Highland Park SMWS 4.249

  • Scheda Iniziale :

Distilleria: Highland Park

Imbottigliamento: Scotch Malt Whisky Society, 4.249, “The mermaid’s marmalade”, 13y, Refill Ex-Oloroso Sherry Butt

Gradazione: 64,6 %

Prezzo: circa € 100

Oggi siamo particolarmente di buon umore e ci pare giusto tirare fuori dal cilindro una bottiglia “adatta”. Frugando in cantina, luogo mitico dove vengono ritrovati Macallan sempre perfettamente conservati, ci imbattiamo in una selezione della Scotch Malt Whisky Society. Sì, direi che ci siamo! Vi risparmiamo per l’ennesima volta la spiegazione dei codici della SMWS (tanto la trovate qua) e concentriamoci su cosa abbiamo davanti: Highland Park IN SHERRY. Oh yeah!
Salta subito all’occhio la gradazione “monster”. Ok, ci sarà stato un angel share molto avaro, assolutamente, ma la spiegazione è un’altra. Alcune distillerie ogni tanto non diluiscono il loro whisky prima di imbottarlo e preferiscono metterlo a riposare paro paro appena uscito dall’alambicco, quindi senza l’aggiunta di acqua (grazie Davide). Ok, fine della lezioncina e…Stappiamo!

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  • Note di degustazione

Colore: giallo ambrato.

Naso: non molto fumoso, ma profuma estremamente di salsedine, a cui si accompagna un lato mediorientale con pan di spezie al miele, tanti chiodi di garofano e una bella grattatina di pepe bianco. La frutta rossa tipica dello sherry è presente, ma in lontananza, senza snaturare l’anima del distillato. Pietra focaia..e…Cavolo se è catramoso! Chiariamoci bene, non ai livelli di un Islay, ci mancherebbe, però si difende bene. E, giusto per restare in tema, ci sentiamo dentro anche dell’aringa affumicata!

Gusto: inutile nasconderlo, l’alcool si sente, è decisamente pungente. Aggiungiamoci un po’ d’acqua, giusto un due gocce per aiutarlo ad aprirsi e la magia è fatta! Fumo, sale marino, miele millefiori (un Highland Park da manuale), il tutto accompagnato delicatamente dalle sfumature date dalla botte, soprattutto cioccolato Alpaco 66%, uvette e marmellata di fragole. A chiudere, dalla Bretagna, del caramello salato e una piacevolissima sensazione di sottobosco. Anzi, proprio di humus. Il corpo è leggermente oleoso e si beve (ahimè) con estrema facilità!
Ecco, una nostra impressione da prendere con pinze lunghe un metro: ci è sembrato più torbato dei soliti HP. Maybe!

Finale: medio lungo con braci, tabacco e tanto legno bagnato. Veramente accattivante. Retrogusto in chiusura di sirenetta in marmellata (cit.)

Abbinamento: oggi ve ne diamo addirittura tre!
1° banale…provola affumicata.
2° curioso: da bere DOPO aver mangiato dei buoni datteri varietà “Black Diamond” o simili.
3° fatto bene: durante una cena della SMWS Italia, era stato accompagnato ad un petto d’anatra cotto a bassa temperatura e glassato al bergamotto con cardoncelli trifolati. Complimenti allo chef del Ristorante Teatro di Como, veramente.

Commento finale: ragazzi, cosa dire? HP, gradazione piena e pure sherry! Non gli diamo 9 solo perchè la gradazione si fa sentire anche per noi alcolizzati irrecuperabili. Ma siamo lì. Abbiamo poi apprezzato molto la scelta della botte, che non ha coperto l’eleganza e la finezza tipiche di questa distilleria. A tal proposito, settimana prossima anallizzeremo un whisky dove è stato usato un legno diametralmente opposto. Per concludere…Chapeau!

Voto: 8,9

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  • Tasting notes

Color: amber

Nose: not very smoky, but we can smell lots of maritime notes. Honey gingerbread, cloves and a dash of white pepper. Subtle red fruits from the sherry cask along with a hint of tar and flint stone. 

Mouth: strong alcohol. With water: smoke, seasalt, wildflower honey. Raisins, strawberry jam and a sweet note of chocolate. Fresh humus and salted caramel.

