili, ci aiutava gentilmente a riempire i vostri bicchieri. Grande disponibilità da parte dei colleghi bloggers o solo tanta voglia di bere? Ovviamente entrambe le cose, non prendiamoci in giro!
La serata è filata via liscia come l’olio, Peter è stato veramente gentile con noi, rivelandosi un ragazzo decisamente alla mano. Considerando poi che i whisky che ha portato erano anche buoni, non possiamo proprio lamentarci. Ma quindi cosa ci siamo bevuti?

100% Islay 7th Ed. : un finissimo torbato prodotto completamente su Islay. Questa settima edizione è una miscela di fresh e refill ex bourbon barrels della Buffalo
Trace distillati nel 2010 e imbottigliati nell’Aprile 2017 a 50%. Torbatura? 20 ppm, l’elegantone della serata!
Naso: eucalipto e mandarino. Sembra quasi un po’ spento al naso ?
Gusto:  buonissimo. Sensazioni di succo d’ananas e acqua di mare a braccetto. Toffee e fumo completano l’offerta. Molto fine, assolutamente non chiassoso.
Finale: salato e mandorlato!
Bravi ragazzi: se continuano di questo passo, il 100% potrebbe diventare un punto di riferimento. L’abbiamo servito con una ricotta affumicata di Guffanti: abbinamento molto interessante, un “fumo più fumo” dove i due prodotti si sono esaltati a vicenda.
Voto: 8,8

Machir Bay 46% : il whisky entry level della casa di cui avevamo già parlato in precedenza. Fumo, limone e torba (sui 45 ppm), l’abbiamo servito con il gorgonzola stagionato 255 giorni gentilmente affinato sempre da Luigi Guffanti, premiato come migliore d’Italia. Nonsosemispiego!
Voto: 8,5

Vintage 2009 46% : è un vatted di barili ex-bourbon first fill, refill bourbon
barrels e sherry oloroso distillati nel 2008 e 2009, e imbottigliato a Settembre 2017.
E’ l’OB più vecchio fin’ora realizzato dalla distilleria.
Naso: fumoso e avvolgente, crema con note di vaniglia , agrumi e legno fresco
Gusto: Possiede una torba intensa, leggermente piccante: sparando un’eresia, ma giusto per capirci, quasi di Ardbeghiana memoria. Molto dolce e ben cesellato.
Finale: lungo, speziato, quasi burroso con un pizzico di limonata fresca.
Anche con questo whisky il gorgonzola era da urlo, forse anche meglio che con il Machir Bay.
Voto: 8,7

Loch Gorm 46%: una edizione maturata solo in ex-botti sherry, che purtroppo era andata andata già esaurita prima ancora di iniziare la serata. Ringraziamo Maurizio che ce ne aveva tenute due bottiglie da parte per l’evento!
Naso: sporco, sporco, sporchissimo. Oltre agli elementi di frutta rossa tipici dello sherry ci sono non poche tracce di cenere, plastica, olio e solvente!
Gusto: coerentemente col naso, si avvertono praticamente le stesse note sporche. L’aggiunta di uvette, sale marino, cumino, caramello e buccia di arancia rossa lo rendono estremamente interessante.
Finale: medio, con ancora arancia e torba.
Quando il mare incontra la frutta rossa. Ah, se solo avesse avuto qualche grado in più!
Voto: 8,7

Single Cask finish PX 57% : parliamo di una selezione di Maurizio in persona! E’ un ex-bourbon first fill distillato il 2 Ottobre 2012, travasato per un finish di 6 mesi in un ex-sherry Pedro Ximenez e imbottigliato il 2 ottobre 2017 a gradazione piena. Apperò!
Naso: sembrerebbe poco alcolico. Inganna, non ti prepara per quello che sta per arrivare. Vaniglia e cioccolato bianco subito, mentre per sentire la torba occorre farlo respirare un attimo. Le note ufficiali parlano di canna da zucchero e in effetti c’è una parte vegetale e al contempo dolce. Per restare in tema, una nota di mojito buonissima!
Gusto: molto potente e deciso. Una intensa macedonia di frutta mista, con un fumo molto ricco e un deciso carico di spezie. Salsiccia caramellata e scorza di limone! Torba ne abbiamo? A secchiate, simile a quella del Vintage, meno piccante però.
Finale: avvolgente, pieno. Molto salato con una leggera punta tanninica. Ritorna il fumo del palato con un carico di frutta rossa.
Una ottima selezione, tanto per cambiare! Complimenti! Il single cask è stato servito con una fetta di panettone e un bicchiere di cioccolata calda dove poterlo intingere: amazing!
Voto: 8,8

