Scheda Iniziale :
Distilleria: Lagavulin
Imbottigliamento: 8yo Bicentenary 1816-2016
Gradazione: 48%
Prezzo: circa € 80. N.B. il prezzo in Italia non è stato ancora comunicato, si basa sulle quotazioni all’estero. Una volta che verrà annunciato, provvederemo ad aggiornarlo.
Tanti auguri a te Lagavulin, tanti auguri a teee! Quest’anno la distilleria, diciamolo pure, simbolo di Islay festeggia i suoi primi 200 anni, auguri ancora! Come prima Ardbeg e poi Laphoraig, anche Lagavulin esce con un imbottigliamento celebrativo per il suo bicentenario. Partiamo da un aneddoto: alla fine del 1880, il giornalista di whisky Alfred Barnard si recò a Lagavulin ed ebbe la fortuna di provare un 8 anni che definì”eccezionalmente fine” e indicò la distilleria come “una delle poche in grado di produrre un single malt di qualità”. Strizzando un occhio a questo episodio, Lagavulin rilancia sul mercato proprio un 8 anni per la ricorrenza. Come sarà? Una mera trovata commerciale o qualcosa di più?
Colore: vino bianco
Naso: la definizione di “fine” dell’aneddoto di cui sopra è azzeccata. Non ha quell’attacco da brezza oleoso del 16, è più marino. Insomma, concedeteci l’eresia: il naso, per darvi una idea più precisa, sembra un “vatted” fra un Lagavulin 16yo classico e un Caol Ila 12yo.
Inizia con una torba vegetale, salmastra, quasi iodata. Ricorda a tratti gli aromi di una rete da pesca o di un’ostrica. Il pepe solletica il naso mentre appare una nota agrumata, da limone. Ossigenandosi, questo profilo marino vira sul “copertone”, ma senza risultare pesante. Anche l’agrume cambia, ci ricorda più del kumquat, il mandarino cinese. Ci sono poi delle leggerissime note di biscotto che ci ricordano che siamo davanti a un malto giovane.
In conclusione a noi il profumo di mare emoziona sempre tantissimo, quindi promosso a pieni voti.
Gusto: è molto fresco. Subito dolce e frizzante con delle evidenti note di pepe e coriandolo. Tenendolo in bocca ecco la frutta,pesca gialla e ananas, che però non sono invadenti, tutt’altro. C’è poi un agrumato che ci ricorda la Schweppes, in coerenza con il naso, che dona brillantezza e brio. Appaiono infine delle note minerali, da traminer altoatesini. Possiamo quasi dire che il palato tende al secco.
Tutto questo è circondato da una magnifica torba di “lagavulliana” memoria.
Finale: un fumo molto leggero accompagna delle note di pepe e di salmastro. Ecco, a differenza del guru Serge, noi lo abbiamo trovato piuttosto corto, ad eccezione del fumo, gradevolissimo per carità , ma poco incisivo. Lo riproveremo per controllare meglio!
Abbinamento: lo sappiamo, è banale, ma con un piatto di pesce crudo e affumicato questo giovane “Lag” può dare veramente delle grandi soddisfazioni.
Commento finale: a differenza di coff* coff*, per festeggiare il proprio bicentenario Lagavulin ha effettuato un’ottima scelta. Difficile che questa distilleria sbagli, per carità, ma è un piacere vedere che, neanche in questa occasione, hanno abbassato la guardia. Certo, qualcuno dirà che è solo un 8 anni, noi invece diciamo: che giovincello! Ah, se solo avesse avuto un finale più intenso! Grazie a Claudio per il sample!
Voto: 8,4