Scheda Iniziale :
Distilleria: Ardbeg
Gradazione: 54,2%
Prezzo: circa 75 euro
Ardbeg è una distilleria dell’isola di Islay famosa per i suoi whisky estremamente torbati. Fondata nel lontano 1815, ha attraversato molte difficoltà prima di arrivare così come la conosciamo ai giorni nostri. Ha avuto più proprietari ed è stata costretta a interrompere la sua produzione due volte, andando vicino alla chiusura definitiva. Per nostra fortuna nel 1997 è stata rilevata dal colosso Moet Hennessy che ha subito mostrato di avere le idee chiare: valorizzare i prodotti del passato e lanciare un nuovo core range. E i risultati sono arrivati in pochi anni, anche grazie ad un marketing molto aggressivo. Ardeg Ten, Corryvreckan, Airigh Nam Beist e Uigeadail sono solo alcuni dei loro imbottigliamenti più riusciti e famosi. Oggi parleremo proprio di quest’ultimo.
Uigeadail (si pronuncia ‘Oog-a-dal’) è un termine gaelico che significa “luogo oscuro e misterioso” ed è il nome del lago che fornisce l’acqua utilizzata dalla distilleria. E’ un vatted di vari ardbeg di età non dichiarata, provenienti da botti ex-bourbon ed ex-sherry, e non filtrato a freddo. Corre voce che i whisky più “vecchi” che compongono la versione presa in esame oggi risalgano al massimo a 15 anni fa, ma prometto di informarmi meglio.
p.s.Quest’anno la distilleria per festeggiare i 200 anni di attività ha lanciato un nuovo imbottigliamento, Perpetuum, che sarà oggetto di un nostro prossimo tasting.
Colore: oro scuro
Naso: alcool dove sei finito? Si parte subito con la torba catramosa, fenolica e salmastra tipica Ardbeg, fumo a mille che poi via via si attenua virando verso il dolce. Abbiamo così bastoncini di incenso e un cedro che sembra abbia riposato nella cenere del caminetto, poi…tutti in pasticceria! Torta di cioccolato e spezie, una Christmas cake per intenderci, dove predominano lo zenzero e la cannella, vaniglia e crema pasticcera al limone. In retrolfazione una appetitosa nota di rosmarino.
Gusto: che corpo! Potenza e morbidezza, mano di ferro in guanto di velluto. L’utilizzo di botti sherry ne ha arrotondato notevolmente il palato, donando al distillato una pericolosa bevibilità! La torba si sente, certo, ma poi parte una sinfonia tropicale con banana cotta e papaya con limone, (mai provato? fatelo!). Cioccolato fondente al 55%. Sarebbe già perfetto così, ma aggiungiamoci un pò di acqua: aumentano lo iodio e la frutta ed appare un gradevolissimo sapore di liquirizia.
Finale: lungo e fumoso, con pepe e scorza di arancia con il mallo (è la parte bianca appena sotto la buccia).
Abbinamento: in realtà una ricetta veloce veloce. Marinare per 15 minuti circa dei gamberi con Uigedail e sale di Guerande. Una volta passato il tempo, cuoceteli in un sugo di pomodoro carote e sedano. Una volta pronti, mettete da parte i gamberi. A parte scottate dei pomodorini tagliati a metà conditi anche loro con Uigedail. Scolate delle linguine al dente e fatele saltare nel sugo assieme ai pomodorini. Impiattate e “decorate” coi gamberi . Dato che siamo in argomento ricordo che Ardbeg è uno dei posti dove si mangia meglio su Islay.
Commento finale: nel 2009 Jim Murray nella sua “The Whisky Bible” lo aveva insignito del premio “miglior whisky” al mondo. Certo nell’imbottigliamento preso in esame c’erano ancora Ardbeg distillati negli anni 70, ora non più, ma possiamo consolarci tranquillamente: l’edizione di quest’anno merita veramente. Complessità e goduria a mille e non c’è più la nota eccessiva di legno rispetto allo scorso anno. In alto i calici !
Voto: 91