Balblair 8y “Cadenhead”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Balblair

Imbottigliamento: Cadenhead, Small Batch, 8y, 2011-2019, ex refill Sherry Butt, Finish 2 fresh Sherry Hogsheads

Gradazione: 57,8 %

Prezzo: circa € 70

blablair

Ci sono tante distillerie “minori” (?) di cui noi siamo feticisti e fra queste adoriamo Blablair, fra l’altro già recensita sulle nostre pagine. Ragione per cui, come si siamo trovati davanti a questa bottiglia durante il Whisky Revolution Festival di Castelfranco, siamo stati subito tentati d’assaggiarla. Solo per poter meglio consigliare il pubblico, ovviamente. L’unica cosa che ci aveva messo sul chi vive era la dicitura riportata dietro:
sostanzialmente quello che stavamo per bere derivava da un puncheon smezzato in due fresh sherry hogshead nel 2017 e rimesse insieme nel 2019. E per di più siamo davanti ad un whisky giovane. Insomma, il sospetto di giochi col legno per correggere un prodotto non felice c’è tutto. Mah, Cadenhead ha conquistato la nostra fiducia a seguito di ottimi imbottigliamenti, versiamo e vediamo un po’.

SPOILER: ce ne siamo comprate tre di bottiglie…

Colore: oro giallo.

Naso: si parte con un succoso mosto d’uva in maniera prepotente, unito a del pane alle uvette (malto giovane e sherry, ma dai?), frutti di bosco, soprattutto more, legno di ciliegio, e tanta, tanta marmellata di fragole! Un profilo dunque succoso, eppure non è uno “zoccolone”, anzi, è molto equilibrato, elegante e senza spigoli. A chiudere il tutto abbiamo un po’ di sana pasticceria e quindi via di nocciola tostata e pasta alle mandorle. A dare brio e freschezza c’è una punta di mostarda. Anche per via del colore, ci sentiamo di dire che non siamo davanti davanti a una botte ex Pedro Ximenez. Oloroso? Forse più probabilmente Fino, o un mix di queste ultime? Chi lo sa!

Gusto: frutti di bosco e frutta bianca,  pesca per la precisione. Uh, anche foglie di tabacco e delle buonissime caramelle toffee. Maltoso e avvolgente, eppure frizzante (zenzero candito?). Conferma in ogni caso di non essere uno “sherrone” anche in bocca. Ci fa tornare indietro con la memoria: mesi fa in Alsazia avevamo mangiato un ottimo pan di spezie, “si può dire?”, non troppo condito.

Finale
: medio. Si sentono numerose spezie e, nel gruppo, la parte del leone è riservata al pepe nero e ai chiodi di garofano. Una punta di arancia seguita da fresca sensazione di balsamico. Anche qua tabacco!

Abbinamento: andiamo sull’esotico alternativo? Una nostra amica giapponese ci ha preparato dei mochi ripieni di marmellata di azuki e in un momento di lucida follia lo abbiamo mangiato con il nostro Balblair: il risultato è stato sorprendente! Il riso stemperava l’alcool e la marmellata ha esaltato in maniera pazzesca la frutta rossa del Blablair. Provatelo!

Commento finale: ci dobbiamo rimangiare tutto quello scritto nell’introduzione. Quando vediamo un whisky giovane su cui sono stati fatti molti “giochi di botte” siamo sempre guardinghi e qua invece ci siamo trovati davanti un giovanissimo fuoriclasse. Una facilità di bevuta imbarazzante. Ah però!

Voto: 8,8

Una piccola anticipazione: al prossimo giro faremo una capatina in Germania, vediamo cosa salterà fuori!

A presto, Davide e Sebastiano

 

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Milano Whisky Day 2019

E anche quest’anno, per la gioia di noi “studiosi” del malto distillato, torna il tanto atteso “Whisky Day” a Milano. Come leggerete  fra poche righe nel comunicato stampa ufficiale, quest’anno verrà dato molto spazio agli Imbottigliatori Indipendenti: è una cosa che ci fa molto piacere. Chi ci segue o viene alle nostre degustazioni o ci viene a trovare ai festival conosce benissimo la nostra vicinanza e passione per questo lato del mondo del whisky.
Fra Giorgio D’ambrosio, Cadenhead, Valinch & Mallet, Silver Seal, Càrn Mòr ecc. ecc. ce ne sarà veramente per tutti i gusti e tutte le tasche. Cosa dire allora se non “buona lettura e preparate i fazzoletti per l’imminente aumento di salivazione” ?
p.s. ci saranno delle Masterclass fotoniche!

