Bunnahabhain 23y “The Whisky Agency”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Bunnahabhain

Imbottigliamento: ” The Whisky Agency”, 1991- 2015 refill sherry hogshead

Gradazione:  45,8 %

Prezzo: circa €240

 

bunna

Dopo l’annuncio della prossima degustazione con la “Valinch & Mallet”, torniamo a recensire le nostre care bottiglie. Oggi a fare gli onori di casa avremo un whisky di Islay imbottigliato senza colorazione e non filtrato a freddo : un Bunnahabhain ex-sherry!
Della distilleria abbiamo già parlato, vi presentiamo solo l’imbottigliatore: “The Whisky Agency”, tedeski di Cermania che si son fatti conoscere sul mercato grazie all’indiscutibile qualità delle loro selezioni. E non solo: Carsten Ehrlich, proprietario del marchio, è anche una delle menti dietro al “The Whisky Fair”, il famosissimo festival dedicato al whisky che si tiene ogni anno a Limburg, in Germania.
La bottiglia appartiene alla serie “Circus” ed è dotata di una etichetta quantomeno appariscente. Il classico rigore germanico che capitola di fronte ai fumi dell’alcool?  Chi lo sa! In ogni caso adoriamo i Bunna sherry, quindi diamoci dentro!

Colore: arancio scuro.

Naso: appena versato, rivela un fortissimo profumo di buccia di mela rossa, veramente intenso, la Val di Non ci fa un baffo qua! Ossigenandosi, la mela vira in fragola, rivelando poi le note tipiche di un whisky isolano, uno iodato fresco e al contempo pungente. Il colore del whisky già poi ci anticipa quelli che stanno per arrivare, ovvero tutti i caposaldi di un imbottigliamento ex-sherry. Arancia amara, pelliccia, frutta rossa sotto spirito, chiodi di garofano e cioccolato fondente: tutti in un turbine di profumi, che solletica le nostre narici come pochi whisky! Diamogli ancora tempo e compare una sensazione di lucido da scarpe.

Gusto: dolce, ma mantiene un’anima salata: il distillato è stato cesellato dagli anni nella botte, ma è ancora vivo e vegeto! Questa sensazione di marino ci accompagnerà per tutta la degustazione. Avremo poi della marmellata di agrumi in primis con delle tracce di liquirizia, il tutto accompagnato da un profilo pungente dato dallo sherry. Il corpo può ricordare quasi un rhum maturato ai tropici. Un sapore balsamico, di pino, conclude il tutto.

Finale: di media lunghezza. Abbiamo del peperoncino verde di Mauritius appena dopo la deglutizione cui seguono arancia e sale. Lascia una sensazione di oleoso in bocca molto avvolgente.

Commento finale: il rischio con certi imbottigliamenti “sherry monster” è che la botte vada a coprire l’anima del distillato, dando magari un ottimo prodotto finale, ma snaturandone completamente la natura originale. Non è questo il caso, sherry e anima di Islay convivono alla stragrande, come mi è capitato di notare in pochi imbottigliamenti (uno fra tutti il Port Charlotte ex-sherry di Giorgio D’Ambrosio). Premiamolo quindi con un bel…

Voto: 9,0 e ce lo siamo pure comprato!

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Bunnahabhain 24y for “Laida Weg Hotel”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Buunahabhain

Imbottigliamento:  24y for “Laida Weg Experience Hotel”

