Glenlivet & Cioccolato

Dopo una lunga pausa dovuta a motivi di salute, ma soprattutto di lavoro, rieccoci qua a scrivere su queste pagine. Natale è decisamente passato, mangiare l’abbiamo fatto, ora torniamo a dedicarci al bere. Giusto per restare in tema di coccole e vizi, vi raccontiamo come è andato l’evento Glenlivet che si è tenuto nella cornice del Milano Whisky Festival a novembre scorso.

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Qui di seguito il comunicato stampa ufficiale dell’agenzia Otto, che ci aveva invitato a partecipare a questa degustazione.

Dalle valli scozzesi dove nasce l’esclusivo single malt Scotch whisky The Glenlivet all’arte
sopraffina del cioccolato dei Maître Chocolatier di T’A MILANO .L’abbinamento più amato dagli estimatori del whisky trova una nuova dimensione.
In occasione del Whisky Festival, sabato 9 novembre dalle 17.00, The Glenlivet e T’a Milano danno appuntamento al VERTICAL CHOCO-WHISKY LAB. Alain Winchester, Master Distiller di The Glenlivet e il Maître Chocolatier di T’a Milano Stefano Bottelli duellano in una doppia verticale – di whisky e di praline – per un intreccio di sapori e consistenze.
Durante il laboratorio si possono degustare The Glenlivet 12 anni, The Glenlivet 15 anni e The Glenlivet Nadurra First Fill in abbinamento con le praline dedicate. Stefano Bottelli svela inoltre i segreti del cioccolato mostrando la genesi di una pralina al whisky.

I WHISKY DELLA VERTICALE

• Maturato in tradizionali botti di quercia, The Glenlivet 12 anni si distingue al naso per i toni fruttati. Al palato stupiscono note di ananas mentre il retrogusto di crema, nocciole e marzapane si rivela morbido e persistente.
The Glenlivet 15 anni ha sentori di burro e crema al naso; frutta, noce e cannella
conquistano il palato lasciando un retrogusto di frutti, nocciole tostate e mandorle.
• Al naso, The Glenlivet Nadurra First Fill è un medley di frutti, uvetta e albicocca con note di cannella e liquirizia. Avvolge il palato con toni morbidi e cremosi di frutta e marmellata di arance e sentori di cioccolato fondente. Il finish dolce e persistente si distingue per toni secchi e leggermente piccanti.
Un incontro, quello tra The Glenlivet e T’a Milano che esalta un saper fare di altissimo livello e l’attenzione a ogni minimo dettaglio al servizio del sapore. A celebrare la collaborazione la Special Edition di Natale. Come in uno scrigno prezioso, un
cassetto nascosto svela 12 praline di cioccolato fondente 55% Grand Cru, amaro al punto giusto con lievi tocchi dolci, ricoperti da rutilanti riflessi ramati, che racchiudono un
sorprendente cuore, morbido, goloso, avvolgente, pensato per esaltare le note fruttate e i sentori di ananas, marzapane e nocciola di The Glenlivet 12 anni, un single malt Scotch whisky di grande personalità e carattere.

Dopo aver trovato su mail questo invito, insomma, eravamo con la bava alla bocca professionalmente molto interessati e volevamo assolutamente parteciparvi. Purtroppo io e Davide eravamo impossibilitati a muoverci, rispettivamente al banco di Beija Flor e nel nuovo megalaboratorio della pasticceria…come fare?! Decidiamo di comune accordo di mandare Gaia, una ragazza che ci aiuta ogni tanto a scrivere le note di degustazione: siamo salvi! Lasciamo a lei le impressioni.

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: 12y OB

Gradazione: 40 %

Prezzo: € 40

glen12

Colore: giallo paglierino.

Naso: vellutato, fruttato e floreale. A dare del “pepe” ecco della liquirizia, accompagnatoa ad una sensazione leggermente metallica (qualcuno parla addirittura di piatti usciti dalla lavastoviglie!). Resta comunque protagonista la morbidezza, con profumi di ananas panettone e caramella mou .

Gusto: leggero in bocca, complice la gradazione un po’ bassa, ma grazie a questo scivola via veloce. Molto dolce, con un pizzico di cumino: si sente della frutta simile al naso con aggiunta di melone e pera. Sapido sulla punta della lingua e leggermente amaricante (tannini di cioccolato) in deglutizione.

Finale
: delicato, resta il sapore dolce e delicato di un ananas leggermente acerbo. Sensazioni di peonia! Poco persistente.