MILANO WHISKY DAY 2019:
una giornata dedicata al Re degli Spirits
(Hotel Marriott – Via Washington 66 – Milano, 11 Maggio 2019)

Milano Rum Festival

Tutti gli appassionati del whisky di sicuro lo sanno: alcuni anni fa il parlamento scozzese ha approvato una legge secondo la quale il whisky deve essere festeggiato nel mese di Maggio. Di conseguenza agli organizzatori del Milano Whisky Festival non è rimasto altro da fare se non seguire questo dictat: la quinta edizione del Milano Whisky Day si terrà quindi sabato 11 maggio 2019 presso la sala Le Baron dell’Hotel Marriott.

Il Milano Whisky Day è l’unico evento celebrativo in Italia dedicato al whisky e ai festeggiamenti che in tutta la Scozia gli vengono tributati in questo mese dell’anno.

In questa edizione un’attenzione particolare è dedicata agli Imbottigliatori Indipendenti, da sempre anima e cuore del Single Malt Scotch Whisky, all’Irish Whisky e all’American Whiskey, in grande rimonta sul mercato italiano. In un unico evento sarà quindi possibile assaggiare e venire a conoscenza delle diverse anime dello spirit più amato.

Il meccanismo di questa giornata speciale ricalca quello dell’ormai famosissimo Milano Whisky Festival: degustazioni guidate e seminari daranno ai neofiti la possibilità di avvicinarsi a questo affascinante mondo e agli appassionati di approfondire le conoscenze e raffinare ulteriormente il palato.

Inoltre, all’interno dell’evento, gli amanti della mixology troveranno 2 cocktail bar, uno dedicato al whisky americano e l’altro all’irlandese.

L’entrata è gratuita previa registrazione via web oppure direttamente all’entrata il giorno dell’evento. Basterà dotarsi del kit di degustazione composto da bicchiere, portabicchiere e guida al whisky, e iniziare un’esperienza sensoriale unica e inconfondibile. I biglietti per la partecipazione alle degustazioni guidate, verranno messi in prevendita su whiskyshop.it e su whiskyfestival.it.

PROGRAMMA COMPLETO DEL MILANO WHISKY DAY 2019:
Hotel Marriott – Via Washington 66
Apertura al pubblico: Sabato 11 maggio dalle 14.00 alle 23.30
Ingresso gratuito (previa registrazione all’ingresso)
KIT degustazione: bicchiere, porta-bicchiere e Guida al Whisky 2019. euro 5,00
Degustazioni a partire da euro 3,00

Per informazioni:
Roberta Riva
Ufficio Stampa Milano Whisky Festival
Tel. 02-91082945 Cell. 346-8548236 MAIL: ufficiostampa@whiskyfestival.it


Riassumento il tutto, possiamo quindi dire che ci sarà da divertirsi questo sabato e ci raccomandiamo di bere con moderazione (!) anche per noi! Eh sì, noi saremo in vacanza all’estero: vi penseremo tanto, ma con un sincero pizzico di invidia!
Prima di salutarvi, un megagrazie all’efficentissima Roberta Riva, sempre solerte a fornirci materiale per i nostri amati festival!
E con questo abbiamo veramente concluso, quindi…

See you soon,
Davide & Sebastiano

Kilkerran 11y “Cadenhead”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Kilkerran

Imbottigliamento: Cadenhead, serie “Wood Range”, 2007-2018, ex-sherry

Gradazione: 58,1 %

Prezzo: circa 90 €

kilk

Quando eravamo al festival di Castelfranco la nostra attenzione era caduta su una bottiglia a dir poco interessante: il primo single cask di Kilkerran, sherry, a gradazione piena e imbottigliato da Cadenhead! Ok, in realtà sapevamo già della sua esistenza qualche settimana prima, ma l’incipit era per creare un po’ di pathos! Certo è che, ritrovandocela davanti, non potevamo di certo lasciarcela sfuggire. Ma come ha fatto Cadenhead a mettere le mani su questa singola botte? Ricordiamoci che il suddetto imbottigliatore è di proprietà di Springbank, che a sua volta è sempre proprietaria di Kilkerran. Siamo di fronte quindi ad un tipico caso di “ti piace selezionare facile”, ma noi non ci formalizziamo e assaggiamo incuriositi, giusto?