Gradazione: 43,7 %

Prezzo: € 280

Bunnahabhain

Oggi torniamo sulla mitica Islay per la nostra recensione. Dovevamo pubblicarla in occasione del Feis Ile 2016, ma purtroppo una marea di impegni ci avevano bloccato. Perdonateci!
Ora bando alle ciance e partiamo. Di tutte le distillerie dell’ isola probabilmente Bunnahabhain (pronuncia BOO-na-HAven) è quella meno nota al grande pubblico. Fondata nel 1881, è situata sul lato nord-ovest dell’ isola e il suo nome significa “foce del fiume”.
Nel corso del XX secolo ha chiuso e riaperto più volte fino all’ acquisizione nel 1999 da parte della Edrington. Questo gruppo però non credeva molto nelle potenzialità della distilleria e quindi la mette in produzione limitata.
E’ nel 2003 con i nuovi proprietari, la Burn Stewart Distillers, che abbiamo un rilancio a livello di mercato di questo distillato. Nell’affare rientra anche il blend Black Bottle.
La produzione attuale si attesta su circa 2,5 milioni di litri l’anno, ma solo una parte rimane alla distilleria per poi essere utilizzata per il blend di cui sopra e come single malt. Il restante viene inviato al di fuori dell’isola per formare i blends Cutty Sark e The Famous Grouse.
A differenza delle sue vicine, la maggior parte della produzione di Bunnahabhain è non torbata. L’orzo non viene asciugato con la torba e l’ acqua proveniente dalle sorgenti del Margadale Spring viene prelevata prima che attraversi la torbiera. Per molti esperti questo ultimo elemento è inutile in quanto ritengono che un’ acqua torbosa non influenzi in alcun modo il distillato, ma a Bunna così fanno e così noi beviamo no ?
L’imbottigliamento di oggi è una edizione speciale per il Laida Weg Experience Hotel di Rima San Giuseppe, in Val Sesia. Molto bello il packaging !
Avevamo già analizzato un loro Clynelish sherry che ci aveva pienamente convinto, questo come sarà?

Colore: giallo paglierino

Naso: un magnifico Bunna! Come detto sopra la torba non c’è: a fare le veci di “casa Islay” c’è un profumo di mare, di sale, costiero assolutamente! Abbiamo poi un lato di pasticceria con un turbine di gelato alla vaniglia, burro salato bretone, zucchero di canna e una invitante torta di carota. Mango e pesca romagnola “Maria Bianca” completano il lato fruttato del distillato. Non lasciatevi ingannare però! Una volta che l’olfatto si abitua, torna la salsedine che accompagna e mantiene uniti tutti gli aromi, evitando così  che il bouquet risulti stucchevole. Perfetto! Aprendosi compaiono timo e della polpa di melone appena tagliato. Forse sarà la voglia di estate,ma tant’è!

Gusto: pieno, ma al contempo “frizzante”, anche senza le bollicine (oh c’mon, it’s only a joke!). Ecco subito un attacco erbaceo, da menta fresca, poi subito, quasi richiamato dal naso, del miele di timo che evolve a sua volta in ciliegia limona. Ha dei sentori di malto molto delicati, dolci, ma mai invasivi. Rivela, poco prima della deglutizione, un carattere esotico leggermente acidulo, con banana acerba, kumquat e litchi. Molto fresco!

Finale: di media lunghezza, abbiamo inizialmente del pepe e dei sentori di tè verde giapponese, un bancha per la precisione. Compare poi una piacevolissima nota di salsedine che pervade la bocca e stuzzica il palato.

Abbinamento: un bel secchiello di cozze e pancetta, un connubio forse inusuale che va ad esaltare però il lato salino e dolce del distillato.

Commento finale: questo Bunna colpisce per la sua rotondità, tanti sapori sapientemente amalgamati dal tempo pur mantenendo una freschezza veramente notevole! Un whisky “anziano”, ma con le gambe di un ragazzino ! Si potrebbe obiettare che “manchino i gradi” a questo imbottigliamento, in fondo sono “solo” 43,7%. Forse sarà vero, ma la relativa bassa gradazione dona al distillato una eccezionale bevibilità: attenzione a non finirlo subito!
Se chiedete ad un “islayano” quale sia il suo whisky preferito, la risposta sarà spesso Bunnahabhain: ci sarà da fidarsi no?

Voto: e un bel 8,9 sia!