Abbinamento: la prima delle praline con all’interno il 25 % dello stesso whisky. Il cioccolato esalta le note fruttate, smorzando quelle dolci e di caramella mou.

Commento finale: un dram di facile bevuta, va bene per iniziare a conoscere Glenlivet o fare i primi passi nel mondo dei whisky non torbati. I single cask della distilleria sono però su un altro pianeta, che sia chiaro.

Voto: 7,9


 

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: 15y, OB, serie French Oak Reserve, New French Limousin Casks

Gradazione: 40 %

Prezzo: € 65

glen15

Colore: ambra.

Naso: miele e uva che vanno a braccetto con una delicata vaniglia. E’ un po’ chiuso, diamogli il tempo di aprirsi. Il naso viene reso più complesso dal tipo di legno utilizzato (leggerete tutto nel commento finale) e infatti dopo ossigenazione troviamo ciliegia, pompelmo, agrumi. Speziato (cannella), rilascia un profumo di quercia appena tagliata. Uva rossa!

Gusto: più oleoso rispetto al 12. Tanta quercia con punte speziate  di peperoncino, noce moscata e chiodi di garofano. Ad un secondo assaggio risaltano le note più agrumose e…dello zucchero di canna. Il legno si fa sentire come anche delle foglie di tabacco

Finale
: persistente, si sente della fava di cioccolato e una raschiatina di pepe rosa.

Abbinamento: la nostra mitica pralina questa volta aromatizzata con il suddetto Glenlivet 15y.  Speziatissima in principio, poi con dolci ricordi di crema di nocciola. A mio avviso la più riuscita delle tre.

Commento finale: sono state utilizzate per un finish delle botti di rovere del Limousin. E’ una varietà che cresce poco distante dalla regione del Cognac e presenta una porosità grossolana, che va ad influenzare l’astringenza del whisky. E infatti il risultato finale è un prodotto interessante per studiare l’influenza di questo tipo di legno nel whisky. Come sopra, se avesse avuto qualche graduccio alcolico in più…

Voto: 8,3


 

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: NAS, OB, 1st Fill American White Oak Casks

Gradazione: 59,8 %

Prezzo: circa € 65

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Colore: dorato

Naso: molto dolce, dovuto alla gradazione alcolica elevata e al tipo di botti utilizzate. Cioccolato al latte a cui si aggiungono note di banana cocco e vaniglia (la botte) e di fiori. Agrumi sempre presenti. Giusto per restare in tema, dopo appare del pancake alla banana, che fa molto America. Potere della suggestione! L’aggiunta di acqua smorza il pungente dell’ alcool e aumenta il pancake.

Gusto: alcool presente, ma essendo ormai alla terza bottiglia risulta solo leggermente fastidioso. La banana, assieme alla vaniglia, è molto forte e questa sensazione ci dicono sia dovuta alla botte americana utilizzata. Ancora una punta agrumata, oseremmo dire pompelmo. L’aggiunta di acqua lo rende più delicato, virando dal pompelmo al lime con una spolveratina di pepe rosa.

Finale: medio lungo con aromi di pepe, noci sbriciolate e una decisa spremuta di arancia.

Abbinamento: una nuova pralina aromatizzata ovviamente al Nadurra che esalta l’agrumato e il pepe del whisky e stempera il dolce della botte.

Commento finale: qua grazie alla botte “superbourbon” predominano i sentori dolci. Fate attenzione a preparare prima il palato con un altro whisky altrimenti l’alcool si fa sentire un po’ troppo. Molto gradevole comunque!

Voto: 8,4


 

Ora tiriamo le somme: la masterclass è stata divertente e golosamente interessante! C’è stata inizialmente una parte teorica dove è stato spiegato cosa sono esattamente le fave di cacao. Ve lo riportiamo che un po’ di botanica non fa mai male.
Partiamo dalla pianta “Theobroma cacao” che produce dei frutti detti cabosse. All’interno di essi potete trovare, immersi in un polpa giallognola, dai 20 agli ottanta semi: ecco, sono le nostre fave di cacao. Ma come le trattiamo? Simple!
Vengono portate a fermentazione in casse di plastica o legno per poi essere lasciate a riposare  nelle serre, per evitare che vengano danneggiate dall’acqua. Dopo un eventuale essicamento, abbiamo la spremitura per separare la parte grassa (che diverrà il famoso burro di cacao). La parte restante verrà torrefatta e infine macinata per ottenere la polvere di cacao!
Finita la parte teorica, abbiamo potuto vedere gli chocolatier di T’a Milano all’opera, che ci hanno fatto vedere dal vivo come si forma una pralina di cioccolato.
Una nota personale di chi ha partecipato e a cui noi teniamo tantissimo: sono state utilizzate delle ottime materie prime, forse era scontato, ma è sempre un piacere notarlo!
La scelta dei whisky da parte di Glenlivet è stata estremamente didattica in quanto ha concesso ai partecipanti di valutare come vari tipi di legno possano influenzare la percezione del distillato e quindi l’impatto gustativo finale con del cioccolato.
A tal proposito, gli abbinamenti sono stati congeniali, riuscendo a valorizzare al contempo il distillato e il cioccolato. La cosa non è mai facile e loro ci sono riusciti: chapeau!
Per i più voyeurs di voi, troverete sulla nostra pagina FaceBook anche le foto dell’evento.