Colore: ramato.

Naso: caspita caspita! Caldo e morbido con uvetta, ciliegia e arancia. Tende poi verso profumi più complessi come caramello salato, marsala e del miele di castagno in purezza. Ossigenandosi, diventa ancora più dirty: è tutta una girandola fra aceto balsamico, argilla, fumo polveroso e  pigna che brucia!  La moglie di chi scrive dice di sentirci anche dello scarpone sporco (niente facili battute, please!). Veramente particolare. Possiamo sparare anche la nostra castroneria settimanale? C’è un lato caldo che ci ricorda certe fragranze maschili a base di ambra grigia e muschio: un whisky virile! Tornando quasi seri, possiamo definire questo “naso” come pastoso? Assolutamente.

Gusto: non ce lo saremmo aspettati, sembra una torta “foresta nera”, con la sua amarena, il suo kirsch e quella bella senzazione di grasso in bocca. Poi il nostro Kilkerran ci ricorda di provenire da Campbeltown, diventando dapprima carnoso, poi addirittura sulfureo. E per non farci mancare nulla, tanta fuliggine e nafta appena deglutito. Giusto per la cronaca, i cinquantotto gradi quasi non sono pervenuti! Ehi, ci semba di sentire anche dell’eucalipto. Anche qua col passare del tempo va quasi in secondo piano il lato dolce per far posto ad uno più sporco.

Finale: medio lungo. Ritorna il balsamico, per poi lasciare in bocca un sapore salato e affumicato. C’è un leggero amaro, ma non è nulla di grave o fastidioso.

Abbinamento: ok, è probabile che qualcuno storcerà il naso, ma fidatevi! Questo Kilkerran con un bel rognone, come dicono a Roma, è la morte sua. Giuseppe Bertoni, se ci stai leggendo, sai cosa ci devi cucinare la prossima volta che veniamo all’Irish Pub Mulligans!

Commento finale: decisamente un whisky particolare. Se siete alla ricerca di un qualcosa di morbido e pulito, fuggite via di corsa! Volete qualcosa di intrigante, particolare, diciamo pure “freak”? Beh, siete al posto giusto! In ogni caso, non vi lascerà indifferenti. Già che siamo in argomento, il punteggio finale è  ancora più del solito risultato da una media dei nostri giudizi, fra chi l’ha apprezzato di meno e chi di gran lunga di più. Cercate di capire bene cosa state cercando quando avrete questa bottiglia davanti!

Voto: 8,8


 

Tasting notes:

Color: copper

Nose: warm and soft with raisins, cherry and orange. Then it tends towards more complex aromas such as salted caramel, marsala and pure chestnut honey. By oxygenating, it becomes even dirtier: balsamic vinegar, clay, dusty smoke and burning pinecone! Dirty boot (no easy jokes, please!). There is a warm side, which reminds us of certain masculine fragrances based on ambergris and musk: a manly whisky!

Mouth: fat, like a “black forest” cake, with sour cherries and kirsch. Then it becomes dirty, meaty, even sulfurous. So much soot and naphtha as soon as it’s swallowed. Still eucalyptus. Intriguing!

Finish: medium long. It returns the balsamic, then it leaves a salty and smoked taste in the mouth. There is a slight bitterness, but it is nothing serious or annoying.

Food Pairing: kidney!

Comment: if you love old-style dirty whisky, this is perfect for you!