Finish: medium-long. Soot, tobacco and damp wood.

Pairing: 1° smoked scamorza cheese.
2° “Black Diamond” dates.
3° sous-vide duck breast with bergamot sauce and sautéed cardoncelli mushrooms.

Final Comments: a textbook ex-sherry HP. The high ABV it’s a bummer.

Score: 8.9

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Ledaig 10y “The Spirit of Art” Valinch & Mallet

  • Scheda Iniziale :

Distilleria: Ledaig (Tobermory)

Imbottigliamento: Valinch & Mallet, The Spirit of Art Limited Edition, 2010- 2020, 10y, , ex-Sherry Butt Bota Punta / Bota No

Gradazione: 53,7 %

Prezzo: circa € 100

Pochi giorni fa i ragazzi della Valinch & Mallet hanno lanciato sul mercato una nuova collezione di whisky chiamata “The Spirit of Art”. Balza subito all’occhio il cambio del packging, una bellissima bottiglia nera con le incisioni color oro, stilosissima, dove sono state riprodotte sul retro le opere di alcuni artisti che hanno esposto alla “Crag Gallery” di Torino. Non contenti, hanno unito l’utile al dilettevole: in questa serie troverete anche i loro imbottigliamenti n°100 e n°101. Non male per essere sul mercato da pochi anni, no?
Bottiglie quindi bellissime esteticamente, ma a noi interessa il contenuto. Ebbene, cosa abbiamo oggi nel bicchiere?
Abbiamo un Ledaig finalmente a gradazione piena e maturato in botte di sherry. Già qua saremmo più che soddisfatti, ma c’è di più: il colore del whisky è pazzesco, come mai? Ci spiega Davide Romano della Valinch: “Abbiamo utilizzato un nostro legno che avevamo comprato anni fa. La botte già nei primissimi anni del 1900 conteneva sherry stravecchio”. Sì, ragazzi, è una botte di fine 1800, non è un errore di battitura. Un’occasione per bere la storia, veramente! Se vi state chiedendo cosa voglia dire “Bota Punta / Bota No” QUA troverete una rigorosa spiegazione. Ok, bando alle ciance, assaggiamo!

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  • Note di degustazione

Colore: cola (seriamente).

Naso: come da tradizione Ledaig, abbiamo tanti richiami del mare, ma non un mare pulito stile Bowmore, piuttosto, ecco, un porto di mare sporco (e anche mal frequentato). Quindi, oltre al sale marino, alle aringhe, alle alghe, abbiamo anche tanto ferro, paraffina, ruggine e acqua ragia. Il tutto è accompagnato da aromi di fichi bruciati, frutti di bosco, soprattutto more e ribes, mandorle, pepe e miele di castagno. Ha dei tratti che ci ricorda un buon alchermes. Il profilo è in perfetto equilibrio, non ci si stanca mai di annusarlo. Condiamo con del pepe e il whisky è servito. Il bicchiere vuoto profuma di balsamico e di tonnellate di caramelle di liquirizia purissima.

Gusto: è salato e vegetale all’inizio, come certe alghe che vengono servite nei ristoranti orientali. Poi però c’è un’esplosione pazzesca, tanto da ricordarci un rhum tropicale. Sicuramente è la castroneria della settimana, ma a noi va bene così! Quintalate di pepe nero e un bouquet di piante medicinali (eucalipto, noci, soprattutto salvia). Polpa di pesca e miele di castagno. Non manca il lato cattivo del Ledaig come cenere, rete da pesca e…Chiglia di nave arrugginita (what?). Bello grasso!
Anche in bocca quindi convivono le anime della botte e del distillato, perfetto!

Finale: non si esaurisce mai, sapido e tanninico con note di pesca noce, lampone e mora leggermente acidula. Fernet!

Abbinamento: se vogliamo rimanere in Spagna, vi consigliamo di provarlo con un bel chorizo, meglio non piccante. Noi invece l’abbiamo degustato con un cotechino alle lenticchie ormai fuori stagione: meraviglioso!

