Lagavulin 16 yo OB

Scheda Iniziale :

Distilleria: Lagavulin

Imbottigliamento: OB 2017, 16yo

Gradazione: 43 %

Prezzo: circa 55 €

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Oggi andremo ad aggiungere, fra le nostre tasting notes, la recensione di uno di quegli imbottigliamenti che non può mancare in un blog serio! E infatti noi la serietà non sappiamo neanche dove sia di casa, e questo spiega il ritardo nella pubblicazione. Parliamo, come avrete già visto, del Lagavulin 16yo, OB iconico della omonima distilleria, che ogni appassionato di whisky ha sicuramente bevuto più di una volta (una bottiglia intera eh, non di certo un solo dram). Una delle distillerie simbolo di Islay, saprà reggere tutta questa mare di pressione? Spoiler: ci sguazza anche!

Una piccola anticipazione: seguirà nel breve periodo l’inserimento di altri famosi OB di altre distillerie iconiche che non possono più mancare in queste pagine. Ora non cincischiamo e versiamo!

Colore: oro antico.

Naso: semplicemente ti fa immaginare di essere sul dirupo di una scogliera in Scozia. Frase banale, eppure…Fra profumi di acqua di mare, sale, ostriche e alghe è difficile non avere questa sensazione. In tutto ciò nuotano felici delle note dolci di vaniglia, pera e frutti rossi stupendamente amalgamate. Aggiungiamoci poi profumi di affumicato, di thè e di torba e il piatto, anzi il whisky, è servito.  Tanto per rimanere in tema, il bicchiere vuoto odora di aringhe.

Gusto: anche qua l’equilibrio la fa da padrone, risultando in bocca salato, ma al contempo dolce, frizzante eppure oleoso: un whisky di ossimori! Lo iodio del naso non ci lascia e va a condire sensazioni di limone e pera acerba. Ci sembra di sentire in bocca le chips di quercia  che si utilizzano nei barbecue per aromatizzare i cibi. Olive e una grattatina di pepe verde in deglutizione.

Finale: medio, erbaceo, con un fumo leggero di copertone e un tocco di lime.

Abbinamento: ostriche? Buonissimo, ma banale: andiamo un attimo fuori dagli schemi. Preparatevi un bel panino con dentro un buon wurstel, e fin qua ci siamo, giusto? Bene, armatevi di siringa e iniettate il Laga nell’insaccato. Prima che ci linciate, vi diciamo che l’idea non è nostra, l’abbiamo visto fare dagli Scozzesi in persona e non è veramente male! Ovviamente non dimentichiamoci un grande classico, uno dei marriage più riusciti: gorgonzola stagionato e Lagavulin!

Commento finale: abbiamo letto una diatriba su dei forum stranieri dove si reputavano i nuovi imbottigliamenti di Laga 16 non all’altezza dei vecchi a causa del minore utilizzo di botti sherry. Bien, forse è vero e forse no. Sicuramente siamo di fronte ad un piccolo gioiellino semplicemente fatto veramente molto bene. Torbato ma con classe, dolce ma non stucchevole, salato il giusto e così via. Come ha scritto Dave Broom, è la dimostrazione che un whisky fumoso e torbato possa far convivere al suo interno tante sfaccettature senza che vengano sovrastate dal lato dirty. E’ un whisky iconico, equilibrato e per di più di facile reperibilità…signori, cosa volete di più? Ok, noi avremmo voluto qualche grado in più #anonimaAlcolisti, ma il votone ci sta tutto!

Voto: 9,0



Tasting notes
:

Color: dark gold

Nose: with the scents of sea water, salt, oysters and algae it’s easy to see yourself being on Islay. We can sense sweet notes of vanilla, pear and red fruits, wonderfully blended . Aromas of smoked, tea and peat perfectly finish our whisky. Again sea: the empty glass smells like a barrel of herring.

Mouth: very balanced, resulting in the mouth salty, but at the same time sweet, sparkling and yet oily! The iodine of the nose is still present and there are sensations of lemon and unripe pearsIt seems to taste the oak chips, the ones used in the barbecue to flavor food. Olives and green pepper at the end.

Finish: medium, herbaceous, with a light tire smoke and a touch of lime.

Food Pairing: oysters? Very good, but perhaps trivial. Take a good sandwich, a good wurstel, and syringe the Laga into the sausage. We admit it: the idea is not totally ours, we’ve seen it done in Scotland and… the result is amazing!
Of course don’t forget a great classic, one of the most successful match: seasoned gorgonzola and Lagavulin!

Comment: it’s a well done little gem. Peaty but with a lot of class, sweet but not cloying, salty without exaggeration and so on. As Dave Broom wrote, it’s the demonstration that a smoky and peaty whisky can bring together many facets, without being overwhelmed by the dirty side. It’s an iconic, balanced and moreover easy to find whisky… Gentlemen, what more do you want? Ok, more alcohol could be always be a good answer!

Score: 9,0

 

 

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South Shore Islay Malt 8Y

Scheda Iniziale :

Distilleria: XXXXXXXXX

Imbottigliamento: South Shore Islay Malt 8Y

Prezzo: circa €70

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Per l’ultima recensione prima del tanto agognato Milano Whisky Festival, abbiamo scelto l’imbottigliamento più apprezzato alla nostra ultima degustazione (tranquilli, metteremo fuori risultati e foto, non l’abbiamo fatto per biechi motivi di salute, che hanno potenziato la nostra proverbiale pigrizia).
Si parla di un “generico” whisky di una “generica” distilleria del sud dell’isola. “Potrebbe” trattarsi di un LaXXXXXXn, ma non essendo scritto sull’etichetta non possiamo giurarlo, ma, ecco, dunque, coff coff, ci siamo capiti no?
Autori di questa misteriosissima selezione sono gli amici della Valinch & Mallet, di cui avevamo già bevuto un notevole Strathmill 26y. Sapranno ripetersi con questo giovincello?

