Glen Grant 25y Valinch & Mallet

Scheda Iniziale :

Distilleria: Glen Grant

Imbottigliamento: Valinch & Mallet, 1990 – 2015, ex – bourbon 2^ fill

Gradazione: 57,5 %

Prezzo: circa € 190

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Nell’ultima recensione vi abbiamo parlato di uno Strathisla dove la botte era decisamente protagonista. A questo giro, ovviamente per puro scopo didattico (?), tiriamo fuori dal cilindro un whisky concettualmente all’opposto: un Glen Grant dei nostri amici selezionatori della Valinch & Mallet che ha maturato per ben 25 anni in una botte ex-bourbon di secondo riempimento. Questo tipo di legno sostanzialmente ha dato quasi tutto quello che doveva dare al distillato, quindi quando viene utilizzato occorre far maturare il contenuto molto a lungo. Il vantaggio? Si sentono maggiormente le caratteristiche organolettiche del whisky, scusate se è poco!
Cambiando parzialmente discorso, magari qualcuno di voi ha storto il naso leggendo il nome Glen Grant. Certo, il 5 anni base che si vende nei supermercati è un whisky commerciale, ma parliamoci chiaro: dona solidità economica alla distilleria che quindi può permettersi di realizzare delle autentiche, piccole chicche. Versiamoci questo Speysider!

Colore: giallo pallido

Naso: il Natale non se ne va: è pandorissimo e burrosissimo (si, ok è il malto, ma lasciateci un pò di poesia, per Bacco!) con una grattatina di cioccolato bianco. A stemperare e rinfrescare ci sono polpa di pesca bianca, pera abate acerba, melone bianco e carambola. C’è una punta di fumo che emerge prepotentemente con l’aggiunta di poche gocce d’acqua. Compaiono anche the nero, menta e tanto muesli !

Gusto: dolce e pulito all’inizio con arancia e miele mille fiori. Lato vegetale presente con della buccia di mela e della foglia di the masticata…ok, fa un pò tossico, ma il senso è  quello, intendiamoci! Ritorna il fumo del naso e il tutto risulta molto “condito” con sale e pepe. Cedrata? L’aggiunta di acqua lo migliora tantissimo, donando le stesse sensazioni in misura più suadente. Se poi ci aggiungiamo la comparsa di una spolverata di zucchero a velo…yum!

Finale: medio-lungo, leggermente amaricante con una punta di vaniglia e mentolato. L’aggiunta di acqua lo ammorbidisce con il ritorno del nostro amico pandoro.

Commento finale: molto buono! La botte ha avuto solo il ruolo di dare il tempo al whisky di maturare bene e con calma: se volete sentire che sapore ha un distillato “pulito” siete sulla strada giusta. L’aggiunta di poche gocce d’acqua lo migliora tantissimo e in virtù di questo lo portiamo in alto con un:

Voto: 8,9



Tasting notes
:

Nose: butter based pastry and pandoro. Canary melon, pear and starfruit give us plenty of freshness. A hint of smoke. With water: it gets smokier with black tea, muesli and mint leaves.
Mouth:  sweet with orange and honey. Apple zeste with tea leaves. Still smoke and … citrus? With water: sweeter with a sprinkle of sugar powder.
Finish: medium-long, slightly bitter with a hint of vanilla and mint. With water: sweeter with pandoro appearing again.
Comments: very good. A second fill where the main character is the malt, not the cask. Few drops of water improve it.

Score: 8,9

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Macduff 20y Valinch & Mallet

Scheda Iniziale :

Distilleria: Macduff / Glen Deveron

Imbottigliamento: Valinch & Mallet, 1997-2017, Lost Dram Collection, ex-bourbon

Gradazione: 51,3 %

Prezzo: circa € 159

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Penultima recensione prima del Milano Whisky Festival, diamoci dentro con un nuovo whisky per il nostro blog: Macduff.
Parliamo di una distilleria aperta nel 1958 nel villaggio di Banff sotto il nome di Glen Deveron. Nel corso degli anni ha cambiato più volte nome, giusto per confondere le idee a noi poveri consumatori. Ad oggi è stata scelta come strategia quella di chiamare sotto il nome “Glen Deveron” gli imbottigliamenti OB, mentre sotto il nome “Macduff” finiscono gli indipendenti, come il Valinch & Mallet di oggi. Per dovere di cronaca sappiate però che la maggior parte della produzione del distillato finisce nel blend William Lawson.
E’ interessante notare come la distilleria sia curiosamente dotata di 2 wash e TRE spirit stills, d’altro canto anche a Talisker fanno così, quindi facciamocene una ragione, no?Attualmente Macduff fa parte del gruppo Bacardi assieme a Aberfeldy, Aultmore (distilleria feticcio di chi scrive!), Craigellachie e Royal Brackla.
Un grazie a Davide Romano per il gentile assaggio e diamoci dentro!

