Aberlour 18y 2014

Scheda Iniziale :

Distilleria: Aberlour

Imbottigliamento: Aberlour 18y double matured

Gradazione: 43%

Prezzo: circa 65 euro

Aberlour_18_g

A questo giro ci spostiamo nella regione dello Speyside, alla distilleria Aberlour (si pronuncia Aber-lower) vicino al monte Benrinnes.
La sorgente che fornisce l’acqua alla distilleria esiste fin dai tempi dei druidi. Per celebrare questo antico legame, sul packaging della bottiglia sono raffigurate una quercia stilizzata e una piccola fontana, entrambi fra i simboli di questa civiltà.
Con l’avvento del Cristianesimo la sorgente viene poi utilizzata come fonte battesimale dai monaci del posto.
Avvicinandoci  ai giorni nostri, Aberlour viene fondata nel 1879 da James Fleming.
Sotto le sue mani, la distilleria comincia ad avere successo e i suoi whisky si diffondono fra gli amatori. Nonostante questo, dopo qualche anno, Fleming ne cede la proprietà e diventa un benefattore locale costruendo il municipio e l’ospedale per la cittadina omonima e un ponte sullo Spey.
Nel 1898 la distilleria viene distrutta da un incendio e la sua ricostruzione viene affidata al celebre architetto di distillerie Charles Doig, che ne conferisce l’aspetto con cui è arrivata ai giorni nostri.
Attualmente è di proprietà del gruppo francese Pernod Ricard, che ha preso il motto della famiglia Fleming, “Let the deed show”, trasformandolo in quello della distilleria.
Aberlour è molto apprezzato in Francia per il suo malto elegante e morbido.
La bottiglia presa in esame oggi fa parte del core range ufficiale di Aberlour: una doppia maturazione sherry oloroso  e bourbon first fill, che ha riposato almeno per 18 anni nella warehouse (ricordo sempre che, per la legge scozzese, vengono riportati sull’etichetta gli anni di invecchiamento del whisky più giovane che compone la miscela).
E ora,concedeteci la battuta, let the deed show!

Colore: oro scuro

Naso:  ha subito un inizio pungente con scorza di arancia e quindi albicocca.  Dura solo un attimo poi si ammorbidisce con note di crema e mela verde (non una Renetta, piuttosto una Granny Smith). Poi è una festa di canditi, malto e cioccolato 46%. Insomma, gli anni nello sherry si sentono, come l’influenza del legno. Una forte nota di miele di timo.  Mandorla molto delicata e una punta veramente accennata di torba.
Il bicchiere vuoto profuma di…fragola! Dura un attimo, ma è buonissimo, per poi cedere il posto al fumo, mai acre o pungente.

Gusto: un palato morbido, quasi succoso. Si ripropongono l’arancia e il cioccolato, un bahibe per la precisione. Ha una anima molto “cognaccosa”, ricorda le pere al cognac per l’appunto. Molto elegante. Già detto? Repetita iuvant!

Finale: di lunghezza media, pungente, fumoso.

Abbinamento: primo whisky dell’evento “Whisky & Food 2” lo abbiamo accompagnato ad un hamburger di chianina. Una carne dolce ma al contempo saporita che si sposa bene con un whisky elegante: un matrimonio di opposti.
Volete esagerare? Usatelo per aromatizzare una salsa rosa per gli scampi.

Commento finale: buono da solo, ottimo in compagnia (cibo o persone!). Non particolarmente strutturato al palato ma….è semplicemente buono! Ottimo rapporto qualità-prezzo.

Voto: da questa recensione inizieremo a dare giudizi in decimi e quindi un bel 7,7 sia!

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