Commento finale: qua abbiamo un esempio di un matrimonio supervincente fra una botte estremamente attiva e un whisky dotato di un “certo carattere”. Per chiarirci meglio, se ci fosse stato un Highland Park al posto del nostro Ledaig, probabilmente il distillato sarebbe stato schiacciato dal legno (a tal proposito, vedrete un esempio concreto nella prossima recensione). Qua invece il tutto funziona veramente alla grande. Veramente buono! Se siete in caccia di uno sherry monster “über allen”, è un must buy! A noi è piaciuto tantissimo, ergo via al votone!

Voto: 9.2

p.s. grazie a Davide e Fabio per il generoso campione.

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  • Tasting notes

Color: burnt caramel 

Nose: classic Ledaig. Dirty marine notes, more or less the kind of smell you can feel walking along old docks: kippers, seaweed, rusty iron and paraffin. After some time we can smell notes of burnt figs and wild berries (blackberries, currants). Chestnut honey, almonds and a bit of pepper.

Mouth: salty and vegetal at the beginning, it then develops into a bouquet of fruits and medicinal herbs: peaches, black pepper, eucalyptus, sage. In the aftertaste it’s Ledaig all again: ashy, marine and rusty notes. So fatty!

Finish:  longlasting. A sapid and tannic note followed by an acidic hint of raspberry and blackberry.

Pairing: Chorizo or cotechino with lentils.

Final Comments: a lovely marriage of a very powerful cask and a strong whisky. We liked it very much!

Score: 9.2

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Scallywag “Small Batch Release”

  • Scheda Iniziale :

Distilleria: Blended Malt

Imbottigliamento: Douglas Laing, Scallywag, “Remarkable Regional Malts” serie, Small Batch Release

Gradazione: 46 %

Prezzo: circa € 50

scall

Periodo di blend su queste pagine! Dopo la mezza delusione del “Cosmo”, abbiamo deciso di rifarci, puntando tutta la “Remarkable Regional Malts” del selezionatore Douglas Laing. Della serie, importata in Italia da Rinaldi 1957, avevamo gà provato l’isolano “Rock Oyster“, e ci era piaciuto parecchio. Oggi tocca allo “Scallywag”, frutto dell’unione di malti, a predominanza ex-sherry, tipici della zona dello Speyside.
Balza subito all’occhio il peloso sull’etichetta ed è infatti un richiamo alla stirpe di Fox Terrier appartenenti da generazioni alla famiglia Douglas Laing. Molto carina come cosa!
Ora però accantoniamo il lato cinofilo del distillato e torniamo a  dedicarci al contenuto. Con cosa è stato fatto? Sull’etichetta vengono citati nientepopodimenoche Macallan, Glenrothes e Mortlach, più altri “generici speysider”. Ehi, caro Scally, hai catturato la nostra attenzione! Versiamo, versiamo.

  • Note di degustazione

Colore: oro scuro.

Naso: ha un attacco che ci riporta subito alla mente i vin brulé che si bevono nei rifugi in montagna. Dopo un minimo di ossigenazione, ci spostiamo sull’uva passa e il mosto d’uva per proseguire con pesca e prugna mirabella. Dalle spezie alla dolcezza. A dare più carattere al profilo, abbiamo una curiosa sensazione della crosticina di una bistecca ben caramellata, una spruzzata di acqua ragia e un non so che di solforoso. Da notare però che questo lato “dirty” è comunque solo leggermente accennato. Il bicchiere vuoto profuma di banana matura.

Gusto: coerente con il naso, quindi è dolce, speziato caldo e polposo.  Tanto cardamomo e peperoncino sull’attacco iniziale, poi ci si abitua e si avverte la polpa della pesca e della prugna. Legno di ciliegio e un poco di terroso! Ma la protagonista del palato è la marmellata di arance, a cui è stata aggiunta della polvere di peperoncino e di noce moscata. Per concludere, possiamo dire che la presenza di botti bourbon aumenta il lato dolce del distillato, smorzando la parte tanninica data dallo sherry.

Finale: medio corto con pepe, the nero e pesca. Ritornano il legno e le spezie con del fumo di tabacco. In lontananza sempre una puntina di solvente, ma molto leggera, non siamo di certo di fronte a un rum giamaicano per intenderci! Finale corto però complesso.

