Milano Whisky Festival 2019: resoconto

MILANO WHISKY FESTIVAL 2019_2

Eccoci qua a tirare le somme dopo il Whisky Festival di Novembre a Milano. Abbiamo preferito aspettare un attimo per decantare bene e cercare di fare un resoconto a mente fredda. Cominciamo col dire una cosa: “e anche quest’anno siamo sopravvissuti!”.
Sarà sicuramente un incipit quanto mai banale, eppure racchiude molto bene il quadro finale del festival, ovvero un successo in termini di gradimento e di affluenza.
La mossa di Andrea e Giuseppe di aggiungere alla classica sala napoleonica anche quella utilizzatata nei primi festival si è rivelata una mossa più che azzeccata. Nonostante il maggior afflusso di persone, gli spazi erano decisamente vivibili rispetto alle edizioni passate. A confermare il fatto, la presenza di bambini che si aggiravano felici nelle mega sale del Marriott Hotel (ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale).  Scherzi a parte, c’era spazio per muoversi, per osservare e ragionare sulla fantastica scelta di bottiglie presenti. L’organizzazione, le masterclass, la vendita delle bottiglie, dei gettoni, tutto ha funzionato perfettamente. Per quel che ci riguarda, è stato il più bel Milano Whisky Festival a cui abbiamo partecipato, chapeau!

Ora, non potrebbe esistere un festival se, oltre alle persone, non ci fossero anche gli espositori. Non scrivo questo perchè chi scrive era a lavorare fra quelli, ma perchè, diciamocelo, le persone partecipano a questi eventi quando la scelta è ampia. In realtà è un “do ut des”, ma ci siamo capiti.  In ogni caso erano presenti, parlando di bottiglie, TUTTE le distillerie scozzesi, per non parlare di una ricca presenza irlandese, francese, indiana, inglese, giapponese e chi più ne ha ne metta. Sia come imbottigliamenti ufficiali delle distillerie, sia come selezioni di botti pregiate effettuate dai numerosi imbottigliatori indipendenti. L’unica scusa per non trovare la propria bottiglia preferita era l’essere astemi. What do you want?
A tal proposito, noi  abbiamo bevuto ahimè poco, bloccati come eravamo da voi assetati avventori, ma qualche chicca ce la siamo portata a casa per potercela degustare con calma.

Eppure qualcosa siamo riusciti a fare: siamo stati presenti ad una degustazione! Grazie ad Enrico Zilli, abbiamo potuto seguire una interessantissima masterclass a tema “Glenlivet e cioccolato”. Siccome chi scrive non ha ancora il dono dell’ubiquità, è stata mandata la nostra Gaia. Chi ci legge sa che ogni tanto ci aiuta nelle degustazioni e quindi abbiamo pensato a lei come rappresentante “Dolcemente Whisky”. Ha sofferto molto, ma si è fatta forza ed è sopravissuta a questo carico di responsabilità. Nei prossimi giorni posteremo il suo resoconto. Stay tuned!

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Fra le masterclass ci è d’obbligo però citarne un’altra, quella dedicata a Giorgio D’Ambrosio. E’ finita addirittura sui maggiori giornali nazionali. Cliccate QUA, è doveroso leggere il miniracconto di Marco Zucchetti per avere un’idea di quanto ha dato questa persona al Whisky in Italia e, diciamolo pure, nel mondo. (Giorgio, non tirarci le orecchie per questa ultima frase!)

Per finire, un enorme grazie a tutti gli amici e amiche che sono venuti a trovarci allo stand e a tutte le persone nuove che abbiamo conosciuto. Sembra una fase fatta, ma la vostra energia ci aiuta a tirare avanti fino alla conclusione dei due giorni. Ci sono anche stati simpatici siparietti comici fra colleghi di lavoro che hanno aiutato a scaricare la tensione…e chi era presente sa a cosa ci riferiamo!
Dopo tutte queste cialtronerie, diamo spazio al resoconto ufficiale del MWF gentilmente giratoci dalla sempre efficientissima Roberta!

 



MILANO WHISKY FESTIVAL and FINE SPIRITS:

i numeri dell’edizione 2019

14 anni sempre in crescita: così potremmo riassumere le cifre delle 14 edizioni del Milano Whisky Festival. Partiti con poche centinaia di visitatori, questo evento milanese si è confermato – anno dopo anno – una giusta intuizione dei due organizzatori Andrea Giannone e Giuseppe Gervasio Dolci e una manifestazione che sempre di più rispondeva alla richiesta di prodotti, testimonianze e cultura in questo settore, un tempo rivolto a pochi appassionati.
Questa edizione ha presentato diverse novità: gli spazi più grandi mai avuti (le due sale Le Baron e l Washington) per un totale di oltre 2.000 mq di spazio; la possibilità di acquistare pacchetti  che potessero coprire le richieste di avere gettoni, free drink, etc dei visitatori; masterclass e seminari tutti sold out. E ovviamente migliaia di etichette da vedere, assaporare, acquistare.
L’edizione che  si è tenuta lo scorso fine settimana ha fatto registrare il numero record di quasi 5.500 visitatori, catapultando di diritto l’evento nel panorama dei festival internazionali. Da considerare l’incremento della percentuale del pubblico femminile (il 28%) e il consolidamento della fascia di età target 25-34, a conferma della correttezza degli obiettivi che il Milano Whisky Festival si era prefissato alcuni anni fa.
Per un evento nato con spirito consumer, un altro importante dato è rappresentato dall’importante presenza di operatori del food & beverage e del bartending (ormai oltre il 25% dei visitatori).
Non resta che aspettare di soffiare sulle prossime 15 candeline!

 

Per informazioni:
Roberta Riva
Ufficio Stampa Milano Whisky Festival
Tel. 02-91082945
Cell. 346-8548236
ufficiostampa@whiskyfestival.it

 


 

Ragazzi, cosa vi possiamo dire se non: alla prossima? Siamo certi che, essendo il festival risultato molto più vivibile, porterà l’anno prossimo ancora più visitatori. E il nostro panettone al whisky soprattutto (!!!).

A presto, Davide & Sebastiano

P.s. l’abbiamo tenuto apposta alla fine, un grazie a BeijaFlor per aver avuto anche quest’anno l’incoscienza il coraggio di affidarci una parte del loro stand: speriamo di essere stati all’altezza del compito!

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2 pensieri su “Milano Whisky Festival 2019: resoconto

  1. 3o festival per me… tiriamo le somme:
    – Bello il festival – belle le due sale che hanno permesso di camminare, parlare e non sudare a morte (e no bere solo whisky non aiuta a contenere la sete purtroppo)
    – belle le masterclass come idea – l’anno prossimo sicuro una sarà fatta…
    – Bravo (non bello eh) Sebastiano e gli altri espositori/gente che lavorava

    Ma le rose non sarebbero rose senza le spine:
    – poco / niente per la parte cibo/stuzzichini vari — sia chiaro non si pretende certo di avere il banchetto del pizzocchero o dello gnocco fritto a disposizione ma mettere un solo punto di ristoro in una delle due sale non ha giovato (santa Esselunga ha permesso di portare a casa la pelle)

    Mio personalissimo parere ovviamente… 🙂

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