Colore: giallo chiaro

Naso:  marmellata di rabarbaro, marsala sfumato in cottura (quello buono eh!), pesca gialla e guava. C’è poi un lato leggermente balsamico dato da resina e aghi di pino marittimo. In ogni caso e’ un profumo molto caldo che è difficile trovare in un bourbon. Con l’ossigenazione diventa una bomba di creme caramel alla vaniglia (t’el chi ul bourbon). The nero a cui segue un miscuglio di miele e nocciole, un croccante per intenderci. Per finire una spruzzata di agrumi, anzi cedro candito! Goloso !

Gusto: in parte diverso rispetto al naso. L’attacco è molto dolce e fruttato, poi stupisce: diventa molto fresco con coriandolo e cardamomo, limone e olio essenziale di pino. Ad aiutare un’acidità data da una bella mela renetta. Rosmarino? In deglutizione è leggermente secco, come alcuni nuovi Bowmore per intenderci, e si avverte una gradevolissima nota salata e vegetale.

Finale: medio lungo, con acqua di mare e una punta di cicoria tagliata fine fine.

Abbinamento: noi lo vediamo da aperitivo, con dei salatini al burro, alici e prosciutto crudo farete la vostra bella figura!

Commento finale: la bocca amplifica alcune note avvertite al naso. Abbiamo trovato molto interessante questo connubio fra un naso caldo e una bocca fresca con una spruzzata di sale. Adorando poi noi il salino diamogli un bel…

Voto: 8,5



Tasting notes
:

Nose: rhubarb marmalade, marsala, yellow peach. It evolves into creme caramel with vanilla. Again we have pastry with honey and hazel nut, like a “croccante” (an Italian sweet).
Mouth: very fruity and sweet, then it becomes fresh with lemon, pine essential oil, “renetta” apple and a little salt.
Finish: medium long, with sea water and finely chopped chicory.
Comments: really nice, a well-made aperitif whiskey with intriguing notes!

Score: 8,5

 

 

Degustazione “Valinch & Mallet” 2017

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SOLD OUT – Bentornati a tutti ! Siamo pronti a partire con la serie delle nuove degustazioni whisky per l’annata 2017-2018. Ad inaugurare la stagione ecco il ritorno delle esclusive selezioni della ” Valinch & Mallet” ! Vi avevamo parlato di “serate didattiche” e così sarà: metteremo a confronto nel bicchiere whisky provenienti da varie parti del mondo.
Nel dettaglio avremo :
– dall’America Tullahoma bourbon 5y abbinato a mini hamburger con salsa barbecue e uovo di quaglia
– dall’Irlanda un sorprendente Cooley ex-sherry 14y servito con un cremoso a sorpresa
– dalla Scozia un seducente Craigellachie 10y
– per concludere, ancora dalla Scozia e per finire alla grande, ecco a voi Caol Ila 15y ex-sherry (sì, avete letto bene)
Come da formula collaudata abbiamo organizzato due serate ciascuna da 16 posti disponibili.
– La prima degustazione sarà Venerdì 29 settembre dalle ore 21.00 e avremo con noi Davide Romano, Co-Founder e Managing Director di “Valinch & Mallet”.
– La seconda serata sarà Venerdì 6 ottobre dalle ore 21 e sarà tenuta dal nostro Sebastiano Segalla.
Vi preghiamo di indicare a quale serata vorrete partecipare
Costo della serata : 28€
Vi aspettiamo, Davide R., Davide S. e Sebastiano

Blair Athol 21y “Valinch & Mallet”

Scheda Iniziale :

Distilleria: Blair Athol

Imbottigliamento: 1995- 2016, Sherry Puncheon for “Valinch & Mallet”

Gradazione: 56,8%

Prezzo: circa €  170

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Oggi andiamo in casa della signora Blair Athol a provare una nuova selezione dei nostri amici della Valinch & Mallet. Abbiamo ricevuto il campione a novembre 2016 poco dopo l’imbottigliamento, l’abbiamo fatto riposare un pò e adesso siamo pronti per aprirlo (in poche parole, abbiamo sete!). Per la nostra felicità, abbiamo una maggiorenne a tutti gli effetti, avendo passato 21 anni al sicuro in una bella botte ex-sherry.
Di Blair Athol vi abbiamo già parlato, quindi bando alle ciance e versiam!