Abbinamento:  come i più attenti di voi avranno già notato sui nostri canali INSTAGRAM e FACEBOOK, abbiamo accompagnato il nostro Scally a delle ribs di maiale affumicate al legno di melo e glassate con una salsa barbecue all’albicocca. Risultato calorico, ma eccezionale. La preparazione, al contempo speziata e con il giusto equilibrio di dolcezza, si sposa alla perfezione con il profilo del distillato.

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Commento finale: dopo la mezza delusione del “Cosmo”, oggi ci siamo risollevati. Un blend ben costruito che sicuramente non deluderà chi è alla ricerca di un buon rappresentante dello stile dei whisky dello Speyside. La giovane età dei malti utilizzati si sente, certo, soprattutto per quel che riguarda la complessità del palato, ma il risultato è comunque molto gradevole e si fa bere con spensieratezza. Esiste la versione 10y… Dovremo provarla! Per ora gli diamo…

Voto: 8,4

P.S. Un enorme grazie a Chris e Gabriele.


  • Tasting notes

Color: dark gold

Nose: at the beginning it remind us of vin brulé that you could drink in mountain lodges (and if you have never tasted it, your totally have to as soon as possible). After some airing you could smell raising and must at the start followed by peaches and mirabella plum. From spices to sweetness. More personality is given by a bizarre smell of a well caramelised steak, a spray of solvent and a glimmer of sulphurous. Please note that this “dirty side” is only a hint. The empty glass scents of ripe banana.

Mouth: follows the nose. It’s sweet spiced and meaty. A lot of cardamom and chili pepper at the start followed by peaches and plums. Cherry wood and a hint of earth. But the leading role in your mouth is orange marmalade with some chili pepper and nutmeg powders. For sure ex-bourbon casks intensify the sweet side of this whisky.

Finish: quite short with pepper, black tea and peach. Wood and spices are back with some tobacco smoke. In distance a trace of solvent, but really fainted, we really are not drinking a Jamaican rum if you know what I mean! Finish is short but really complex.

Match with: as the most focused of you could have already see on our INSTAGRAM and FACEBOOK, channels, we have combined our Scally to pork ribs smoked with apple wood and glazed with an apricot BBQ sauce. 150% of your daily caloric needs but really outstanding. The recipe, both spiced and sweet, entirely match with this spirit.

Final Comments: after the half failure of the “Cosmo”, today we are cheered up. A blend really well constructed that will not disappoint whoever is looking for a nice Speyside-styled whisky. Young malts could be surely tasted, especially for the mouth complexity, but the result is pleasant and you could drink it without too many worries. Just to say: there is also a 10y version… we would like to try it! But for now the grade is…

Score: 8.4

P.S. We would really say a huge “thank you” to Chris and Gabriele

Glenlivet “Autumn 2018”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: Signatory Vintage, Single Cask Seasons – 2018 Autumn, 11y, 2007 – 2018, first fill sherry

Gradazione: 50,7 %

Prezzo: circa € 70

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Oggi volevamo festeggiare l’arrivo imminente dell’estate con un whisky adatto per l’occasione. Sì, questa era l’idea originale, ma mancando totalmente l’atmosfera,  abbiamo preferito optare per qualcosa di più… meteorologicamente adatto? Versiamo così nei nostri bicchieri un Glenlivet della serie “Seasons” per il mercato tedesco, lo “Autumn” in sherry per la precisione. Sono selezioni provenienti dalle capienti cantine di Signatory, che escono sul mercato quattro volte l’anno cercando di riflettere con i loro aromi lo spirito (scusate il gioco di parole) delle stagioni. A nostro modesto parere negli anni passati le release per l’inverno erano veramente interessanti, come sarà andata con questa? Vediam!

Colore: ambra chiaro.

Naso: estremamente morbido e goloso, dove la parte del leone la fa uno strano mix di  arancia, caramello e alchechengio. Un bel cucchiaio di miele mille fiori non manca e tanto per restare in tema dolciosità, ecco l’ovetto di cioccolato della Kinder! Pronti per la castroneria? Pane fresco appena sfornato!

Gusto: mieloso, seguito da una carellata di peperoncini gialli e rossi, risulta discretamente pungente. E infatti è speziatissimo, con chiodi di garofano, ginepro e cannella. Al secondo assaggio vira decisamente sull’uva e sulla frutta rossa, oseremmo dire ribes. Caramella alla liquirizia e prugne sotto spirito!