Score: 8,8

 

 

 

Dalmore 1992 22y Cadenhead’s

 

Scheda Iniziale :

Distilleria: Dalmore

Imbottigliamento: Cadenhead, 1992-2014,  Authentic Collection, ex-bourbon

Gradazione: 59,5 %

Prezzo: circa € 130

dalmore

Il Milano Whisky Festival si avvicina: come ormai saprete, ci troverete a sbevazzar…lavorare al bancone di Beija Flor, importatore in Italia di numero marchi, tra cui “Cadenhead”. Bien, cosa c’è di meglio quindi di una selezione di questo storico imbottigliatore per cominciare a prepararci?
A fare gli onori di casa un Dalmore di 22 anni, giusto per toccarla piano.
La distilleria è stata fondata nelle Highlands da Alexander Matheson nel 1839. E’ sopravvissuta a vari cambi di proprietà, alle due guerre e alla crisi del whisky degli anni 80 per poi approdare fino ai giorni nostri.
Attualmente è di proprietà della White & Mackay Ltd ed è guidata dall’eccentrico e leggendario Richard “The Nose” Paterson.
Giusto per vedere che personaggino è il nostro Richard, date un occhio al video qui sotto!

Tornando a noi, la distilleria è praticamente un mito fra gli appassionati e i collezionisti,  alcune sue bottiglie hanno superato in asta i 30.000€ ed oltre, robetta da tutti i giorni insomma.
Generalmente Dalmore invecchia il proprio whisky  in botti sherry Matusalem, avendo la distilleria un accordo con la bodega spagonola Gonzalez Byass. Oggi invece berremo un ex-bourbon selezionato da Cadenhead: con il cambio di botte il distillato risulterà comunque gradevole? Lo scopriremo a breve, prima di iniziare però una nota di colore, quasi da Trono di spade.
Se ci avete fatto caso, sugli OB c’è il simbolo del cervo reale e il motivo è semplice. Un avo dei Mackenzie, vecchi proprietari della distilleria, nel 1263 salvò la vita al re scozzese Alessandro III, che era stato aggredito proprio da un cervo. Come ringraziamento il re concesse, bontà sua, alla famiglia del suo salvatore di utilizzare il cervo reale come nuovo emblema araldico.
E’ sempre affascinante il legame che ha il whisky con la propria terra d’origine. Detto questo, versiamo!

Colore: oro antico.

Naso: l’alcool parte in quarta, d’altro canto siamo quasi a 60 gradi, lasciamolo quindi respirare un po’! Ohoo, golosissimo! C’è una crema pasticcera calda e budino alla vaniglia appena sfornato: roba da prima colazione a mille calorie. Appaiono poi dei fichi maturi, del legno di ciliegio e cioccolato bianco. Ci sono dei fiori, spariamo del gelsomino, mughetto. Tutti questi aromi però riescono nel difficile compito di non risultare stucchevoli, anzi! Buono!
L’aggiunta di acqua fa salire lo  zolfo,  la paglia e appare una marmellata di fichi. C’è un prato fiorito?

Gusto: l’ alcool la fa ancora da padrone all’inizio, occorre abituarsi pian pianino. E’ molto dolce con una punta di amarognolo che smorza. Da un lato infatti abbiamo del cioccolato latte bianco (dai, diciamolo: kinder maxi! ) e crosta del pandoro, dall’altra c’è la parte bianca dell’arancia e l’arancia stessa. Bello “burroso” in ogni caso!
Con acqua, appare una sigaretta bagnata non troppo gradevole a nostro modesto avviso e della susina.

Finale: abbastanza corto con una sensazione di marmellata di agrumi acida. Lascia la bocca  piacevolmente pulita.

Abbinamento: bevuto con un formaggio grasso a pasta semidura, come un bel bettelmatt stagionato, dona un risultato veramente interessante!

Commento finale: ci piace molto, ma siamo onesti: non è per tutti. Dona il meglio di sè infatti a gradazione piena e ricordiamo che siamo quasi a 60 gradi. Se siete, ehm, esperti? non avrete però problemi, anzi!
Andiamo anche ad analizzare il prezzo (che barboni!!): andate a vedervi cosa costa un Dalmore 21y OB a 42%. Fatto? Perfetto, siete ancora fra noi? Qua, invece,  al posto della “miscela” OB abbiamo un single cask con un anno in più a gradazione piena a circa 130 euro!! No dico, lamentatevi pure! Vai col voto !

Voto: 8,7


Tasting notes:

Nose: alcohol, pastry cream, vanilla pudding and white chocolate. Ripe figs and cherry wood. In the end jasmine and thrush.
Mouth: milk chocolate, pandoro, butter, orange and plums.
Finish: short with citrus marmalade.
Comments: very good, greedy and catchy! Beware of alcohol content. The price is very very low compared to the 21y OB.