Colore: ambrato.

Naso: inizia subito vinoso per poi dare un dolce profumo di more e fichi molto maturi. Ci sono ovviamente le note tipiche sherry con arancia e pompelmo candito. Ecco, ci ricorda gli aromi di una Flanders Red Ale, con quelle gradevoli punte di acido. Se non sapete di cosa parliamo, provate una bella Rodenbach e istruitevi, astemi!
Abbiamo poi polpa di pesca noce e una bella macinata di pepe rosa. C’è poi del profumo di malto e di….ovetto kinder! Regressione all’ infanzia? Sicuramente, ma le tasting notes ufficiali parlano di cioccolto al latte, quindi non siamo soli!
Ossigenandosi ulteriormente, abbiamo legno appena tagliato e un arrotondamento del profilo in quanto spariscono le note acidule dell’inizio.

Gusto:  ha un corpo succoso, con un attacco dolce che si mantiene a lungo. Si ripropone il cioccolato avvertito al naso, che vira in susina rossa. Davvero elegante. Poi ecco una esplosione di spezie con pepe nero, peperoncino verde e molto coriandolo che apporta freschezza al tutto. Restano poi degli elementi tanninici, e quindi astringenti, appena dopo la deglutizione, derivanti dalla botte utilizzata per il nostro whisky.

Finale: medio, leggermente secco, cioccolato opalys con una punta di vegetale e arancia amara.

Abbinamento: domani è Pasqua, quindi diamoci dentro con una colomba al cioccolato!
Se ci seguite su Facebook avrete visto “come” ce la siamo gustati.

Commento finale: V&M al solito ci riserva delle belle selezioni e questa riflette molto bene il loro stile: morbidezza ed eleganza, accompagnate da vagonate di spezie (ovviamente questa è una NOSTRA sensazione, quindi supermegampiamente contestabile!). Detto questo, il prodotto risulta veramente buono, da meditazione o, come detto sopra, da accompagnarsi al cibo.  Versatile! E quindi diamogli un bel…

Voto: 8,7

Detto questo, una piccola anticipazione! Abbiamo finalmente scelto i whisky per la prossima degustazione che terremo fra maggio e giugno: avremo con noi i single casks di Cadenhead’s, il più antico selezionatore scozzese, mica pizza e fichi. Panico paura! Seguiteci per i prossimi dettagli e….tanti auguri !

 

South Shore Islay Malt 8Y

Scheda Iniziale :

Distilleria: XXXXXXXXX

Imbottigliamento: South Shore Islay Malt 8Y

Prezzo: circa €70

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Per l’ultima recensione prima del tanto agognato Milano Whisky Festival, abbiamo scelto l’imbottigliamento più apprezzato alla nostra ultima degustazione (tranquilli, metteremo fuori risultati e foto, non l’abbiamo fatto per biechi motivi di salute, che hanno potenziato la nostra proverbiale pigrizia).
Si parla di un “generico” whisky di una “generica” distilleria del sud dell’isola. “Potrebbe” trattarsi di un LaXXXXXXn, ma non essendo scritto sull’etichetta non possiamo giurarlo, ma, ecco, dunque, coff coff, ci siamo capiti no?
Autori di questa misteriosissima selezione sono gli amici della Valinch & Mallet, di cui avevamo già bevuto un notevole Strathmill 26y. Sapranno ripetersi con questo giovincello?

Colore:vino bianco

Naso: molto delicato, torba marina non invadente, che si fonde a delle note di coriandolo molto fresche. Diamogli tempo ed ecco serviti ostrica e limone. (al MWF ci sarà uno stand dedicato: chi ha orecchie per intendere…) a cui seguono delle sensazioni di “vinoso” e di erba bagnata. Abbiamo infine una punta finale di salamino cotto, data dalla torba.
Tutto questo profilo è presente in maniera però in molto molto discreta, non ci sono elementi chiassosi fuori dal coro. La torba è old style, mai invasiva, nonostante la giovane età del distillato: da vero gentleman!

Gusto: dolce. Possiede un corpo leggero, non oleoso, anzi definiamolo pure sottile, ed elegante. E’ leggermente pungente e questa caratteristica dona carattere all’intera struttura del distillato. Salino e salmastro, senza mai eccedere, ribadiamo, un vero signore! Tenedolo in bocca a lungo, si avverte della polpa di pesca gialla. Molto beverino e piacevole, promosso!

Finale:  finalmente un finale lungo, quello che mancava ad un “certo” 8yo. Pepe torba, sale e ancora agrumi.

