Springbank Local Barley 2019

Scheda Iniziale :

Distilleria: Springbank

Imbottigliamento: OB, Local Barley, 2009 – 2019, 10 y, casks 77% Bourbon, 20% Sherry, 3% Port

Gradazione: 56,2 %

Prezzo: circa € 130

spring

Ci sono distillerie che ogni anno ci propinano millemila edizioni “limitate” e, diciamolo chiaramente, dalla dubbiosa bontà. Ce ne sono altre invece che sono per il  “poche ma buone” e fra queste è impossibile non citare Springbank con il loro mitico Local barley!
Ma guarda che caso, è proprio la bottiglia di oggi. Ah, il Karma!
Prima di addentrarci nel bicchiere, scopriamo cosa ha di particolare. Springbank è un po’ una mosca bianca nel panorama scozzese, dal metodo di distillazione, al maltaggio a pavimento e così via. Non contenti, si sono comprati un bell’orticello dove, oltre a poter dar sfogo al proprio pollice verde, si sono messi a coltivare una vecchia varietà d’orzo, la Bere.
Un nome un destino. E’ caratterizzato da una bassa resa produttiva, ma da una alta resa aromatica e questa è una dote fondamentale quando si parla di vini, calvados ecc ecc.
Bien, ma il signor Bere saprà dare un input in più al nostro whisky? Scopriamolo insieme!

Aggiornamento: quest’anno hanno usato la varietà “Optic”. Grazie a Simone per la segnalazione!

Colore: giallo oro.

Naso: l’alcool non si sente, e già qua partiamo bene! Caramella all’orzo, pietra focaia, fumo…uva sultanina in lontananza come se fosse un bisbiglio, alcool non pervenuto, gambo di sedano…Dopo che ha respirato, appare della frutta rossa, coerentemente col tipo di botti utilizzate, con una curiosa marmellata di fragole salata. No, mai provata, ma l’idea è quella eh! Chiude con un bel porto di mare sporco con tutta la sua marinità e ferrosità (what?).

Gusto: attirati dal naso, stiamo già drizzando le antenne e non veniamo assolutamente delusi. Dal corpo oleoso, si viene subito colpiti da una dolcezza avvolgente, maltosa con polpa di carambola che però dura pochi attimi. Si è poi travolti da un lato speziatissimo, dove a farla da padrona sono macinate di sale affumicato e pepe nero. Ritorna la frutta con una bella pesca bianca seguita da un lato dirty, praticamente inchiostroso.

Finale: lungo, non intenso, piuttosto delicato, ma di una persistenza che non ti lascia mai (semi cit.). Fruttoso e fumoso, con punte di inchiostro e mallo della noce. Resta un leggero salato in bocca di campbeltownia memoria.

Abbinamento: un sigaro sarebbe perfetto,  ma non fumando non sapremmo quale tipo  consigliarvi di preciso! Se qualche vizioso lettore potesse aiutarci, correggeremo questo post all’istante. Col cibo non è facile, fra dolce, salato, fumo, c’è un bell’intreccio…pensa e ripensa…ce l’abbiamo: lumache di mare!

Aggiornamento parte 2: Le Pipe del Teo (cliccami tutto) è venuto in nostro aiuto per la scelta del sigaro. Vi postiamo pari pari il suo parere! 
“Per descrizione ti consiglierei un Toscano XXL Blend 3, ahimè oramai quasi introvabile.
L’abbinamento è per similitudine, si basa sulla sapidità, la note di mallo di noce e inchiostro.
Per gli amanti della pipa suggerisco un abbinamento per contrasto con un bel Virginia Perique, l’ideale sarebbe il compianto Deluxe Navy rolls di Dunhill, si può provare la sua nuova versione di Peterson.”

Grazie mille, Pipe!

Commento finale: stabilito che tutto ciò che sentiamo in un whisky appartiene ad una sfera assolutamente soggettiva, giusto per darvi un’idea in confronto col classico Springbank 10y base, qua abbiamo meno “fumo e pere”, ma “più pandoro e malto”. Molto didattico, aiuta a capire cosa può fare l’utilizzo di un orzo diverso. Un ringraziamento a Davide C. che in un mix di follia, alcolismo e generosità ha aperto questa bottiglia donandocene un sample!