A fine serata c’è stata anche la possibilità, dedicata ai feticisti del malto, di comprare una bottiglia e di farsela autografare da Peter in persona. Per la serie “ora o mai più” il povero Peter è stato preso d’assalto  peggio di una boyband ad un concerto di ragazzine.
La foto finale di rito era obbligatoria: sarà colpa dei buoni whisky, dell’ora tarda o delle troppe risate, ma non se ne salva uno!

serata

Vi ringraziamo ancora per aver partecipato così numerosi. Per l’annata 2017 direi che possiamo ritenerci soddisfatti, ne abbiamo combinate di tutti i colori.
Per l’anno prossimo tranquilli che ci stiamo già organizzando: decisamente non vi lasceremo a bocca asciutta, ci sono tante cose in ballo fra eventi anche in altri locali, feste, degustazioni con autentici top di gamma e altre cosette qua e là!
Vi salutiamo adesso e vi diamo appuntamento per la prossima recensione.
Spoiler: parleremo dell’Europa dell’est!

Davide & Sebastiano

P.s. sulla nostra pagina Facebook troverete le foto della serata, quelle pubblicabili almeno!

 

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Kilchoman 2011 Sauternes Cask Matured

Scheda Iniziale :

Distilleria: Kilchoman

Imbottigliamento: OB, 2011-2016, Sauternes Cask

Gradazione: 50 %

Prezzo: circa 120 €

kilcho

Ultima recensione prima delle meritate (?!) vacanze estive e cosa ci beviamo? Con nostra somma gioia, troviamo fra gli scaffali di samples un Kilchoman che ha passato i suoi 5 anni di vita in una botte di Sauternes. Sì, avete letto bene,  non è un finish! Only Château d’Yquem per il signore. Come sapete questa è un’accoppiata che noi adoriamo, quindi abbiamo voluto coccolarci per l’inizio delle ferie…E che diamine!

P.s. un grazie a Maurizio C. per la più che gradita sample.

Colore: oro

Naso: un’autentica esplosione di frutta tropicale, impressionante. E quindi vai col mango, ananas, papaya e pesca. Gnam! Ecco poi, fusa benissimo, una torba grassa e oleosa, tipica Kilchoman. A tal proposito, dalla torba si intuisce che è un whisky novello, ma i 5 anni di solo sauternes ne imbrigliano le spigolature di gioventù, anzi, meglio, le accompagnano alla perfezione. Fanno coppia tipo Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (questo paragone è degno di “A song of ice and whisky”!). Burroso e grasso, ma al contempo resta fresco. Tornando a noi, siamo quindi davanti ad una macedonia di frutta cui si aggiunge anche una spruzzata di acqua di mare e una spolveratina di zafferano e cannella. L’alga nori e il salmastro tipiche del Machir Bay ememergono solo dopo una ulteriore ossigenazione. Col tempo, una nota di grasso di salame prende poi il posto della frutta. Un whisky in continua evoluzione.

Gusto: dolcissimo, con un corpo pieno ed avvolgente. All’inizio, come ci si aspetterebbe ad un ex sauternes e in totale coerenza col naso, c’è una svalangata di polpa matura di pesca, miele di acacia e tanto, tanto ananas. Le note ufficiali parlano di liquirizia: per noi, da golosacci diabetici quali siamo, non è tanto la radice di liquirizia quanto una crema alla liquirizia (che problemi eh!). Ecco che poi in deglutizione il nostro distillato ci ricorda decisamente le sue origini islayane ed ecco infatti un’esplosione di torba , sale marino e alga. Modus in rebus, il naso era più “delicato”. Per finire, pepe nero e peperoncino. Ce n’è per tutti!