Abbinamento: ok, i frutti di mare sono una scelta banale, ma per questo motivo non lo dovremmo fare ?  Anche dei bei gamberi rossi di Sicilia crudi non sarebbero da buttar via vero?

Commento finale: rispetto ad un “altro 8yo”, certamente potremmo parlare di come questo sia meglio al naso o al palato. D’altro canto, in questo Islay abbiamo soprattutto quello che manca al suo “fratello”, ovvero finalmente un finale lungo e degno di nota! Con questi presupposti, e in virtù del prezzo minore,  non possiamo non premiarlo con un bel….

Voto: 8,9

Strathmill 26y “Valinch & Mallet “

Scheda Iniziale :

Distilleria: Strathmill

Imbottigliamento:  Valinch & Mallet 26y

Gradazione:  50,4 % cask strenght

Prezzo: circa € 190

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Oggi torniamo felici nello Speyside per recensire una nuova (per il sito) distilleria: Strathmill.
E’ stata fondata nel 1891 sui resti di un vecchio mulino, che viene convertito in distilleria per l’occasione, con il nome di Glenisla- Glenlivet. Nel 1895 viene rilevata dalla Gilbey che la ribattezza nell’attuale Strathmill. Dopo i soliti e vari passaggi di proprietà si arriva ai giorni nostri, al 1997 per la precisione, quando viene acquistata dal megagruppo Diageo.
Una caratteristica peculiare dell’impianto di distillazione è la presenza di un purificatore lungo il braccio di collegamento fra la caldaia e il condensatore, elemento che dona un carattere delicato al whisky.
La maggior parte della produzione di Strathmill finisce nel J&B, ragione per cui è molto difficile trovare un imbottigliamento originale della distilleria. E’ solo ultimamente che, grazie ai selezionatori indipendenti, ci è data la possibilità di assaggiarlo come single cask.
E a proposito di selezionatori, la bottiglia di oggi è una creatura della “Valinch & Mallet”, società tutta italiana fondata da circa un anno da Fabio Ermoli e Davide Romano. Una realtà quindi nuova che però offre imbottigliamenti decisamente “agés”. L’età sappiamo però che alle volte è solo un numero, sarà questo il caso? Non sopportando l’angoscia di questo dubbio, versiamo subito!

Colore: giallo chiaro

Naso: un po’ di alcool si avverte, ma è piacevole, assolutamente nulla di pungente. Parte con un agrumato molto fresco, del limone, ed ecco poi del fumo molto leggero e duraturo, stile Highland Park, che ci mette subito sull’attenti. Aspetta aspetta che forse siamo davanti a una bottiglia “giusta”! Cercando fra il fumo, ecco che comincia ad aprirsi e troviamo così  delle note di uva bianca e grappa. Ma poi, ecco che arrivano in pompa magna vaniglia (insomma 26 anni nel bourbon vorranno dire qualcosa?), crema pasticcera e mandorle: è una torta delizia in piena regola! Yum!

Gusto: ha un inizio dolce e agrumato a cui poi si accompagna un lato piccante, ricorda il peperoncino banana pepper. Il fumo del naso si sente anche qui, senza dar fastidio, avvolge la bocca in modo piacevole. Ha poi un lato vegetale e astringente con una cicorietta tagliata fine fine e della pera martin sec, una varietà particolarmente ricca di tannini. Tutto qui? No, adesso arriva il bello!

Finale: ecco, se cercate una pietra miliare per un finale lungo ce l’avete davanti. Dolciastro e astringente dovuto a delle sensazioni di zenzero e rafano, esibisce poi un fumo lunghissimo che non ti abbandona mai. Pensate che finito il tasting poi, per motivi…ehm…personali, abbiamo dovuto aprire un vino rosso per farlo decantare. Bene, ne abbiamo assaggiato un po’ per controllare che la bottiglia fosse in regola: nonostante il vino, anche dopo 10 minuti rimaneva anche in bocca la sensazione di fumo data dal whisky. Da manuale!

Abbinamento: il caldo è arrivato, quindi via alle grigliate! E allora gustiamoci questo strathmill con un bel salmone opportunamente speziato e poi affumicato sul legno di cedro.

Commento finale: questo whisky è l’ennesima dimostrazione che anche distillerie meno blasonate, con tutto l’assoluto rispetto per Strathmill, possono conservare nelle loro warehouse delle botti fantastiche. Complimenti ai selezionatori! “Temiamo” che li inviteremo a una nostra prossima serata! Grazie a Davide per il sample!

Voto: 8,8