Score: 8,7

Glenlivet 30y Cadenhead’s

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: Cadenhead, “Chairman’s stock”, ex-sherry,  1976-2006

Gradazione: 57,1 %

Prezzo: circa 350 euro

glenlivet

Uhuuu, cosa abbiamo qua oggi? Un Glenlivet di 30 anni, imbottigliato da Cadenhead! Ora, considerando che, di Glenlivet, abbiamo bevuto dei single cask molto interessanti, diciamo che siamo leggermente attratti da questa bottiglia. Di Cadenhead vi abbiamo già parlato, vi diciamo solo che questa bottiglia appartiene alla serie “Chairman’s stock”. La leggenda vuole che, sotto questa linea, vengano imbottigliati whisky dall’età importante provenienti dalla collezione privata del presidente. Non so se ci siamo spiegati.
Versa, versa!!!

P.s. ci stavamo dimenticando, complice la sete di conoscenza! Minmore, scritto sulla bottiglia fra parentesi di fianco a Glenlivet, indica il luogo dove sorge la distilleria.
P.p.s. oggi siamo pigri e quindi niente storia della distilleria, ecco!

Colore: ambra scuro.

Naso: arancia gialla, sia candita che polpa, seguita da tonnellate di pudding. Ribes rosso macerato con nosce moscata. Molto gradevole, peccato che l’alta gradazione si senta abbastanza dando comunque delle gradevoli sensazioni di frutta rossa sotto spirito. Diamogli tempo e grazie all’ossigenzione ecco della buccia di albicocca acerba, vaniglia, uva rossa te rooibois. Serge parla di fumo, noi ahimè non lo sentiamo, dobbiamo studiare e sniffare di più! Se proprio dobbiamo trovarci un lato sporco, avvertiamo una punta di canfora.
L’aggiunta di acqua copre la canfora e il tutto diventa più morbido. Ecco che appare del fumo, di sigaro oseremmo dire, leggermente acre. Non siamo da bocciare in fondo, solo rimandati! Confettura di ciliegie.

Gusto: molto coerente col naso, ha un impatto pungente e astringente, sherry of course!
E dallo sherry arrivano frutta sotto spirito legno , pesca noce e liquerizia. Toh, riecco il fumo del naso! Secco in deglutizione. Molto gradevole, ma ci aspettavamo un corpo più robusto, al contrario sembra quasi leggero.
Con acqua, sulla lingua aumenta il lato speziato con caffè espresso, chiodi di garofano e cumino nero. Appare dell’inchiostro a chiudere il tutto.

Finale: medio corto con pepe e cuoio. Tornano in seconda battuta le note sporche di inchiostro e lucido di scarpe.
Con acqua aumenta decisamente il fumo. Ehi, era proprio fumoso questo Glelivet, allora!

Commento finale: ci ha lasciato un pò con l’amaro in bocca, uffa! Le aspettative erano tante e per essere buono è buono, per carità, però non ci ha fatto strappare i capelli, sopratutto considerando il prezzo. Alle tante cose positive si affiancano dei piccoli difetti, a nostro avviso eh, che gli impediscono di entrare nella Top dei nostri cuori. Tirando le somme, nella nostra personalissima classifica, non gli diamo un brutto voto eh, siamo quasi da 8! E quindi…

Voto: 7,9

 

 

 

Degustazione “Cadenhead’s” maggio 2017

Nonostante il caldo, non molliamo un colpo e siamo qua a tirare le somme dell’ultima degustazione “whiskosa” prima dell’estate!
Avevamo, come anticipato, tre bottiglie, provenienti dall’ampissimo portafogli di Cadenhead’s.

 

Scriveremo di seguito una nostra piccola recensione e di seguito il vostro parere, anche per fare un simpatico confronto fra di noi. Partiam partiam!