Finale: medio. E’ qua che ritorna la frutta del naso, accompagnata più in sordina dalla torba e dal sale. C’è poi una sensazione oleosa che ricorda quella che si ha dopo aver deglutito proprio un cucchiaino d’olio, compresa la punta di amaro finale. Gradevole in verità, evita che il prodotto finale sia stucchevole e invoglia a berlo e a riberlo (sigh!).

Abbinamento:  banale, ma guardate che è fantastico: un fois gras ai fichi, steso su una fetta di pan di spezie!

Commento finale:  quanto ci piace, è l’ennesima dimostrazione che sauternes e whisky sono un matrimonio fantastico. Una nota sul prezzo: se già i single cask di Kilchoman costano, di certo la botte di Yquem non è regalata a dirla tutta. Sommando le cose, non possiamo lamentarci troppo del prezzo alla fin della fiera. D’altro canto, guardando la cosa da un altro punto di vista, 120 euro per un 5 anni non è poco, anzi. Solo per questo non gli diamo un voto dal 9 in su. Se però avessimo guardato solo la goduria…
A tal proposito, vediamo che anche al nostro amico di Uischi.it è piaciuto parecchio e se lo dice lui che è anche un notevole appassionato di vini, insomma, andate e bevete felici!
We want it!

Voto: 8,9

Detto questo gente, noi partiamo per le vacanze! Ci sentiremo a settembre per le nuove recensioni e soprattutto per le nuove degustazioni. Se tutto va bene, arriveranno anche le novità che stiamo coltivando da un pò di mesi a questa parte. Quanto mistero su queste pagine! Detto questo, buone vacanze a tutti !

Davide & Sebastiano

 

Kilchoman Machir Bay 2014

Scheda Iniziale :

Distilleria: Kilchoman

Imbottigliamento:  Machir Bay 2014

Gradazione: 46 %

Prezzo: circa 50 euro

Kilchoman_machir-bay

Kilchoman è l’ultima distilleria nata sulla mitica isola Islay dopo 124 anni. Fondata nel 2005, è una realtà molto piccola: la loro produzione annuale di 120.000 litri è equivalente a quella di Caol Ila in una settimana. Definita una “farm distillery”, è loro punto d’orgoglio l’utilizzo di materie prime provenienti dalle proprie terre e di tecniche di produzione tradizionali come il maltaggio a pavimento.
Nonostante la giovane età quindi traspare già un grosso legame spirituale con l’ isola. Basti pensare ad esempio che il Machir bay preso oggi in esame prende il suo nome da una bellissima spiaggia che si trova a circa mezzo chilometro dalla distilleria.
Per la produzione di questo imbottigliamento, iniziata nel 2012,  si utilizza ogni anno una miscela di whisky sempre più vecchi. Si era partiti con un vatting (assemblaggio) di whisky di 3 e 4 anni  per avere nel 2014  un vatting di un whisky affinato per 5 anni in botti ex-bourbon con un 6 anni sempre ex-bourbon con un breve passaggio finale (4 settimane) in botti ex-sherry Oloroso. Come tutta la produzione Kilchoman, Machir Bay non viene colorato o filtrato a freddo. Vediamo come il tempo ha lavorato sul nostro distillato.

p.s. Ultima novità, citando l’articolo dell’amico Andrea, a giugno 2015 Kilchoman ha comprato la  “Rockside Farm”, l’azienda agricola da cui proveniva l’orzo utilizzato in distilleria, dando prova di essere una azienda in crescita e quindi apprezzata dai consumatori.

Colore: oro chiaro

Naso: sorprendenti note salmastre, quasi di alga, molto vegetale in tal senso, che torba! Iodio a fiumi, che conferma l’anima costiera della distilleria. Limone e pepe che poi cedono il passo ad una nota quasi vinosa, derivante dallo sherry.

Gusto: si sente subito la più lunga maturazione dei whisky che lo compongono: la prima edizione 2012 era quasi tagliente, molto incisiva, mentre ora il tutto risulta più morbido ed elegante (modus in rebus!). Vaniglia , caramello e una punta di “simil-ribes” che dona acidità. Cedro? La torba vegetale che si sentiva all’olfatto parte “in quarta” dando un profilo molto salato, da acqua di mare, ma gradevolissimo a mio avviso. Una leggera nota di legno. Pepe pepe e pepe.

