Kilkerran Work in Progress 7 Cask Strengtht

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glengyle

Imbottigliamento: Kilkerran ‘Work in Progress 7 – Bourbon Wood’ 2015

Gradazione: 54.1%

Prezzo: circa 75 euro

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Si torna a Campbeltown, sempre alla Glengyle. Tempo addietro vi avevamo recensito un altro loro imbottigliamento (QUA) e ora tocca alla versione a gradazione piena!
E’ l’ultimo imbottigliamento dopo 11 anni di “work in progress”, in attesa dell’arrivo sul mercato dell’ufficiale 12y. Abbiamo un ex bourbon imbottigliato alla bellezza di 54,1% vol.
Grazie a Simone per il sample e proviamolo!

Colore: giallo paglierino

Naso: appare subito il lato sporco da Kilkerran, con note di lucido per scarpe, sabbia bagnata e un non so che di canforato. C’è in sordina del lime, ma poco altro a nostro dire: acqua, aiutaci tu! Con la diluizione andiamo decisamente meglio. E’ vero che, da un lato, le note sporche si accentuino con la comparsa di acqua ragia e solvente, dall’altro però aumentano anche i sentori di frutta. Mela verde e tanta pesca noce. Non manca il lato pasticceria con vaniglia (e vorremmo ben vedere dopo 11 anni in botti bourbon) e marzapane. Resta comunque un alone di fumo, che aleggia persistente nell’aria. Insomma, l’acqua gli permette di esprimersi. Non fatevi ingannare però: resta comunque un profilo sporco “old style”.

Gusto: un corpo molto elegante, con banana matura e tanto tanto limone. L’aggiunta di acqua me aumenta tantissimo la mineralità, tipo sassolino in bocca al campo scout ( no, non siamo stati Giovani Marmotte). Pera williams, ancora limone e pepe! Ci arriva poi un flash mentale di una buona colazione dato da un sapore di biscotto e marmellata di prugna.

Finale: secco con un fumo  leggero da fuliggine e zenzero. Ehi, c’è dell’emmentaler o è la fame chimica post distillato?

Commento finale: ci ha diviso ancora più del precedente imbottigliamento. Definirlo uno Springbank più sporco, ma meno fruttoso sicuramente non gli rende giustizia, ma serve a dare una idea sul cosa aspettarci. O sboccia l’amore o si fugge, metrosexual o boscaiolo? Al consumatore l’ardua sentenza.
In questo caso il  voto è ancor più del solito una media delle nostre valutazioni! Sic transit gloria mundi, e quindi…

Voto: 85

 

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Glenfiddich 15y Cask Strength

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenfiddich

Imbottigliamento: 15 y  Cask Strength

Gradazione: 51 %

Prezzo: circa 110 euro

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La storia del Glenfiddich è praticamente la storia stessa dei “single malt”: procediamo con ordine!
William Grant, ex dipendente di Mortlach, fondò nel 1886 la distilleria Glenfiddich nella zona dello Speyside. Comprò le attrezzature usate dalla Cardhu e cominciò a lavorare.
Una delle fonti di reddito della distilleria, oltre che dalla vendita del proprio whisky ad altre distillerie, era costituita dall’assemblaggio di blends.  Ad un certo punto, negli anni 60, i signori Grant hanno un’intuizione: e se le altre distillerie che ci riforniscono i whisky per formare i nostri blends dovessero un giorno ” chiudere i rubinetti”? Dobbiamo trovare un modo per essere indipendenti.
Nasce così’ l’idea di vendere un loro single malt invecchiato per 8 anni. All’inizio, il prodotto era osteggiato, circondato da un alone di diffidenza verso questa novità.  Non solo: nel 1969 la Scotch Whisky Association aveva espresso dubbi sul fatto di vendere del single malt sull’intero territorio inglese, giudicando l’iniziativa come destinata al fallimento.
Poi però un mix di capacità, fortuna e passione hanno portato la diffusione su larghissima scala di questo nuovo distillato. Già nel 1970 le vendite si erano infatti impennate, spianando così la strada a quello che negli anni a venire sarebbe diventato  il single malt più venduto al mondo.
Pensate a come aveva guardato avanti il nostro signor Grant. Non solo aveva di fatto creato il mercato dei single malt, ma anche costruito il primo centro visitatori in una distilleria in modo tale da attirare curiosi e far conoscere meglio così il proprio prodotto. Sarebbe già abbastanza, ma guardate anche la bottiglia: per la prima volta si era data importanza al design del contenitore. La forma a triangolo era nata per il loro blend Stand Fast (ora si chiama Grant) , ma avevano pensato bene di riutilizzare l’idea per lanciare il loro single malt.
Ora è probabile che la concorrenza a livello qualitativo sia passata avanti, ma ricordiamoci sempre di ringraziare Glenfiddich per avere di fatto creato il mondo che noi alcolizz….amatori ogni giorno apprezziamo!
L’imbottigliamento di oggi è un 15 anni imbottigliato a gradazione piena, che ha passato gli ultimi due anni in botti di quercia americana e europea contenenti oloroso. Attualmente è stato sostituito dalla Distillery Edition. Proviamolo!

Colore: giallo dorato

Naso: oleoso, ma con una punta di limone che spezza e dona freschezza. Il lato sporco, se si può dire di un Glenfiddich,  è dato da un fumo leggero e da un fondo di vernice. Molto rotondo, piacevole. C’è poi una nota di, concedetecelo,…erbetta simpatica! Vaniglia, mele, legno e cardamomo completano il profilo del distillato.

Gusto: L’alcool, diciamolo subito, non da fastidio. Abboccato in senso buono, dolce, quasi un’albicocca. Per fortuna, vengono in nostro aiuto dei sapori di menta fresca  e del pepe, che impediscono che diventi stucchevole al palato. The verde ( non matcha!)

Finale: corto e fresco, con del legno.

Commento finale: non è malto molto complesso, è vero, ma è di piacevole bevuta, ed è questo quello che conta. Rispetto all’edizione standard 12 anni a 40% ha un mordente e dei sentori di legno e vaniglia in più.

Voto: 7,2