Bladnoch 1990 23y Vol. 48,5% : naso di frutta, limone e pepe. La bocca mostra le tipiche note della distilleria con nocciola, accompagnata ancora da limone e pepe. Pera abate. Leggermente secco, forse una punta di fumo? Fresco e al contempo intrigante! Ci spiace che non sia stato apprezzato come meritava a nostro avviso, ma ahimè è il destino del primo whisky ad ogni degustazione (ed ogni bocca è bella a mamma sua!). Voto: 8,8
L’abbiamo servito con gambero rosso argentino, frutto della passione e pane carasau.
Un grazie alla Bottega del pesce di Gallarate per averci fornito il crostaceo ed averci tolto le castagne dal fuoco (chi sa, capirà)!

Naso: 5,9

Gusto: 5,6

Finale: 4,5

Clynelish 1995 19yo sherry Vol. 54,6% : subito carne, salsiccia e cuoio. Molto zolfoso, ricorda più lo stile di un Glenfarclas piuttosto che di un Glendronach, tanto per dare una idea. Al palato si sente subito lo sherry, con dei tocchi da “Mon Chéri” molto alcolico. Cera assieme a uva passa e molte spezie piccanti. L’aggiunta di acqua copre le note sporche e lo fa girare decisamente verso un profilo più fruttato e dolce. Sorprendente! Peccato per il finale un po’ troppo alcolico, gli serve una diluizione per dare il meglio di sè.
Voto 8,7

Naso: 6,7

Gusto: 7,3

Finale: 7,3

Bunnahabhain 1997 17yo Vol. 57,5%: naso elegantissimo, con una torba potente, oleosa, eppure molto fine e plasmata dagli anni in botte. In bocca limone e acqua di mare, molto gradevole da bere, sembrerebbe fresco se non fosse per i gradi (che, comunque, si avvertono relativamente). Finale fumoso con scorzette di agrumi a finire. Voto: 8,6
Qui l’abbinamento ha spiazzato un po’ tutti, l’abbiamo servito con una millestrati a base di fragola, basilico, albicocca e mandorla: speriamo che vi sia piaciuto!

Naso: 7,3

Gusto: 7,3

Finale: 7,1

Tirando quindi le somme, abbiamo servito 3 whisky molto differenti l’uno dall’altro, ciascuno, a nostro avviso, degno rappresentante della zona da cui proveniva. W il terroir!
Questa diversità ha spaccato i vostri voti, basta guardare le schede. Ci sono whisky che hanno entusiasmato e altri che hanno deluso. In ogni caso, ci pare che sia stata apprezzata la varietà delle sensazioni offerte. E’ proprio questo che rende unico, a nostro avviso, il whisky: un così ampio spettro di sapori non riscontrabile in altri distillati. Ora lapidateci pure, ma dateci un’attenuante: siamo di parte, ahimè! Detto questo, il vincitore è il Bunna torbato e non ci stupisce, è un grande imbottigliamento.
Tornando a noi, nelle prossime settimane continueremo con le recensioni e state pronti per dopo l’estate! Se tutto va come deve andare, faremo per la stagione autunnale un ciclo di degustazioni magari un pò ravvicinato, ma che porterà presso la Dolce Mente degli autentici VIP del mondo del whisky!
Stay tuned!

Davide & Sebastiano

p.s. su Facebook metteremo a breve le foto dell’evento

 

Degustazione Whisky “Cadenhead’s”

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Eccoci arrivati alla nuova degustazione! Per questo evento vi abbiamo portato tre imbottigliamenti provenienti dai magazzini di Cadenhead’s , il più antico selezionatore delle Scozia, che quest’anno festeggia i 175 anni di attività.
Durante la serata potremo degustare tutti insieme :

– dalle Lowlands Bladnoch 23yo con tartare di salmone tartufato
– dalle Highlands come solista un Clynelish 19yo sherry
– dall’isola di Islay un raro Bunnahabhain 17yo torbato con dolce a sorpresa

Avremo quindi tre whisky provenitenti da tre zone differenti della Scozia, ciascuno con un carattere differente che riflette il proprio territorio di origine.

Come ormai saprete, abbiamo organizzato due serate sempre da 16 posti, ovvero:
venerdì 12 maggio ore 21
venerdì 19 maggio ore 21 – SOLD OUT –

Costo totale: solo 29€ !
Vi preghiamo gentilmente di indicarci sulla nosta pagina FB o qua a quale serata vorrete partecipare

A presto Davide e Sebastiano