Finale: lungo, fumoso e speziato.

Abbinamento:  tartina di pane nero, burro bretone e salmone affumicato, guarnito con dell’aneto o dei semi di papavero. La componente iodata del Kilchoman esalta la marinità (si potrà dire? licenza poetica!) del salmone, mentre la componente sherry ne  valorizza il sapore dolce. Volete il top? Nebulizzate il Machir bay sulla tartina e sappiateci dire.

Commento finale: qualcuno ha definito Kilchoman la nuova Port Ellen…sarà vero? Chi lo sa. Sanno distillare? Questo sicuramente sì!
Nota personale : è stato il primo dei tre whisky provato alla degustazione di maggio 2015.

Voto:  85 considerando che è l’imbottigliamento base di Kilchoman e vedo che Federico concorda pienamente con me!

Prima degustazione “Whisky&Food” presso Dolce Mente!

Dalla nostra pagina facebook riporto il post sulla prima degustazione svoltasi a Maggio presso la pasticceria ” Dolce Mente”.

Eccoci qua alla a tirare le somme della prima degustazione di whisky che abbiamo tenuto in pasticceria… Che dire ?
È andata oltre le nostre più rosee aspettative! Ci ha fatto piacere vedere così tante persone interessate che partecipavano con entusiamo, in particolar modo ci ha stupito la massicia presenza femminile. D’altro canto un tempo le donne ricamavano come le nostre madri e ora bevono come i nostri padri ! Scherzi a parte…questo dimostra uno “sdoganamento” del whisky come bevanda non più solo maschile. Certo è una cosa stranota agli addetti al settore ma vederlo coi propri occhi fa sempre piacere.
Non sono mancate le domande, le richieste di chiarimenti e le occasioni di confronto in un constesto di amicizia!
Ecco questa senza dubbio era la cosa che ci è piaciuta più di tutte: sembravamo un numeroso gruppo di amici che si era riunito ” per contarsela su ” dove il whisky è stato il legante della compagnia….ed è così che deve essere a nostro modesto parere, è questo il bello!
Ora basta con le chiacchiere e lasciamo lo spazio al nostro distillato .

Il primo whisky degustato è stato un Kilchoman Machir Bay 2014 abbinato alla classica tartina di salmone e burro.
Ha riportato un punteggio di
Naso 3,21 su 5
Palato 3,45 su 5
Finale 3,58 su 5

Il secondo whisky : dal Giappone con furore Nikka “From the barrel” con tartellete al cioccolato Caraibe 66 % e biscotti salati al cioccolato Guanaya 70 % .
Naso 3,60 su 5
Palato 3,65 su 5
Finale 3,71

Ultimo ma non ultimo Ardbeg Uigedail bevuto da solo soletto : è risultato il preferito delle serate con un punteggio di
Naso 3,69 su 5
Palato 3,76 su 5
Finale 3,92 su 5

Mio commento personale : nessuan diatriba sui voti , sono i pareri di ognuno di noi ed è stato bello “giocarci ”

Prima di salutarvi tutti e di ricordarvi che a settembre partiremo un bel ciclo di degustazioni ci auguriamo mai banali e noiose , sono d’obbligo un pò di ringraziamenti !
Grazie a Milano Whisky Festival per il supporto morale e materiale : se non avessimo avuto i loro bicchieri ci sarebbe toccato bere a canna…si può fare eh…ma tant’è !
Un grazie ad Andrea&Gerva, a Riccardo , a Giorgio e a Salvatore : forse non sanno come e quando ma ci hanno caricato di curiosità, entusiamo e sete …..di conoscenza ovviamente !

Alla prossima!

Davide & Sebastiano

Per dovere di cronaca riporto il link alla nostra pagina facebook dove potrete trovare le foto della serata.

Due aggiunte personali: a settembre cambieremo il metro di valutazione per i whisky durante le degustazioni e fra pochi giorni cominceremo a mettere le note di tasting dei whisky presi in oggetto durante la serata.

E via spediti verso la prossima !