Resoconto “Degustazione Douglas Laing”

Puntuale come le tasse a giugno, eccoci qua con il resoconto delle due serate “Douglas Laing”, che si sono svolte nel mese di Marzo presso la pasticceria Dolce Mente.

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Sono state due serate, ammetto, un po’ pesanti per chi scrive: ero (e sono, sigh!) con molte ore di sonno arretrato. Nonostante non fossi al top ho visto che vi siete divertiti e che, soprattutto, siate riusciti ancora una volta a sopportare la proverbiale loquacità del sottoscritto. E’ quindi d’obbligo ringraziare di cuore tutti voi per la vostra partecipazione e state tranquilli: ci metteremo subito al lavoro per organizzare la prossima serata.
Bando alla ciance e vediamo che cosa abbiamo/avete bevuto. Come d’abitudine, scriveremo la media delle vostre valutazioni e un nostro piccolo contributo. Vediamo!

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Linkwood:
Naso: 6,10
Gusto: 6,20
Finale: 6,05
Minirecensione: un malto morbido ed elegante, con sfumature di miele di castagno e frutta a polpa gialla, pesca in primis. Uno dei ragazzi presenti alla serata parlava anche di camomilla e noi non possiamo che concordare! Come siete diventati “studiati”, siamo fieri di voi! Voto: 86

Mortlach:
Naso: 4,80
Gusto: 6,60
Finale: 6,65
Abbinamento: 8
Una carbonara “scientifica”: se non sapete cosa sia la carbonara che ha commosso il web, cliccate QUA. Il lato sporco del Mortlach si sposava alla perfezione con il guanciale e il pecorino del piatto, nonostante la presenza degli amidi della pasta. Il tutto all’insegna del grasso e bello!
Minirecensione: sporco, terroso e solforoso al naso, nonostante l’invecchiamento in bourbon anzichè nel tradizionale sherry. Mortlach non si smentisce! Rivela in bocca tuttavia un lato dolce, quasi zuccherino con un finale di foglie di tabacco. Giovane, ma intrigante! Voto: 85

Bowmore:
Naso: 7,10
Gusto: 7,45
Finale: 7,10
Abbinamento: 7,90
Una monoporzione dove il protagonista, il limone, veniva presentato in 4 preparazioni diverse e affiancato alla menta per un tocco più fresco. Il Bowmore andava ad esaltare l’agrume rendendolo ancora più frizzante. Un mojito con il whisky!
Dlin dlon (pubblicità): troverete questo dolce in versione “torta” durante il periodo estivo, ma con l’aggiunta del pregiatissimo caviale di limone!
Minirecensione: generalmente i Bowmore post 2000 tendono alla frutta tropicale come profilo, qua invece facciamo un tuffo negli anni 90, dove ad essere protagonista era l’aroma di limone di cui sopra. Torba delicata, raffinata, così come il fumo, mai esuberante. Leggermente salino, Bowmore conferma ancora una volta di essere “l’elegantone” di Islay. Voto: 88

Come vedete, anche a  vostro giudizio è risultato vincitore Bowmore ed, essendo il nostro torbato preferito, non possiamo che esserne felici! Un pò di tifo ci sta sempre.
Una menzione va al naso del Morlach, che ha spaccato in due la platea: odio o amore, come si leggeva dalle vostre schede. Il palato al contrario ha messo d’accordo tutti.

Sulla nostra pagina Facebook troverete le foto delle serate e anche qualche chicca spiritosa che ci avete lasciato sui fogli (sappiamo chi siete, la pagherete!).
Tornando seri, prima di salutarvi è doveroso ringraziare l’importatore italiano di Douglas Laing “Fratelli Rinaldi” e il loro rappresentante di zona Carmelo M. (che piacere rivederti dopo tutti questi anni!) per averci procurato le bottiglie.

Da settimana prossima torneremo con le nostre recensioni, restate sintonizzati!

A presto, Davide e Sebastiano

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Mortlach 1987 26y Adelphi

Scheda Iniziale :

Distilleria: Mortlach

Imbottigliamento: 26y, 1987-2014, Adelphi, refil sherry, cask n° 3102

Gradazione: 57 %

Prezzo: circa €  250

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Rieccoci qua a scrivere di whisky! Ci siamo accorti che al nostro portfolio di recensioni mancava quella che è una delle distillerie più rappresentative dello Speyside, ovvero Mortlach. Ci flagelliamo e corriamo ad assaggiarne uno selezionato dall’imbottigliatore scozzese Adelphi, proprietario dell’omonima distilleria che ha chiuso nel 1971 e, dal 2014, della nuova Ardnamurchan.
Morlach, appartenente alla multinazionale Diageo, è famosa per distillare il proprio whisky non 2, non 3, ma ben 2,80 volte! Cosa vuol dire? La risposta la potete trovare sulle pagine di Whisky Club Italia. Come potete vedere, è facilissimo! Scherzi a parte, a Mortlach in ogni caso sanno distillare, quindi va bene così e noi ci fidiamo! Detto questo, versiamo e beviamo!

P.s. Un enorme grazie a Emanuele di Pellegrini, importatore ufficiale per Adelphi in italia,  per il gentile campione!

Colore: oro antico (sì, abbiamo voluto fare i fighi)

Naso: decisamente Mortlach. Caratteristica tipica di questa distilleria sono le note sulfuree del naso, che ricordano un brodo di carne: bien, qua ci siamo dentro alla grande! Abbiamo poi del fumo, anzi no, diremmo del legno bruciato parzialmente. In ogni caso l’alcool è l’odore predominante, per lo meno all’inizio. Diamogli tempo e il profilo diventa più caldo con pelle nuova, poi fieno, tamarindo e cioccolato al latte. Se poi vi fosse mai capitato di averne una in mano, ci ricorda molto una radice di liquirizia appena colta, ancora sporca di terra. Per concludere ecco tanto, ma tanto, plumcake!!

Gusto: corpo oleoso e speziatissimo, come ci si aspetterebbe da un whisky della regione.  E quindi giù di chiodi di garofano, pepe, noce moscata, cacao e chi più ne ha più ne metta. Terroso con una punta di sale che evolve in…dado Star! Sì, è decisamente sapido. Una punta di arancia amara, cera e resina.
E’ un profilo quindi leggermente dirty, che a noi piace molto. Se poi ci aggiungiamo il fatto  che il legno ha saputo amalgamare col tempo tutte queste sfaccettature, donando al contempo una certa eleganza, lo dobbiamo promuovere per forza, no?

Finale: lungo, inizialmente (si può dire di un finale?!) erbaceo , poi carnoso. Si resta con un fumo leggero, ma molto persistente .

Abbinamento: assolutamente uno stufato di capriolo. Procuratevene uno bello tenero, correte ai fornelli, provatelo e fateci sapere!

Commento finale: ci è piaciuto veramente tanto, rustico e intrigante. Una grande selezione da parte di Adelphi: siamo davanti ad un whisky decisamente non piacione, in un certo qual senso ruvido, eppure “tenero dentro”. Invoglia tantissimo a riempire continuamente il bicchiere (o come dice Franco D. , è solo chi scrive che ha un problema!!) senza stufare. Il nostro lato romantico in ogni caso lo vede come un whisky autunnale, quindi il periodo è più che adatto. Un grande speysider con tutte le tipiche caratteristiche della regione e quindi lo premiamo con…

Voto: 9,0