Voto: 9 strameritato

 

 

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Springbank 11y “Local Barley” 2017

Scheda Iniziale :

Distilleria: Springbank

Imbottigliamento: “Local Barley”,  2006 – 2017, ex – bourbon

Gradazione: 53,1 %

Prezzo: circa € 170

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Prima recensione dell’anno, evviva evviva! Scusate il periodo di silenzio, ma, nonostante l’uso smodato di superalcolici, ci siamo beccati un’influenza coi fiocchi.
Ora che siamo guariti, abbiamo bisogno di tirarci su e direi che aiutarci con il Local Barley di Springbank sia la scelta giusta. Parliamo di una produzione limitata della distilleria, circa 9000 bottiglie, dove è stato utilizzato un orzo proveniente dalla piccola e cara fattoria di proprietà, la Aros Farm. Tutto qui? Sì, esattamente, ma non è poca cosa. Spieghiamoci: l’orzo in questione appartiene alla varietà “Bere”, la più antica presente in Europa, dotata sì di una bassa resa alcolica, ma anche di un’alta resa aromatica (sostanzialmente il contrario degli orzi attuali). Viene data giustamente molta importanza a questo fatto nel mondo del vino con le uve, perchè non farlo anche nel whisky? Per fortuna, ci sono delle distillerie che, avendo i mezzi per farlo,  la pensano così e tornano un po’ al passato : vediamo cosa ci ha portato nel bicchiere.

Colore: giallo oro.

Naso: appare subito la dolcezza di una bella pera, seguita da un leggero profumo di apple pie con aggiunta di pesche. Diventa poi minerale, evviva Campletown, con cenere bagnata e olio. C’è poi un odore di porto di mare salmastro che noi personalmente adoriamo. Per darvi un’idea, non è pungente o sporco come un Ledaig, risulta meno ferroso e  più equilibrato. Ossigenandosi, ecco della banana con noce moscata e un po’ di finocchietto. Corona il tutto una bella crema pasticcera: viva il bourbon!

Gusto: ad un attacco salino (diciamo pure che sembra di leccare una lastra di sale) ehm..segue una vellutata frutta dolce con pesca e pera con una cucchiaiata di miele. Un lato piccante stempera il profilo rendendolo pericolosamente beverino. C’è una puntina di torba e un discreto fumo, dopotutto parliamo sempre di uno Springbank. Il tutto risulta meravigliosamente fuso insieme.

Finale: medio,  con ancora sale e frutta gialla.  “Mamma mia”, quanto è sapido, ci sembra di sentire anche una baguette francese. Chiude il tutto un leggero fumo di plastica bruciata… sì, ci piace !

Abbinamento: una bella colazione all’inglese, sopratutto al momento del bacon! Ovviamente, non vi stiamo dicendo di iniziare la giornata con un distillato eh, è un blog rispettabile questo!

Commento finale:  la dolcezza con cui ci ha accolto ci ricorda , la spariamo, quella del vecchio Springbank “a pera”. Ci piace pensare che questo aspetto sia dovuto all’orzo locale…chissà! In ogni caso, la differenza rispetto al 10y OB c’è e eccome in virtù di una maggiore dolcezza e un corpo più pieno (al di là delle botti utilizzate chiaramente). Poi quando un orzo si chiama “Bere” cosa può andare storto?

Voto: 8,9

P.S. Stiamo organizzando la prossima degustazione con un imbottigliatore indipendente: chi sarà mai ?



Tasting notes
:

Nose: yellow fruit with pear and peach. Oil, smoke from Campletown and wet ash followed by banana, nutmeg and fennel.
Mouth: sweet malt, with peach, honey and pear. Slightly spicy with a hint of peat and smoke. Wonderfully amalgamated.
Finish: medium, with yellow fruit, salt and a light smoke of burnt plastic. Baguette!
Comments: God Save the Local Barley “Drink”. It has nearly the elegance of old whiskey.

Score: 8,9