Rare Malts – Parte 1

Oggi abbiamo particolarmente sete e per dissetarci abbiamo deciso addirittura di optare per una quadrupla bevuta. Un blog sempre più disinibito!
Andremo ad assaggiare quindi degli imbottigliamenti provenienti dalla mitica serie “Rare Malts”, creata dalla Diageo nell’ormai lontano 1995. Era stata creata con lo scopo di coprire la domanda di whisky “inusuali” da parte di un pubblico che ormai stava crescendo e diventando giorno dopo giorno sempre più esigente.
Inusuali perchè? Beh, parliamo di whisky provenienti da distillerie (all’epoca) sconosciute, anche chiuse, a gradazione piena, dal notevole invecchiamento (dai 18 ai 35 anni) e senza coloranti: una mossa forse azzardata a metà anni 90, sicuramente avvenieristica, ma che poi avrebbe anticipato il trend attuale.
Solo un appunto: non sono single cask, ma il frutto dell’unione di due o tre botti (small batch). Che problemi, vero? Bien, via alle danze, ecco cosa ci beviamo:

– Royal Lochnagar
– Dallas Dhu
– Benrinnes
– Caol Ila

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Scheda Iniziale :

Distilleria: Royal Lochnagar

Imbottigliamento: “Rare Malts”, 1973 – 1997, 23y, ex-bourbon

Gradazione: 59,7 %

Prezzo: circa € 400

Colore: giallo chiaro.

Naso: maltosissimo! Oltre a del marzapane abbiamo infatti un intenso profumo di biscotto “oro saiwa”, cui si uniscono varie spezie come thé oolong, pepe rosa e vaniglia. Semplice, ma efficace!

Gusto: decisamente accattivante. Subito un’esplosione di spezie dolci e piccanti, pepe e peperoncino di cayenne in primis, seguita da sapori di liquirizia e frutta fresca, pesca e limone in particolare. C’è anche una gradevole nota erbacea mentolata.

Finale
: medio con coriandolo, oleoso, salato e buccia di pesca.

Commento finale: partiamo alla grandissima con un Royal che, ci teniamo a precisarlo, nulla ha a che vedere con la versione “Game of Thrones”, dove è stato decisamente bistrattato. Un whisky d’entré veramente buono e frizzante!

Voto: 8,7



Scheda Iniziale
 :

Distilleria: Dallas Dhu

Imbottigliamento: “Rare Malts”, 1975 – 1997, 21y, ex-bourbon

Gradazione: 61,9 %

Prezzo: circa € 700

Colore: giallo pallido.

Naso: inizialmente oleoso e minerale (salino) con arancia e fondi di caffè. Sensazioni insolite di…ginepro? Il profumo di pandoro e la sua “crosta” a chiudere è un tocco di classe come pochi. Non complesso, ma d’impatto nella sua semplicità.

Gusto: oh my god, è ceroso, ma al contempo così appetitoso (fa pure rima). E’ tutto una cascata di pan pepato, mela, nocciola e torta delizia con la sua crema e le sue mandorle. Sentiamo anche un leggero tocco acidulo, dato da passion fruit e limone. A stemperare il tutto, seppur rimanendo nel campo della pasticceria, ecco una bella sablé salata!

Finale
: lungo e gradevolmente erbaceo, lascia sensazioni di crème brûlée.

Commento finale: SPOILER alert! Il migliore dei 4 a nostro giudizio. Il primo Dallas Dhu  su queste pagine e speriamo vivamente che ce ne possano essere ancora tanti altri. Una bontà ed un’eleganza come pochi!

Voto: 9,2


 

Scheda Iniziale :

Distilleria: Benrinnes

Imbottigliamento: “Rare Malts”, 1974 – 1996, 21y, ex-bourbon

Gradazione: 60,4 %

Prezzo: circa € 600

Colore: giallo pallido.

Naso: molto alcolico e chiuso a gradazione piena. L’aggiunta di acqua fa evolvere il profilo in  brioche, mela verde e plumcake. Pasta alla carbonara?

Gusto: dolce all’inizio, da composta alla pesca, per poi virare sul tanninico, simile ad una pera un po’ astringente. Non manca anche qui un bel carico di spezie, ma ci pare di sentire anche della buccia di limone, con anche la sua parte bianca, che risulta quindi leggermente amara. Biscotto alle nocciole in chiusura.

Finale
: lungo e ceroso. Anche qui c’è una punta di amaro, mitigata però da delle belle fette di banana e alchechengi.

Commento finale: ecco, il whisky è buono, fuori discussione. Noi però l’abbiamo trovato abbastanza…ostico? Anche a lasciarlo nel bicchiere a lungo. Giusto per la cronaca, gente più alcolizzata di noi ci si è strappato i capelli. Potrebbe anche essere colpa del sample che non si era conservato bene, chi lo sa! Fateci sapere cosa ne pensate in ogni caso!

Voto: 8,2

 


 

Scheda Iniziale :

Distilleria: Caol Ila

Imbottigliamento: “Rare Malts”, 1975 – 1997, 21y, ex-bourbon

Gradazione: 61,3 %

Prezzo: circa € 1000

Colore: giallo chiaro.