Colore:vino bianco

Naso: molto delicato, torba marina non invadente, che si fonde a delle note di coriandolo molto fresche. Diamogli tempo ed ecco serviti ostrica e limone. (al MWF ci sarà uno stand dedicato: chi ha orecchie per intendere…) a cui seguono delle sensazioni di “vinoso” e di erba bagnata. Abbiamo infine una punta finale di salamino cotto, data dalla torba.
Tutto questo profilo è presente in maniera però in molto molto discreta, non ci sono elementi chiassosi fuori dal coro. La torba è old style, mai invasiva, nonostante la giovane età del distillato: da vero gentleman!

Gusto: dolce. Possiede un corpo leggero, non oleoso, anzi definiamolo pure sottile, ed elegante. E’ leggermente pungente e questa caratteristica dona carattere all’intera struttura del distillato. Salino e salmastro, senza mai eccedere, ribadiamo, un vero signore! Tenedolo in bocca a lungo, si avverte della polpa di pesca gialla. Molto beverino e piacevole, promosso!

Finale:  finalmente un finale lungo, quello che mancava ad un “certo” 8yo. Pepe torba, sale e ancora agrumi.

Abbinamento: ok, i frutti di mare sono una scelta banale, ma per questo motivo non lo dovremmo fare ?  Anche dei bei gamberi rossi di Sicilia crudi non sarebbero da buttar via vero?

Commento finale: rispetto ad un “altro 8yo”, certamente potremmo parlare di come questo sia meglio al naso o al palato. D’altro canto, in questo Islay abbiamo soprattutto quello che manca al suo “fratello”, ovvero finalmente un finale lungo e degno di nota! Con questi presupposti, e in virtù del prezzo minore,  non possiamo non premiarlo con un bel….

Voto: 8,9

Lagavulin 8y Bicentenary

Scheda Iniziale :

Distilleria: Lagavulin

Imbottigliamento:  8yo Bicentenary 1816-2016

Gradazione: 48%

Prezzo: circa € 80. N.B. il prezzo in Italia non è stato ancora comunicato, si basa sulle quotazioni all’estero. Una volta che verrà annunciato, provvederemo ad aggiornarlo.

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Tanti auguri a te Lagavulin, tanti auguri a teee! Quest’anno la distilleria, diciamolo pure, simbolo di Islay festeggia i suoi primi 200 anni, auguri ancora! Come prima Ardbeg e poi Laphoraig, anche Lagavulin esce con un imbottigliamento celebrativo per il suo bicentenario. Partiamo da un aneddoto: alla fine del 1880, il giornalista di whisky Alfred Barnard si recò a Lagavulin ed ebbe la fortuna di provare un 8 anni che definì”eccezionalmente fine” e indicò la distilleria come “una delle poche in grado di produrre un single malt di qualità”. Strizzando un occhio a questo episodio, Lagavulin rilancia sul mercato proprio un 8 anni per la ricorrenza. Come sarà? Una mera trovata commerciale  o qualcosa di più?

Colore: vino bianco

Naso: la definizione di “fine” dell’aneddoto di cui sopra è azzeccata. Non ha quell’attacco da brezza oleoso del 16, è più marino. Insomma, concedeteci l’eresia: il naso, per darvi una idea più precisa, sembra un “vatted” fra un Lagavulin 16yo classico e un Caol Ila 12yo.
Inizia con una torba vegetale, salmastra, quasi iodata. Ricorda a tratti gli aromi di una rete da pesca o di un’ostrica. Il pepe solletica il naso mentre appare una nota agrumata, da limone. Ossigenandosi, questo profilo marino vira sul “copertone”, ma senza risultare pesante. Anche l’agrume cambia, ci ricorda più del kumquat, il mandarino cinese. Ci sono poi delle leggerissime note di biscotto che ci ricordano che siamo davanti a un malto giovane.
In conclusione a noi il profumo di mare emoziona sempre tantissimo, quindi promosso a pieni voti.

Gusto: è molto fresco. Subito dolce e frizzante con delle evidenti note di pepe e coriandolo. Tenendolo in bocca ecco la frutta,pesca gialla e ananas, che però non sono invadenti, tutt’altro. C’è poi un agrumato che ci ricorda la Schweppes, in coerenza con il naso, che dona brillantezza e brio. Appaiono infine delle note minerali, da traminer altoatesini. Possiamo quasi dire che il palato tende al secco.
Tutto questo è circondato da una magnifica torba di “lagavulliana” memoria.

Finale: un fumo molto leggero accompagna delle note di pepe e di salmastro. Ecco, a differenza del guru Serge, noi lo abbiamo trovato piuttosto corto, ad eccezione del fumo, gradevolissimo per carità , ma poco incisivo. Lo riproveremo per controllare meglio!

Abbinamento: lo sappiamo, è banale, ma con un piatto di pesce crudo e affumicato questo giovane “Lag” può dare veramente delle grandi soddisfazioni.

Commento finale: a differenza di coff* coff*, per festeggiare il proprio bicentenario Lagavulin ha effettuato un’ottima scelta. Difficile che questa distilleria sbagli, per carità, ma è un piacere vedere che, neanche in questa occasione, hanno abbassato la guardia. Certo, qualcuno dirà che è solo un 8 anni, noi invece diciamo: che giovincello! Ah, se solo avesse avuto  un finale più intenso! Grazie a Claudio per il sample!

Voto: 8,4