Finale: medio, con pesca e ancora peperoncino. Tanto peperoncino! C’è una punta di fumo, per poi mostrare della cicoria e della radice di liquirizia.

Abbinamento: parlando di autunno, possiamo dire che l’abbinamento con le caldarroste sia perfetto!

Commento finale: l’idea di marketing è veramente accattivante come anche l’estetica. Guardando il contentuto, il whisky richiama molto l’autunno con il suo colore e il suo profilo aromatico, soprattutto grazie ad un mix di uva e spezie. Ecco, a nostro avviso in bocca spinge un po’ troppo sulle spezie e sull’arancia amara, insomma ci risulta leggermente spigoloso. Eppure, nonostante questo, “it’s easy to drink”! Allora vada per un…

Voto: 8,4

E anche questa è andata. A pensarci un attimo, abbiamo bevuto un po’ troppi sherry in questo periodo. Promettiamo di cambiare  per la prossima volta!

A presto, Davide e Sebastiano

P.S. Un grazie a Lilla, Vale e Vero per questa degustazione!

 

 

Speyside Region Malt 2001 by “Sansibar”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Speyside Region Malt

Imbottigliamento: Sansibar, Finest Whisky Berlin, 18y, 2001- 2019

Gradazione: 45,6 %

Prezzo: circa € 70

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Torniamo a bere e a festeggiare la fine del lockdown, sempre ovviamente mantenendo le distanze! Come promesso, andremo a saccheggiare qualche imbottigliamento esclusivo per il mercato tedesco. Oggi è il turno di un misteriosissimo malto della regione dello Speyside maturato in sherry ed imbottigliato dal germanico selezionatore Sansibar. Voci di popolo vogliono che sia un Glenfarclas. In effetti, il fatto che il whisky che berremo sia il frutto dell’unione di più botti sorelle, pratica abbastanza usuale per i Glenfarclas tedeschi, è una piccola conferma che le “voci” abbiano detto il vero. Assaggiamo per controllare!

AGGIORNAMENTO! Mi è arrivata una correzione da un canale quasi ufficiale: si tratta di un Glenrothes, non di un Glenfarclas! Grazie mr. D!  

Colore: ambra

Naso: ti spara subito una svalangata di uvetta sotto spirito accompagnata da banana matura. Sapendo di dire forse un’eresia, ci ricorda quasi un rhum! Il profilo, nonostante questo input, resta pulito ed elegante. A farla da padrone è la frutta, anzi proprio una macedonia di frutta rossa (fragole, lamponi e ribes) con aggiunta di fettine di pesca noce e prugne secche. Perdonateci, è l’ora di pranzo e abbiamo fame. A dare un ulteriore guizzo di personalità, ecco un romantico sentore di erba appena tagliata e radici di liquirizia.

Gusto: mmm, che buono! E’ bello pieno, quasi denso, con ancora tanta uvetta cui si aggiungono pesca e albicocche. L’apporto dello sherry è evidente (ma dai!?), ma senza coprire il distillato. Ecco che salta fuori lo zolfo seguito da una punta di fumo. Ci pare di sentire anche la piccantezza di un peperoncino giallo, in ogni caso tutti questi sapori sono meravigliosamente in armonia!

Finale: lungo, di gomma gommosa, con un pazzesco retrogusto di salamella leggermente caramellata: astenersi vegetariani! Una degna conclusione.

Abbinamento: fegato con le cipolle. Pericolosamente fantastico!

Commento finale: allora, siamo davanti ad un Glenfarclas maggiorenne a 70 sacchi in vendita. Ok, non è un single cask, ma un mariage (oggi usiamo il francese) di più botti. Ora però guardatevi allo specchio e chiedetevi: “sono un collezionista o un vergognoso svuota-bottiglie”? Se non siete corsi a comprarvelo subito, sapete a che categoria appartenete. Un rapporto qualità prezzo oseremmo dire vergognoso, quindi spariamo alto!

Voto: 9,2

Perfetto, bere abbiamo bevuto e pure bene! Speriamo vada così bene anche la prossima. #stayTuned

A presto, Davide e Sebastiano