Naso: abbiamo un fumo di braci da barbecue, che va a braccetto con un lato decisamente marino. Una bella spiaggia con i suoi sentori di iodio, di alghe e di aringhe affumicate rende bene l’idea. A smorzare e a dare del fresco, ecco una spruzzata di limone e di medicinale. Torba presente all’appello, ovviamente!

Gusto: fantasticamente isolano. E’ delizioso notare (per la nostra bocca!) come siano elegantemente presenti tutti gli elementi Caolila-style: fra torba, fumo, pepe nero, olio, limoncello, alghe marine, olive e cioccolato fondente c’è da perderci la testa. Per tacere di certi sentori di pancetta! Cari giovani e moderni torbati che circolate oggi, imparate da questo vostro antenato.

Finale: lungo, complesso ed equilibratissimo. Tanto fumo, deliziosamente marino e salato.

Commento finale: difficile trovare un Caol ila distillato male e su questo siamo tutti d’accordo. Non è facile però trovarne uno eccezionale: qua ci siamo riusciti! Ci sono tutti i sentori tipici di un Caol Ila armonizzati dagli anni: un paradigma! Se stravedete per i torbati, alzate pure il punteggio di due punti, tanto per darvi una idea.

Voto: 9,0

 


 

Un grazie a Veronica e Gaia che ci hanno supportato in questa sessione e al mitico Angelo del Harp Pub Guinness per averci tenuto da parte i whisky di cui sopra.
E anche oggi abbiamo bevuto (tanto e bene!).

A presto, Davide & Sebastiano

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Convalmore 24y Rare Malts

Scheda Iniziale :

Distilleria: Convalmore

Imbottigliamento: OB, 1978-2003, Rare Malts Selection

Gradazione: 59,4%

Prezzo
: circa € 500

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Uhuu cosa beviamo oggi, un Convalmore del 1978! Brevissima storia e poi partiamo che non stiamo nella pelle!
La distilleria è nata nel 1893 nello Speyside, zona Dufftown, ad opera della Convalmore-Glenlivet Distillery Company. Il distillato prodotto veniva utilizzato soprattuto per la produzione del blend “Black and White”. Nel corso della sua travagliata esistenza (è anche bruciata nel 1909), la distilleria ha sperimentato  l’uso di alambicchi a colonna, ma con scarsi risultati. E’ stata utilizzata anche come alloggio di truppe durante la seconda guerra mondiale, per poi capitolare durante la crisi del whisky dei recenti anni 80 e venire così chiusa nel 1985. Attualmente il marchio appartiene al colosso Diageo.
La loro gamma Rare Malts Selection raccoglie malti di distillerie, generalmente chiuse, risalenti agli anni 70, 80 e 90. Sono autentiche gemme per noi bevitori e, ahimè, anche per i collezionisti, che ne fanno ulteriormente lievitare il prezzo. In ogni caso sono quasi sempre bottiglie che danno soddisfazioni, vediamo se anche questa sarà così!

Colore: giallo chiaro.

Naso: parte in maniera decisamente delicata, con  limone e melone. Sembra molto fresco, e l’impressione è confermata da una punta di mela acida. Facciamolo ossigenare un pò: oh my god, ritrattiamo tutto! Tanta cera con spruzzate di gasolio e un fumo quasi chimico a circondare il tutto. Gomma di pneumatici? Eppure, nonostante tutti questi elementi “appetitosi”, riesce a mantenere un’anima fresca. Concludono il tutto bacello secco di vanigia e noci appena sgusciate. Il naso, giusto per concludere, è decisamente particolare, o si odia o si ama. In ogni caso, non è dirompente….

Gusto: …al contrario della bocca! Ha un attacco fresco e frizzante con mentolo e tanto limone. Esplode poi in bocca con ancora agrumi e soprattuto con miele millefiori e un mix pungente di pepe, peperoncino e zenzero. Al momento della deglutizione appare un lato erbaceo. Mantiene comunque delle note oleose, (op op) “paraffian style”! Forse pochi elementi, ma perfetti, nessuno è fuori dal coro. Meraviglia!

Finale: lunghissimo, eucalipto, pepe e ancora cera. Il limone del palato si ripropone e vi accompagnerà per un bel pò, vero Andrea C.?

Abbinamento: sgombro affumicato a fette, olio extravergine di oliva, pepe e finocchietto.

Commento finale: frase retorica, ma di whisky così in giro temiamo che non ce ne siano più. Veramente buono, con un profilo che abbiamo adorato: sporco al naso e e brioso in bocca. Speriamo ricapiti l’occasione di berlo. Se il naso fosse stato travolgente come il gusto, avremmo avuto un campione fra i campioni, ma ahimè dovremo accontentarci! Anche al Bevitore Raffinato è piaciuto e concordiamo con lui col voto.
Grandi whisky oggi sui nostri canali!

Voto: 9,1

p.s. sabato 1 aprile saremo al RUM FESTIVAL , che si svolgerà presso l’ Hotel Marriott di Milano, dietro allo stand degli organizzatori: urca urca! Vi aspettiamo numerosi per due chiacchiere, ma soprattutto per bere, diamine!