Un grazie a Gaia per aver coperto la nostra assenza durante la masterclass, ma soprattutto a Glenlivet e a T’a Milano per questa occasione.
Ok, noi vi salutiamo e vi aspettiamo per la prossima recensione e…spoiler…sarà una di quelle bottiglie da bere assolutamente!

A presto Davide & Sebastiano

 

 

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Glenlivet 30y Cadenhead’s

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glenlivet

Imbottigliamento: Cadenhead, “Chairman’s stock”, ex-sherry,  1976-2006

Gradazione: 57,1 %

Prezzo: circa 350 euro

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Uhuuu, cosa abbiamo qua oggi? Un Glenlivet di 30 anni, imbottigliato da Cadenhead! Ora, considerando che, di Glenlivet, abbiamo bevuto dei single cask molto interessanti, diciamo che siamo leggermente attratti da questa bottiglia. Di Cadenhead vi abbiamo già parlato, vi diciamo solo che questa bottiglia appartiene alla serie “Chairman’s stock”. La leggenda vuole che, sotto questa linea, vengano imbottigliati whisky dall’età importante provenienti dalla collezione privata del presidente. Non so se ci siamo spiegati.
Versa, versa!!!

P.s. ci stavamo dimenticando, complice la sete di conoscenza! Minmore, scritto sulla bottiglia fra parentesi di fianco a Glenlivet, indica il luogo dove sorge la distilleria.
P.p.s. oggi siamo pigri e quindi niente storia della distilleria, ecco!

Colore: ambra scuro.

Naso: arancia gialla, sia candita che polpa, seguita da tonnellate di pudding. Ribes rosso macerato con nosce moscata. Molto gradevole, peccato che l’alta gradazione si senta abbastanza dando comunque delle gradevoli sensazioni di frutta rossa sotto spirito. Diamogli tempo e grazie all’ossigenzione ecco della buccia di albicocca acerba, vaniglia, uva rossa te rooibois. Serge parla di fumo, noi ahimè non lo sentiamo, dobbiamo studiare e sniffare di più! Se proprio dobbiamo trovarci un lato sporco, avvertiamo una punta di canfora.
L’aggiunta di acqua copre la canfora e il tutto diventa più morbido. Ecco che appare del fumo, di sigaro oseremmo dire, leggermente acre. Non siamo da bocciare in fondo, solo rimandati! Confettura di ciliegie.

Gusto: molto coerente col naso, ha un impatto pungente e astringente, sherry of course!
E dallo sherry arrivano frutta sotto spirito legno , pesca noce e liquerizia. Toh, riecco il fumo del naso! Secco in deglutizione. Molto gradevole, ma ci aspettavamo un corpo più robusto, al contrario sembra quasi leggero.
Con acqua, sulla lingua aumenta il lato speziato con caffè espresso, chiodi di garofano e cumino nero. Appare dell’inchiostro a chiudere il tutto.

Finale: medio corto con pepe e cuoio. Tornano in seconda battuta le note sporche di inchiostro e lucido di scarpe.
Con acqua aumenta decisamente il fumo. Ehi, era proprio fumoso questo Glelivet, allora!

Commento finale: ci ha lasciato un pò con l’amaro in bocca, uffa! Le aspettative erano tante e per essere buono è buono, per carità, però non ci ha fatto strappare i capelli, sopratutto considerando il prezzo. Alle tante cose positive si affiancano dei piccoli difetti, a nostro avviso eh, che gli impediscono di entrare nella Top dei nostri cuori. Tirando le somme, nella nostra personalissima classifica, non gli diamo un brutto voto eh, siamo quasi da 8! E quindi…

Voto: 7,9