Scheda Iniziale :
Distilleria: Kilchoman
Imbottigliamento: Machir Bay 2014
Gradazione: 46 %
Prezzo: circa 50 euro
Kilchoman è l’ultima distilleria nata sulla mitica isola Islay dopo 124 anni. Fondata nel 2005, è una realtà molto piccola: la loro produzione annuale di 120.000 litri è equivalente a quella di Caol Ila in una settimana. Definita una “farm distillery”, è loro punto d’orgoglio l’utilizzo di materie prime provenienti dalle proprie terre e di tecniche di produzione tradizionali come il maltaggio a pavimento.
Nonostante la giovane età quindi traspare già un grosso legame spirituale con l’ isola. Basti pensare ad esempio che il Machir bay preso oggi in esame prende il suo nome da una bellissima spiaggia che si trova a circa mezzo chilometro dalla distilleria.
Per la produzione di questo imbottigliamento, iniziata nel 2012, si utilizza ogni anno una miscela di whisky sempre più vecchi. Si era partiti con un vatting (assemblaggio) di whisky di 3 e 4 anni per avere nel 2014 un vatting di un whisky affinato per 5 anni in botti ex-bourbon con un 6 anni sempre ex-bourbon con un breve passaggio finale (4 settimane) in botti ex-sherry Oloroso. Come tutta la produzione Kilchoman, Machir Bay non viene colorato o filtrato a freddo. Vediamo come il tempo ha lavorato sul nostro distillato.
p.s. Ultima novità, citando l’articolo dell’amico Andrea, a giugno 2015 Kilchoman ha comprato la “Rockside Farm”, l’azienda agricola da cui proveniva l’orzo utilizzato in distilleria, dando prova di essere una azienda in crescita e quindi apprezzata dai consumatori.
Colore: oro chiaro
Naso: sorprendenti note salmastre, quasi di alga, molto vegetale in tal senso, che torba! Iodio a fiumi, che conferma l’anima costiera della distilleria. Limone e pepe che poi cedono il passo ad una nota quasi vinosa, derivante dallo sherry.
Gusto: si sente subito la più lunga maturazione dei whisky che lo compongono: la prima edizione 2012 era quasi tagliente, molto incisiva, mentre ora il tutto risulta più morbido ed elegante (modus in rebus!). Vaniglia , caramello e una punta di “simil-ribes” che dona acidità. Cedro? La torba vegetale che si sentiva all’olfatto parte “in quarta” dando un profilo molto salato, da acqua di mare, ma gradevolissimo a mio avviso. Una leggera nota di legno. Pepe pepe e pepe.
Finale: lungo, fumoso e speziato.
Abbinamento: tartina di pane nero, burro bretone e salmone affumicato, guarnito con dell’aneto o dei semi di papavero. La componente iodata del Kilchoman esalta la marinità (si potrà dire? licenza poetica!) del salmone, mentre la componente sherry ne valorizza il sapore dolce. Volete il top? Nebulizzate il Machir bay sulla tartina e sappiateci dire.
Commento finale: qualcuno ha definito Kilchoman la nuova Port Ellen…sarà vero? Chi lo sa. Sanno distillare? Questo sicuramente sì!
Nota personale : è stato il primo dei tre whisky provato alla degustazione di maggio 2015.
Voto: 85 considerando che è l’imbottigliamento base di Kilchoman e vedo che Federico concorda pienamente con me!
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